L'impatto dei conflitti armati su bambine/i:
la violenza sessuale*

di Paola Benevene


La violenza sessuale costituisce una continua minaccia a cui sono esposte donne e ragazze durante la guerra. Il Rapporto Machel sottolinea con forza a questo proposito che mentre la tortura e l'omicidio sono comunemente considerati come crimini di guerra (bambini e adolescenti vengono spesso torturati come forma di punizione per l'intera collettività a cui appartengono, oppure per estorcere informazioni su amici e parenti), la violenza sessuale e lo stupro vengono spesso considerati come una conseguenza tragica ma inevitabile della guerra.

Questo atteggiamento crea i presupposti dell'impunità goduta da chi usa lo stupro come arma di guerra. Il Tribunale Speciale per l'Ex Iugoslavia ha incriminato otto persone per crimini di guerra, particolarmente per aver usato lo stupro e la violenza sessuale, nonostante una missione inviata dalla Comunità Europea ha rilevato che almeno 20.000 donne musulmane sono state violentate.

Lo stupro durante la guerra è usata come un mezzo per terrorizzare la popolazione o per costringerla a fuggire; altre volte è praticata con scopi di "pulizia etnica" : in Bosnia-Erzegovina, ad esempio, le violenze sessuali erano mirate a creare gravidanze, costringendo le donne a "portare nel proprio grembo il figlio del nemico" . Oltre alla violenza subita, sulle ragazze e le donne che rimangono in stato interessante si è riversato in non pochi casi anche l'ostracismo della famiglie e della comunità di origine, tanto che alcune di loro si sono suicidate per il peso insopportabile di queste esperienze.
Il rapporto Machel sottolinea che questo non è l'unico esempio di violenza sessuale: durante la seconda guerra mondiale migliaia di donne coreane sono state costrette a diventare una sorta di "schiave del sesso" .

Bambine e adolescenti possono diventare vittime del mercato della prostituzione anche a seguito all'arrivo delle forze di pace keeping. In Mozambico, ad esempio, dopo la firma del trattato di pace nel 1992, soldati dellONUMOZ (United Nations Operations In Mozambique) hanno avviato alla prostituzione ragazze di età compresa tra i 12 e i 18 anni. In preparazione del Rapporto Machel sono stati preparati 12 studi di caso che hanno avuto per oggetto lo sfruttamento sessuale dei minori durante i conflitti armati Da tali studi, è emerso che in 6 dei 12 paesi osservati l'arrivo delle truppe di pace è stata associata a una rapida crescita della prostituzione minorile.
La violenza sessuale, tra l'altro, comporta gravi conseguenze anche per quanto riguarda la diffusione della sieropositività e dell'HIV, il rischio di gravidanze indesiderate.

Gran parte delle vittime sono ragazze, ma i maschi non rimangono esenti da queste violenze. In Bosnia-Erzegovina, ad esempio, padri e figli sono stati costretti a commettere abusi sessuali l'uno contro l'altro. Alcuni ragazzi traumatizzati dalla violenza subita hanno successivamente commesso abusi sessuali.

26 UNICEF, op. cit.
27 United Nations, op. cit.


Tratto da www.onuitalia.it