Contributo del Comitato sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne al processo preparatorio della Conferenza mondiale contro il razzismo, la Discriminazione razziale, la xenofobia e l'intolleranza


Comitato CEDAW
24ma Sessione
New York, 15 gennaio-2 febbraio 2001


1. Il Comitato riconosce gli stretti legami che intercorrono fra discriminazione contro le donne e razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza, e sottoscrive in pieno la risoluzione 52/11 dell'Assemblea Generale, che indice la convocazione di una conferenza mondiale su tali temi.

2. Il Comitato esprime la propria piena approvazione per la risoluzione 54/154 dell'Assemblea Generale e la risoluzione 1999/78 della Commissione Diritti Umani, le quali invitano gli organi e le strutture delle Nazioni Unite che si occupano delle tematiche del razzismo, della discriminazione razziale, della xenofobia e dell'intolleranza a partecipare attivamente al processo preparatorio della Conferenza mondiale, ed a intraprendere processi di revisione e presentare raccomandazioni relative alla Conferenza mondiale.

3. Il Comitato, così come altri organi, strutture e programmi delle Nazioni Unite, ha messo in atto un notevole impegno per la promozione, il rispetto e la tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali di tutte le donne, senza distinzioni di razza, ascendenza, o origini nazionali o etniche.

4. La Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne impegna tassativamente gli Stati parte a lavorare per la realizzazione, in tutti i campi e in tutte le fasi della vita, dei diritti umani delle donne, che sono parte integrante, inalienabile e indivisibile dei diritti umani universali. Tale impegno richiede anche un intervento attivo per prevenire tutte le forme di discriminazione contro le donne, compresa la prevenzione di tali discriminazioni nel contesto del razzismo, della discriminazione razziale, della xenofobia e dell'intolleranza.

5. Il rapporti presentati al Comitato dagli Stati parte dimostrano che in tutto il mondo le donne continuano a subìre discriminazioni multiple, in base sia al sesso che ad altri fattori di esclusione sociale. Di queste discriminazioni multiple sono spesso oggetto le lavoratrici migranti, le richiedenti asilo, nonché le donne caratterizzate da una diversità di razza, gruppo etnico, casta e nazionalità.

6. Il Comitato ha più di una volta espresso la propria preoccupazione per la condizione delle donne nelle situazioni di conflitto armato, particolarmente in quei conflitti che hanno origine da fattori legati alla razza ed all'appartenenza etnica. Il Comitato fa notare che la discriminazione contro le donne in base alla diversità di origine etnica o razziale si è spesso manifestata attraverso forme estreme di violenza legata alla differenza sessuale.

7. Molto spesso l'espropriazione di potere causata dalla discriminazione contro le donne è aggravata dallabuso di potere perpetuato contro alcune di loro in ragione di una diversità di identità razziale o di altri aspetti dellidentità che comportano esclusione sociale. La discriminazione subita da queste donne è spesso conseguenza di pregiudizi tradizionali, patriarcali e radicati nella storia. Oltre ha ciò, il Comitato ha anche notato che le privazioni in campo economico e la povertà rendono queste donne più vulnerabili nei confronti dello sfruttamento.

8. Fenomeni della società contemporanea come il neo-nazismo e il neo-fascismo, il riemergere del fondamentalismo religioso, i controlli selettivi sull'immigrazione, lo sfruttamento sessuale a fini di lucro delle donne e delle bambine attraverso la tratta internazionale, portano ad un'ulteriore intensificazione della discriminazione contro le donne, nonché del razzismo, della discriminazione razziale, della xenofobia e dell'intolleranza. La violenza contro le donne e la negazione o limitazione del loro accesso alla sanità, allistruzione, alle opportunità in campo economico ed alla partecipazione politica sono problemi molto pesanti in numerosi paesi.

9. Tenendo presenti i fattori sopra-citati, il Comitato ha frequentemente richiesto dati disaggregati in base sia al sesso che ad altri fattori, per facilitare la formulazione ed attuazione da parte degli Stati parte di leggi, politiche e programmi per l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne, secondo necessità.

10. Il Comitato ritiene che la realizzazione dell'uguaglianza fra i sessi e dei diritti umani delle donne prevista dalla Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne rappresenterà un contributo significativo all'eliminazione del razzismo, della discriminazione razziale, della xenofobia e dell'intolleranza. In particolare, le Raccomandazioni Generali n.19 sulla violenza contro le donne e n.24 sulla salute, propongono un insieme olistico di interventi giuridici, politici e programmatici, a ciò finalizzati. Tali interventi creeranno un ambiente favorevole alla tutela delle donne vittime di discriminazione, renderanno disponibili rimedi e risarcimenti efficaci, e porteranno alla fine all'eliminazione di tutte le forme di discriminazione.

11. Il Comitato ha deciso di elaborare una Raccomandazione Generale sulle misure speciali temporanee che incoraggino il varo di iniziative politiche e giuridiche, nonché la fissazione di finalità e obiettivi mirati, entro un quadro temporale prestabilito, per l'eliminazione delle discriminazioni e l'accelerazione dell'uguaglianza di fatto. In questo contesto, il Comitato sta prendendo in considerazione la possibilità di elaborare un'analisi dell'interfaccia fra discriminazione in base al sesso e discriminazione razziale, attraverso uno studio dei rapporti degli Stati parte, al fine di compilare una lista di buone pratiche per affrontare i fenomeni di discriminazione razziale contro le donne.

12. Il Comitato propone al Comitato Preparatorio ed alla Conferenza mondiale contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l'intolleranza che:
a) venga integrato un punto di vista di genere in tutti i temi all'ordine del giorno della Conferenza;
b) la dichiarazione ed il piano dazione della Conferenza riconoscano la dimensione di genere del razzismo, della discriminazione razziale, della xenofobia e dell'intolleranza, e promuovano l'uguaglianza fra i sessi;
c) il piano dazione della Conferenza contenga misure speciali di protezione delle donne e delle bambine da tutte le forme di discriminazione, comprese:
i) la protezione dalla violenza legata alla differenza sessuale, dallo stupro in situazioni di conflitto armato, dalla tratta delle donne e dalla violenza contro le lavoratrici migranti;
ii) iniziative che rafforzino la realizzazione di strumenti di diritto umanitario internazionale, al fine di prevenire la violenza e le discriminazioni multiple contro le donne nel corso di conflitti armati;
iii) lo sviluppo di una formazione ai diritti umani di ampio respiro e per tutte le fasce della popolazione, nello spirito della Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne, al fine di creare un sistema di valori favorevole all'uguaglianza fra i sessi. La creazione di un tale sistema di valori solleciterebbe senza dubbio una risoluzione pacifica dei conflitti, e contribuirebbe alla creazione di società fondate sull'uguaglianza fra i sessi, sul rispetto dei diritti umani, sulla tolleranza e sull'armonia fra le razze e le etnie;
iv) l'introduzione di misure di sostegno per il rafforzamento delle istituzioni e degli organismi nazionali che si occupano di diritti delle donne, al fine di promuoverne il ruolo nella lotta contro l'intolleranza e nella costruzione della riconciliazione fra le razze;
v) lintegrazione di un punto di vista di genere nell'impegno di lotta contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l'intolleranza da parte delle istituzioni nazionali preposte alla tutela dei diritti umani;
vi) lo sviluppo di programmi di promozione dei diritti civili, culturali, economici, politici e sociali delle donne, senza distinzioni di razza, ascendenza, o origine etnica o nazionale;
vii) misure di attuazione delle raccomandazioni elaborate dalla riunione del gruppo di esperte su discriminazione razziale e differenza di genere, tenutosi a Zagabria, in Croazia, dal 21 al 24 novembre 2000, in preparazione della 45ma sessione della Commissione sulla condizione delle donne.

13. Il Comitato sollecita con forza la ratifica universale della Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne e del suo Protocollo facoltativo, come strategia di importanza cruciale per l'eliminazione del razzismo, della discriminazione razziale, della xenofobia e dell'intolleranza, e sollecita inoltre una revisione delle riserve di sostanza apposte alla Convenzione stessa, al fine di un loro possibile ritiro. Il Comitato fa appello a tutti i paesi perché ratifichino la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei componenti delle loro famiglie, lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale, la Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale, ed il relativo Protocollo per la prevenzione, soppressione e punizione del traffico di persone, in particolare donne e bambini.