I diritti sessuali e riproduttivi*



I diritti a una salute riproduttiva e sessuale si basano su di un ordinamento dei diritti umani accettato a livello internazionale; sono connessi a diritti stabiliti da tempo come per esempio il diritto alla vita e alla sopravvivenza, alla libertà e alla sicurezza personale, a un trattamento equo, all'istr

uzione, allo sviluppo, e il diritto a ottenere lo standard di salute più alto possibile. I meccanismi istituzionali per difendere i diritti umani delle Nazioni Unite possono essere di grande aiuto per tutte le azioni legali, politiche e sociali finalizzate a responsabilizzare gli individui, assicurare la salute riproduttiva e trattare problematiche che riguardano popolazione e sviluppo.

Paesi molto diversi per cultura e livello di sviluppo hanno posto i diritti umani al centro delle politiche per lo sviluppo sociale ed economico e la cooperazione internazionale. Benché la discussione sui diritti umani sia scaturita in massima parte dall'approccio europeo alla filosofia sociale, i diritti umani non sono un concetto specificamente ´occidentaleª. La discussione sulle relazioni esistenti tra gli individui e la comunità sociale ed economica è presente praticamente in tutte le culture. Ciononostante, ci sono considerevoli differenze nell'interpretazione dei diritti: alcuni pongono l'accento sui diritti collettivi, altri su quelli individuali.

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I diritti sessuali e riproduttivi

Lo sviluppo è una questione essenzialmente pratica. Anche i1 concetto di diritti ha conseguenze molto pratiche. L’aver accolto il diritto alla salute riproduttiva nella legislazione internazionale ha stabilito dei criteri rispetto ai quali è possibile valutarne l'effettiva applicazione. Questo è di grande importanza in un mondo che va facendosi sempre più piccolo, dove le persone, come le risorse, si spostano facilmente attraverso i confini nazionali portando con sé valori, culture e tradizioni proprie. I criteri internazionali possono anche facilitare l'accettazione dei diritti riproduttivi nelle legislature delle singole nazioni. Culture e le tradizioni possono essere delle valide difese contro le influenze esterne e servono per tenere unita la società. Ma sono anche state usate per costringere le donne a un ruolo di subordinazione, Per danneggiare le loro condizioni di salute e minimizzare il loro contributo in famiglia, nella comunità e allo sviluppo nazionale.

In questo capitolo viene descritto l'ordinamento legale relativo ai diritti riproduttivi, vengono discussi gli specifici diritti legati alla salute riproduttiva e sessuale concludendo con una sezione sulle riforme legali e politiche necessarie a promuoverli.

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Diritti per la salute

riproduttiva e sessuale

Alcuni diritti riproduttivi fondamentali, come il diritto alla salute sessuale e riproduttiva, sono impliciti nel diritti riconosciuti dagli accordi internazionali dei diritti umani. La tutela di tali diritti è un punto centrale per il Fondo per la popolazione delle Nazioni Unite, per l'Organizzazione mondiale della sanità e della Federazione internazionale per la paternità e maternità pianificate.

Il dibattito sul diritto alla sopravvivenza/diritto alla vita nella giurisprudenza internazionale relativa al diritti umani si è concentrato soprattutto sulle misure legali da opporre alle esecuzioni sommarie da parte dei governi. Alcuni esperti legali sostengono che tali misure potrebbero venire applicate anche alle donne che muoiono di parto. Per puntare all'affermazione di tale diritto bisogna che i governi si impegnino a garantire l'assistenza sanitaria necessaria a ridurre la mortalità materna. La riduzione della mortalità materna è un obiettivo nazionale accolto sia dalla Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo che dalla quarta Conferenza mondiale sulle donne.

Se vengono analizzate le cause che sono all'origine della mortalità materna, si arrivano a delineare alcune necessità imprescindibili: fornire un'istruzione di base o superiore (per rendere le donne capaci di utilizzare al meglio le informazioni e i servizi medici); migliorare le condizioni di vita delle donne (riducendo i matrimoni precoci e le gravidanze a rischio, e mettendole in grado di decidere sulla cura della propria salute); estendere la possibilità di usufruire di assistenza sia durante la gravidanza che dopo, con levatrici addestrate e servizi di emergenza ostetrica; fornire servizi di pianificazione familiare qualificati per permettere di distanziare le nascite; fornire l'educazione necessaria per una sessualità sana e una paternità e maternità responsabili e paritarie; ridurre il ricorso agli aborti clandestini.

Il diritto alla libertà e alla sicurezza della persona implica l'autodeterminazione nella procreazione, il diritto a godere e a controllare la propria vita sessuale e riproduttiva, con il dovuto riguardo per i diritti degli altri. La pratica della mutilazione genitale femminile viola la sicurezza della persona. I diritti concernenti la libertà garantiscono anche il diritto di dare un consenso informato prima di venire sottoposti a interventi medici. Numerose corti costituzionali hanno stabilito che la sterilizzazione e l'aborto coatti violano questo diritto7. Anche la criminalizzazione della contraccezione e della sterilizzazione volontaria violano il diritto alla libertà e alla sicurezza individuale.

La Piattaforma d'azione di Pechino condanna ´la tortura, la sparizione involontaria, la schiavitù sessuale, lo stupro, l'abuso sessuale e la gravidanza forzataª. Il Programma d'azione della Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo condanna la pratica sistematica dello stupro e di ogni altro trattamento degradante per le donne come deliberati strumenti di guerra.

Il diritto a uno livello di salute più alto possibile implica, necessariamente, il diritto ad avere accesso ai migliori servizi sanitari possibili, comprese le cure relative alla salute sessuale e riproduttiva, la protezione da pratiche che possano danneggiare la salute, e il diritto a ottenere consigli medici e informazioni imparziali che consentano scelte consapevoli.

Il diritto alla pianificazione familiare, componente chiave dei diritti alla salute riproduttiva e sessuale, è stato riconosciuto, chiarito e ampliato fin dal 1968, sia nei dispositivi legislativi per i diritti umani che nelle dichiarazioni internazionali (vedi scheda 10).Il diritto di sposarsi e di formare una famiglia implica, fra le altre cose, l'obbligo del governo di assicurare servizi per la prevenzione e la cura delle malattie trasmesse per via sessuale, dal momento che queste sono una delle cause principali di sterilità.Il diritto a una vita privata e familiare implica il diritto a operare scelte autonome e riservate rispetto al momento, e al numero dei figli.Il diritto a usufruire dei benefici del progresso scientifico implica il diritto ad avere accesso alle tecnologie relative alla salute riproduttiva disponibili, compresi metodi anticoncezionali qualificati, sicuri e sopportabili.Il diritto a ricevere e a diffondere informazioni e alla libertà di pensiero dimostra che ognuno (anche gli adolescenti e i celibi) ha il diritto all'informazione e alla consulenza sui metodi di pianificazione familiare e al libero accesso ai consultori.

La realizzazione del diritto all'istruzione per le donne è il più importante strumento di empowerment in quanto la conoscenza, l'esperienza e l'autostima sono necessarie al fine di una piena partecipazione ai processi produttivi. L’istruzione consente alle donne di approfittare di ogni opportunità, di mettere in discussione i propri ruoli tradizionali e di cambiare le condizioni della propria vita. Promuovere l'istruzione delle donne e delle bambine contribuisce a ritardare l'età del matrimonio e quindi a ridurre la dimensione delle famiglie.

Il diritto a non essere discriminati in base al sesso viene violato da quelle leggi e pratiche che impediscono solo alle donne di prendere decisioni (comprese quelle sulla propria salute riproduttiva) senza il consenso del coniuge; dalle limitazioni della frequenza scolastica per le ragazze (per esempio quando sono incinte); dalle abitudini familiari di favorire i figli maschi per quanto riguarda l'alimentazione, la salute e l'istruzione; e, infine, dagli aborti selettivi e dalla pratica dell'infanticidio femminile.Il diritto a non venire discriminati sulla base dell'età implica, tra le altre cose, che i giovani abbiano lo stesso diritto degli adulti alla riservatezza nell'assistenza alla salute riproduttiva e che devono continuare ad avere accesso ai servizi sanitari anche le donne che hanno superato l'età fertile.

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I diritti sessuali e riproduttivi nelle conferenze del Cairo e di Pechino

La Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo del 1994 ha stabilito che i diritti umani ufficialmente riconosciuti devono essere applicati a qualsiasi tipo di programma sulla popolazione. [...]

Il paragrafo 7.3 elenca in modo esplicito i principi seguenti:

´I diritti riproduttivi abbracciano alcuni diritti umani che sono stati già riconosciuti dalle leggi nazionali, dai documenti internazionali sul diritti umani e da altri documenti attinenti votati all'unanimità dalle Nazioni Unite. Tali diritti si basano sul riconoscimento del diritto basilare di tutte le coppie e dei singoli individui di decidere liberamente e responsabilmente sul numero, il momento e l'intervallo fra le nascite dei propri figli, di avere i mezzi e le informazioni necessarie per esercitare tale diritto, e di ottenere i migliori standard di salute sessuale e riproduttiva. Ciò comporta anche il diritto di ognuno a prendere decisioni relative alla riproduzione senza essere oggetto di discriminazioni, coercizioni o violenze, come espresso nei documenti sul diritti umani.

"Nell'esercizio di tale diritto, i genitori devono tenere conto sia delle necessità dei figli e dei nascituri sia delle proprie responsabilità nel confronti della comunità. La promozione dell'esercizio responsabile di questi diritti da parte di tutti deve formare la base dei programmi e delle politiche governative e comunitarie nel settore della salute riproduttiva, compresa la pianificazione familiare...ª i diritti delle donne sono un punto centrale del Piano d'azione:

´Promuovere la parità e l'uguaglianza tra i sessi, responsabilizzare le donne, eliminare ogni tipo di violenza nei loro confronti e assicurare loro la possibilità di controllare la fertilità sono pietre miliari dei programmi sulla popolazione e sullo sviluppo. I diritti umani delle donne e delle bambine sono parte integrante, inalienabile e indivisibile dei diritti umani universali. La partecipazione piena e paritaria delle donne alla vita civile; culturale, economica, politica e sociale a livello nazionale, regionale e internazionale, come pure l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione basate sul sesso, sono obiettivi prioritari della comunità internazionaleª.

Nel 1995 la quarta Conferenza Mondiale sulle Donne di Pechino ha riaffermato e rafforzato gli accordi del Cairo. Buona parte dei discorsi sulla salute e sui diritti riproduttivi della Conferenza del Cairo sono stati direttamente incorporati nella Programma d'azione di Pechino. Il paragrafo 92 sottolinea: ´Una buona salute è essenziale per condurre una vita produttiva e soddisfacente e il diritto delle donne al controllo di tutti gli aspetti della loro salute e in particolare della loro fecondità è essenziale al loro potere d'azione.ª Il paragrafo 96 stabilisce: ´I diritti umanii delle donne includono il diritto ad avere il controllo e a decidere liberamente e responsabilmente circa la propria sessualità, inclusa la salute sessuale e riproduttiva, senza coercizione, discriminazione e violenza.ª La Piattaforma d'azione chiama i governi ad ´assicurare la parità e la non discriminazione sia attraverso le leggi che nella praticaª intraprendendo azioni per tutelare tali diritti.

Le riforme legali e politiche per promuovere i diritti sessuali e riproduttivi

Quando l'attenzione internazionale verso i diritti sessuali e riproduttivi, e i diritti umani fondamentali ad essi connessi, è aumentata, un crescente numero di stati ha cominciato a inserire la tutela di tali diritti nelle proprie leggi nazionali, nelle costituzioni e nelle procedure istituzionali. Sono state realizzate numerose riforme legislative nell'ambito del diritto familiare, della protezione dalla violenza, della non-discriminazione e dei diritti sanitari. Le costituzioni nazionali di alcuni paesi, come la Colombia e il Sud Africa per esempio, garantiscono esplicitamente alcuni diritti riproduttivi. La costituzione dell'Uganda è stata recentemente modificata proprio per riconoscere la prevalenza dei diritti umani delle donne sulle leggi locali e tradizionali.

Al fine di accelerare tale processo occorre denunciare e condannare tempestivamente ogni violazione e ogni pratica lesiva dei diritti riproduttivi, così che politici, media e opinione pubblica si rendano conto della necessità di passare all'azione.

Le informazioni disponibili per verificare il grado di applicazione della legislazione che protegge i diritti sessuali e riproduttivi sono molto poche. Potrebbero esserci grandi discrepanze fra gli impegni fissati dalle leggi e la realtà effettiva. La tutela legale è ineguale praticamente in ogni società: può variare rispetto al genere, alla classe, all'etnia, all'educazione o al background culturale. Normalmente i ricchi e i potenti possono fare cose negate agli altri. L’aborto, anche dove è legale, può essere inaccessibile per i poveri; oppure, dove è illegale, può diventare disponibile per chi può pagare.

Insieme alle riforme legali, molti governi stanno modificando anche le proprie strategie di sviluppo e controllo demografico al fine di rispondere ai bisogni e ai diritti dei singoli individui. Invece di concentrarsi esclusivamente sulla riduzione del tasso di fertilità, le politiche demografiche vanno in direzione di una risposta più generale ai bisogni della salute riproduttiva, accogliendo le conclusioni della Conferenza del Cairo laddove riconoscono che le dinamiche e la distribuzione della popolazione sono strettamente connesse al livello d'istruzione, all'empowerment delle donne, alla protezione dell'ambiente e alle prospettive di uno sviluppo sostenibile.

Nello stesso tempo, proprio come chiedeva il Programma d'Azione della Conferenza del Cairo, la società civile comincia a giocare un ruolo sempre più importante. Un gran numero di organizzazioni non governative (Ong) - gruppi per i diritti umani, attivisti sanitari, gruppi delle comunità locali, organizzazioni religiose, gruppi di servizio pubblico e gruppi di donne - vengono coinvolte nello sforzo per tutelare la salute e i diritti riproduttivi. (Vedi lo Special Report sull'attuazione del Piano d'azione della Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo, pag.57). Fra le azioni per consolidare la tutela dei diritti riproduttivi c'è anche la pressione sui governi affinché ritirino le riserve nei confronti della Convenzione delle donne. Un'altra importante misura di sostegno consiste nel proporre l'adozione di un protocollo aggiuntivo che aumenti il grado di responsabilizzazione e fornisca un meccanismo ulteriore per consentire a gruppi e individui, oltre che alle istituzioni, di denunciare al Cedaw le violazioni del trattato.

Se i governi diventano legalmente responsabili di aver trascurato o violato i diritti riproduttivi, i princìpi del Cairo e di Pechino dovranno essere pienamente integrati nel processi di attuazione e controllo dei trattati. Ogni organo di controllo dei trattati può formulare raccomandazioni generali e fornire istruzioni su come gli stati firmatari dovrebbero trattare la salute e i diritti riproduttivi e sessuali nelle proprie relazioni.

Le agenzie specializzate delle Nazioni Unite stanno cominciando a proporre.,svariati indicatori per migliorare il controllo dell'attuazione degli obiettivi fissati nelle recenti conferenze internazionali, comprese quelle del Cairo e di Pechino. Questo lavoro potrebbe venire coordinato con gli altri criteri fissati dagli organi di controllo dei trattati sui diritti umani.

*Tratto da: UNFPA, Rapporto sullo stato della popolazione nel mondo 1997, edizione italiana a cura di AIDOS.