Donne, casa e comunità



Le donne, che rappresentano oltre metà della popolazione mondiale, sono state ampiamente escluse dalla piena partecipazione alle decisioni che hanno dato forma allo sviluppo degli insediamenti umani in città, cittadine e villaggi. Tuttavia, i programmi abitativi si dimostrano assai più efficaci quando prendono in considerazione i differenti ruoli e bisogni di quanti da essi dovrebbero trarre beneficio: uomini, donne, ragazzi e ragazze. Va ad esempio considerato che, nella loro giornata, le donne si trovano a ricoprire una molteplicità di ruoli come massaie, madri che oltre dei bambini si prendono cura anche degli anziani ed infine come lavoratrici, occupate sia dentro che fuori casa. Questa pluralità di ruoli fa si che esse abbiano bisogni particolari in relazione agli spazi abitativi e di lavoro, come pure abbiano necessità di servizi essenziali, che includono la custodia dei figli ed i trasporti. Ciononostante, la condizione di svantaggio delle donne rimane in larga misura invisibile, in gran parte a causa di una mancanza di informazioni. Per invertire questo stato di cose e promuovere l'uguaglianza dei sessi, 40.000 persone, in maggioranza donne, in rappresentanza dei Governi e della società civile, si sono riunite nel settembre 1995 a Pechino per la Quarta Conferenza Mondiale sulla Donna. La Piattaforma d'Azione adottata dalla Conferenza è un'agenda che si propone di dare più potere alle donne e farle partecipare in maniera paritaria ai processi decisionali. Gli obiettivi della Piattaforma d'Azione rafforzano quanto contenuto nell'Agenda dell'Habitat, che sottolinea come l'esperienza, i bisogni e le prospettive del mondo femminile debbano avere un impatto visibile sulla costruzione di abitazioni e lo sviluppo di insediamenti sia nelle aree rurali che in quelle urbane. Ad esempio:

Politici e pianificatori debbono confrontarsi con i numerosi ostacoli che impediscono una piena partecipazione femminile nello sviluppo degli insediamenti umani. Quando alle donne sono state offerte delle possibilità di influire sulle decisioni da prendere, ne sono derivati benefici in termini di miglioramento degli alloggi, dell'istruzione, della sanità e del reddito. Ma persino più importante dei risultati ottenuti grazie a questo coinvolgimento, è il fatto che le donne siano state messe in grado di fare. Politici e pianificatori debbono quindi incrementare l'accesso delle donne a risorse ed opportunità quali terra, proprietà, credito, istruzione e tecnologia, in modo che esse possano superare la propria condizione di inferiorità.
Ed i gruppi di pressione femminili hanno bisogno di sostegno per acquisire migliori capacità di lobbying e per mantenere una valida rete di collegamenti con altre organizzazioni femminili.

*Tratto da www.onuitalia.it