Dove e quanto sono praticate le mutilazioni dei genitali femminili?*

Le mutilazioni dei genitali femminili sono praticate in tutti i paesi dell'Africa occidentale. I dati forniti dalle ricerche nazionali rivelano percentuali che vanno dal 5 per cento delle donne in Niger al 94 per cento in Mali. Nella maggioranza dei paesi monitorati circa la metà dell'intera popolazione femminile ha subito tali pratiche. Le percentuali in alcuni paesi dell'Africa orientale sono vicine o superiori al 90 per cento. Tra i paesi dell'Africa centrale per i quali disponiamo di dati, le percentuali variano dal 5 per cento nella Repubblica Democratica del Congo al 60 per cento in Chad. In Egitto, il 97 per cento delle donne ha subito mutilazioni genitali, secondo quanto rivela la Ricerca su demografia e salute (Demografic and health survey, DHS) condotta nel 1995. Non sono disponibili dati per quanto riguarda i paesi asiatici.

Spesso si ritiene che il ricorso a queste pratiche sia confinato all'interno di particolari gruppi sociali o delle famiglie meno istruite, soprattutto nelle zone rurali. Al contrario, i dati DHS suggeriscono che, nei paesi dove queste pratiche sono diffuse su larga scala, il grado di istruzione di una ragazza o il fatto che la famiglia risieda in un'area urbana piuttosto che rurale, abbiano un'influenza relativa sulla possibilità che essa subisca mutilazioni genitali. In Egitto, il 100 per cento delle donne non istruite e il 91 per cento delle donne con un'istruzione secondaria hanno subito MGF. In Eritrea, le percentuali corrispondenti sono pari rispettivamente al 95 ed al 92 per cento, ed in Mali al 94 e al 90 per cento. In Sudan, la diffusione è più alta tra le donne che hanno ricevuto un'istruzione secondaria rispetto alle donne non istruite: rispettivamente 98 e 83 per cento.

Nella Repubblica Centrafricana, in Costa d'Avorio, in Kenya e Niger, tutti paesi caratterizzati da un tasso di prevalenza relativamente basso, il grado di istruzione fa la differenza. Le percentuali tra le donne che hanno ricevuto un'istruzione secondaria sono pari o inferiori alla metà delle percentuali che si registrano tra le donne non istruite. La residenza in aree urbane costituisce una discriminante solo in Kenya, Niger e nella Repubblica Unita di Tanzania, ossia in paesi dove tali pratiche sono poco diffuse.

Le ricerche DHS recenti non hanno registrato praticamente alcuna riduzione dei tassi di mutilazioni dei genitali femminili, soprattutto laddove le percentuali sono complessivamente alte. Gli unici paesi che registrano una riduzione dei tassi di prevalenza, lenta ma continua, sono la Repubblica Centrafricana, dove le percentuali di MGF tra le donne dai 20 ai 24 anni sono inferiori a quelle registrate tra le donne dai 45 ai 49 anni (il 43 per cento contro il 53 per cento), ed il Kenya, dove tali percentuali corrispondono rispettivamente al 32 ed al 48 per cento.

 

*Tratto da The world’s women 2000. Trends and statistics", a cura dell’Ufficio statistico delle Nazioni Unite, New York 2000. Versione italiana a cura della Commissione nazionale per la parità e le pari opportunità.