Usa, declaration of Independence



Philadelphia., 4th July 1776

Quando nel corso di eventi umani, sorge la necessità che un popolo sciolga i legami politici che lo hanno stretto ad un altro popolo ed assuma tra le potenze della terra lo stato di potenza separata ed uguale a cui le Leggi della Natura e del Dio della Natura gli danno diritto, un conveniente riguardo alle opinioni dell'umanità richiede che quel popolo dichiari le ragioni per cui è costretto alla secessione.


Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e la ricerca della Felicità che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzame i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità.


Certamente, prudenza vorrà che i governi di antica data non siano cambiati per ragioni futili e peregrine; e in conseguenza l'esperienza di sempre ha dimostrato che gli uomini son disposti a sopportare gli effetti d'un malgoverno finché siano sopportabili, piuttosto che farsi giustizia abolendo le fonne cui sono abituati. Ma quando una lunga serie di abusi e di malversazioni, volti invariabilmente a perseguire lo stesso obiettivo, rivela il disegno di ridurre gli uomini all'assolutismo, allora è loro diritto, è loro dovere rovesciare un siffatto governo e provvedere nuove garanzie alla loro sicurezza per l'avvenire. Tale è stata la paziente sopportazione delle Colonie e tale è ora la necessità che le costringe a mutare quello che è stato finora il loro ordinamento di governo. Quella dell'attuale re di Gran Bretagna è storia di ripetuti torti e usurpazioni, tutti diretti a fondare un'assoluta tirannia su questi Stati. Per dimostrarlo ecco i fatti che si sottopongono all'esame di tutti gli uomini imparziali e in buona fede.


1) Egli ha rifiutato di approvare leggi sanissime e necessarie al pubblico bene.


2) Ha proibito ai suoi governatori di approvare leggi di immediata e urgente importanza, se non a condizione di sospenderne l'esecuzione finché non si ottenesse l'assenso di lui, mentre egli trascurava del tutto di prenderle in considerazione.


3) Ha rifiutato di approvare altre leggi per la sistemazione di vaste zone popolate, a meno che quei coloni rinunziassero al diritto di essere rappresentati nell'assemblea legislativa, diritto di inestimabile valore per essi e temibile solo da un tiranno.


4) Ha convocato assemblee legislative in luoghi insoliti, incomodi e lontani dalla sede dei loro archivi, al solo scopo di indurre i coloni, affaticandoli, a consentire in provvedimenti da lui proposti.


5) Ha ripetutamente disciolte assemblee legislative solo perché si opponevano con maschia decisione alle sue usurpazioni dei diritti del popolo.


6) Dopo lo scioglimento di quelle assemblee si è opposto all'elezione di altre: ragion per cui il potere legislativo, che non può essere soppresso, è ritornato, per poter funzionare, al popolo nella sua collettività, mentre lo Stato è rimasto esposto a tutti i pericoli di invasioni dall'esterno, e di agitazioni all'intemo.


7) Ha tentato di impedire il popolamento di questi Stati, opponendosi a tal fine alle leggi di naturalizzazione di forestieri rifiutando di approvarne altre che incoraggiassero I' immigrazione, e ostacolando le condizioni per nuovi acquisti di terre.

8) Ha fatto ostruzionismo all'amministrazione della giustizia rifiutando l'assenso a leggi intese a rinsaldare il potere giudiziario.


9) Ha reso i giudici dipendenti solo dal suo arbitrio per il conseguimento e la conservazione della carica, e per l'ammontare e il pagamento degli stipendi.

10) Ha istituito una quantità di uffici nuovi, e mandato qui sciami di impiegati per vessare il popolo e divorarne gli averi.


11) Ha mantenuto tra noi, in tempo di pace, eserciti stanziali senza il consenso dell'autorità legislativa.


12) Ha cercato di rendere il potere militare indipendente dal potere civile, e a questo superiore.


13) Si è accordato con altri per assoggettarci a una giurisdizione aliena dalla nostra costituzione e non riconosciuta dalle nostre leggi, dando il suo assenso alle loro pretese disposizioni legislative miranti a: a) acquartierare tra noi grandi corpi di truppe armate; b) proteggerle, con processi da burla, dalle pene in cui incorressero per assassinii commessi contro gli abitanti di questi Stati; e) interrompere il nostro commercio con tutte le parti del mondo; d) imporci tasse senza il nostro consenso; e) privarci in molti casi dei benefici del processo per mezzo di giuria; f) trasportarci oltremare per esser processati per pretesi crimini; g) abolire il libero ordinamento di leggi inglesi in una provincia attigua, istituendovi un governo arbitrario, ed estendendone i confini sì da farne nello stesso tempo un esempio e un adatto strumento per introdurre in queste colonie lo stesso governo assoluto; h) sopprimere le nostre carte statutarie, abolire le nostre validissime leggi, e mutare dalle fondamenta le forme dei nostri governi; i) sospendere i nostri corpi legislativi, e proclamarsi investito del potere di legiferare per noi in ogni e qualsiasi caso.


14) Egli ha abdicato al suo governo qui, dichiarandoci privati della sua protezione e facendo guerra contro di noi.


15) Egli ha predato sui nostri mari, ha devastato le nostre coste, ha incendiato le nostre città, ha distrutto le vite del nostro popolo.

16) Egli sta trasportando, in questo stesso momento, vasti eserciti di mercenari stranieri per completare l'opera di morte, di desolazione e di tirannia già iniziata con particolari casi di crudeltà e di perfidia che non trovano eguali nelle più barbare età, e son del tutto indegni del capo di una nazione civile.


17) Ha costretto i nostri connazionali, fatti prigionieri in alto mare. a prendere le armi contro il loro paese a diventare gli esecutori dei loro amici t fratelli, o a cadere per mano loro.


18) Ha istigato insurrezioni interne contro di noi, ed ha tentato di indurvi anche gli abitanti delle nostre frontiere, gli indiani selvaggi e impietosi, che conoscono una sola regola di guerra: la distruzione indistinta di tutte le età, sesso e condizioni.


In ogni fase di queste oppressioni abbiamo pregato di essere risarciti nei termini più umili: alle nostre ripetute suppliche è stato risposto soltanto con ripetute offese. Un principe il cui carattere è così marcatamente tirannico è inadatto a fare da guida ad un popolo libero.


Non abbiamo neanche peccato di disattenzione verso i nostri fratelli britannici. Li abbiamo avvertiti di tanto in tanto dei tentativi da parte del loro corpo legislativo di estendere una giurisdizione ingiustificata su di noi. Abbiamo loro ricordato le circostanze della nostra emigrazione e dell'esserci stabiliti qui. Ci siamo appellati alla loro giustizia e magnanimità native, e li abbiamo scongiurati, per le nostre comuni origini, di rinnegare questi usurpatori che inevitabilmente avrebbero interrotto i nostri legami e la nostra corrispondenza. Dobbiamo perciò rassegnarci ai fatti che denunciano la nostra separazione, e considerarli, come per il resto dell'umanità, nemici in guerra, amici in tempo di pace.


Perciò noi, rappresentanti degli Stati uniti d'america, riuniti in Congresso generale, invocando il Giudice Supremo del mondo per la rettitudine dei nostri intenti. nel nome e per l'autorità della brava gente di queste colonie, pubblichiamo e dichiariamo solennemente, che queste colonie unite sono e di diritto dovrebbero essere stati liberi ed indipendenti; che sono esentate da ogni alleanza con la Corona britannica, e che ogni connessione politica tra loro e lo stato della Gran Bretagna, è e dovrebbe essere totalmente sciolta; e che come stati liberi ed indipendenti hanno piena facoltà di muovere guerra, firmare la pace, contrarre alleanze, stabilire commerci, e compiere atti e cose che gli stati indipendenti hanno il diritto di fare. A supporto di questa dichiarazione, con ferma fiducia nella protezione della divina Provvidenza, reciprocamente impegnamo le nostre vite, fortune e sacro onore.