Tratta di donne e prostituzione forzata*



In un rapporto presentato alla Commissione sui Diritti Umani nel 2000, la relatrice speciale sulla violenza contro le donne, osservando che non esiste una definizione universalmente accettata della tratta di persone, ha proposto la seguente definizione: il traffico di persone può essere definito come il reclutamento, il trasporto, l’acquisto, la vendita, l’alloggio o il ricevimento di persone, tramite minacce o l’uso della violenza, il sequestro, la frode, l’inganno o la coercizione (compreso l’abuso di potere), o tramite la contrazione un debito capestro, allo scopo di costringere o continuare a costringere la persona oggetto di traffico a svolgere pratiche di lavoro forzato o in condizione di schiavitù, a prescindere dal pagamento del debito e in una comunità diversa da quella in cui viveva al momento della contrazione del debito. La relatrice ha anche osservato che la tratta viene utilizzata per procurare donne da destinare all’industria del sesso, compresa la prostituzione; per il lavoro manuale in diversi contesti; ed anche per relazioni intime come il matrimonio o l’adozione.

Poiché la tratta è un crimine e di conseguenza viene portato avanti clandestinamente, non sono disponibili statistiche esaustive ed attendibili. Tuttavia, alcune ricerche recenti indicano che la tratta è un problema in molti paesi di ogni parte del mondo:

Recentemente, l’OIM ha studiato la disponibilità e l’adeguatezza dei dati statistici e di altro genere relativi alla tratta in 25 paesi, compresi 15 Stati membri dell’Unione Europea, la Norvegia, la Svizzera ed otto paesi dell’Europa centrale ed orientale e del mondo in via di sviluppo, selezionati perché considerati fonti di vittime della tratta o punti di transito. Sono disponibili una notevole quantità di informazioni sulla tratta e lo sfruttamento sessuale — in 15 paesi c’è almeno un progetto di ricerca in corso sulla tratta, ed in 10 paesi viene preparato un rapporto annuale sull’argomento. Ad ogni modo, queste informazioni vengono raccolte ad hoc, e non c’è una singola agenzia o istituzione che coordini la raccolta dati a livello nazionale o faciliti lo scambio di dati tra i paesi dell’Unione Europea. L’OIM sottolinea la necessità di prendere misure a livello nazionale e internazionale per la creazione di un quadro di riferimento standard per la raccolta dati e di procedure più efficaci per lo scambio dei dati. Inoltre, l’OIM avverte che la tratta di donne continuerà ad essere un crimine largamente sommerso, se i governi e le autorità di polizia e giudiziarie non sapranno affrontare con maggior determinazione il problema.

*Tratto da The world’s women 2000. Trends and statistics", a cura dell’Ufficio statistico delle Nazioni Unite, New York 2000. Versione italiana a cura della Commissione nazionale per la parità e le pari opportunità.