Il Forum delle Ong


La Conferenza Mondiale sui Diritti umani di Vienna è stata preceduta, nei giorni tra il 10 ed il 12 giugno, dal Forum mondiale degli Organismi Non Governativi, riuniti all'insegna dello slogan "Tutti i diritti umani per tutti". Al Forum hanno partecipato oltre duemila delegati, rappresentanti di più di mille Ong di ogni parte del mondo attive nel campo dei diritti umani. L'organizzazione del Forum era stata curata da rappresentanti del CONGO (Conferenza delle Ong), dell'Istituto Diritti Umani Ludwig Boltzmann di Vienna e di tre commissioni regionali.
Tra gli obiettivi del Forum:

• valutare i risultati raggiunti dalle nazioni Unite nell'area della promozione e della protezione dei diritti umani;
• formulare raccomandazioni comuni per ristrutturare e migliorare i programmi delle Nazioni Unite in questa campo;
• assicurare un accesso più ampio alla machinery ONU alle Ong ed alle organizzazioni di popoli indigeni.

I lavori del Forum sono stati portati avanti da cinque gruppi principali, ai quali se ne sono aggiunti altri sei, costituitisi il primo giorno. Le raccomandazioni di tutti i gruppi sono state adottate nella sessione plenaria finale del 12 giugno.
Nel gruppo di lavoro A si sono valutati i progressi in atto nel campo dei diritti umani, le raccomandazioni per una loro maggiore tutela, la reale efficacia della machinery ONU. I rappresentanti delle Ong hanno sottolineato con forza l'universalità, l'indivisibilità e l'interdipendenza dei diritti umani, che vanno perseguiti nella loro globalità; tale approccio olistico è stato ripreso e fatto proprio dai rappresentanti degli stati nel documento finale della conferenza intergovernativa (Parte II, 3). E ancora in tema di universalità, si è ribadito come nessuna violazione dei diritti umani possa giustificarsi sulla base degli argomenti del relativismo culturale. Tra le raccomandazioni avanzate da questo primo gruppo di lavoro, si segnala la richiesta dell'insediamento di un Alto Commissario per i diritti umani, di un Tribunale Penale Internazionale che giudichi gravi ed estese violazioni dei diritti umani, l'adozione di un Protocollo Facoltativo al Patto sui diritti economici, sociali e culturali ed alla Convenzione contro tutte le forme di discriminazione contro le donne che preveda la possibilità di procedure di ricorso individuale. Le Ong hanno inoltre richiesto un incremento dei fondi ONU per i diritti umani, che andrebbero portati al 3-5% del budget.
I diritti dei popoli indigeni sono stati oggetto del gruppo di lavoro B. I rappresentanti delle Ong hanno chiesto di essere riconosciuti come nazioni alle quali ineriscono diritti collettivi di autodeterminazione, sviluppo, autogoverno ed autonomia. Le raccomandazioni dei popoli indigeni riguardavano la proclamazione di un Decennio Internazionale dei Popoli Indigeni e l'insediamento di un Alto Commissario e di un Rapporteur speciale; è stata inoltre caldeggiata l'adozione da parte delle Nazioni Unite, senza ulteriori indugi, della Dichiarazione Universale dei Popoli Indigeni.
La punta più avanzata dei movimenti di società civile nel campo dei diritti umani è risultata essere, anche al Forum di Vienna, quella delle donne. Il gruppo di lavoro C ha elaborato precise e stringenti proposte:

• la nomina di un Rapporteur speciale sui diritti umani delle donne;
• la ratifica da parte di tutti gli stati delle Convenzioni sulle donne e il ritiro di tutte le riserve;
• il rafforzamento delle procedure fino ad includervi la possibilità di ricorsi individuali e di gruppo;
• l'insediamento di un Tribunale Penale Internazionale permanente con giurisdizione sui reati di abuso sessuale;
• l'accesso delle donne ai livelli decisionali all'interno delle Nazioni Unite.

Le Ong riunite nel gruppo D hanno riaffermato lo stretto legame tra sviluppo, democrazia e diritti umani. In tale contesto, soprattutto su pressione delle Ong latinoamericane, è stato messo in luce come i programmi di aggiustamento strutturale attuati da Banca Mondiale e da FMI non siano compatibili con il rispetto dei diritti umani, in quanto causa di impoverimento generalizzato. E' stata inoltre richiesta la democratizzazione delle strutture dell'ONU, in particolare l'abolizione del potere di veto nel Consiglio di Sicurezza. Ancora, si è sottolineata l'importanza, a tutti i livelli, dell'opera di educazione ai diritti umani.
Infine, il Forum Ong ha esaminato, nel gruppo di lavoro E, i problemi relativi a razzismo, xenofobia, violenza etnica ed intolleranza religiosa. I governi sono stati sollecitati a ratificare la Convenzione sull'eliminazione della Discriminazione razziale e la Convenzione sui Lavoratori Migranti, ammettendo per la prima procedure di ricorso individuale. Uno speciale Rapporteur si è richiesto per i problemi legati all'intolleranza religiosa. Per quanto riguarda le minoranze, è stata avanzata la richiesta di un Gruppo di lavoro specifico all'interno della Commissione diritti umani, che metta a punto procedure che assicurino il pieno godimento dei diritti umani a disabili, sieropositivi, malati di Aids, vittime di sfruttamento sessuale, bambini vittime di conflitti armati e rifugiati.



Tratto da www.cepadu.unipd.it
Boll. 7 (o 3 1993) p.14