Le conferenze mondiali delle donne 1975-1985



Cronologia minima

Città del Messico, 1975. Le Nazioni Unite convocano la Prima Conferenza mondiale sulle donne e proclamano aperto il Decennio della Donna.. Alla Tribuna delle organizzazioni non governative (Ong) partecipano 4 mila donne. Soprattutto nordamericane ed europee, ma anche latinoamericane. Le prime parlano di eguaglianza di diritti, le ultime di oppressione materiale. Negli anni successivi a Nord esplodono i movimenti ferrimiffisti, nel Sud si comincia a parlare di strategie di sviluppo mirate alle donne.

Copenhagen, 1980. Alla Seconda Conferenza mondiale delle donne (conferenza "di metà decennio") i governi approvano la Convenzione internazionale contro ogni forma di discriminazione verso le donne (Cedaw). Al Forum delle Ong partecipano 8 mila donne, questa volta anche molte africane. Le donne del Nord denunciano le mutilazioni sessuali femminili in uso in larga parte dell'Africa. Le afficane rifiutano il "paternalismo" delle ferriministe europee. I linguaggi restano fontani, ma il confronto comincia. La parola chiave è networking, mettersi in rete. In quegli anni le conquiste delle donne si traducono in molti paesi in leggi di parità e per l’aborto. Nel Sud nascono gruppi e movimenti di donne.Nairobi, 1985. La Terza Conferenza mondiale delle Donne approva il piano d’azione "Strategie future per l'avanzamento delle donne": governi e organizzazioni internazionali proclamano l'obiettivo della parità. Al Forum delle Ong partecipano 14 mila donne, questa volta la voce dei Sud è forte e autorevole. Networking resta la parola chiave. Si fa strada una critica allo "sviluppo" dal punto di vista delle donne del Sud.

(di Marina Forti, da Speciale Pechino 95 n. 1, supplemento ai nn.1-3 1994 di AIDoS news)

PRIMA CONFERENZA: CITTA’ DEL MESSICO, 1975

Il 1975 fu proclamato dalle Nazioni Unite Anno internazionale della donna e dedicato alla promozione della parità fra uomini e donne, alla piena integrazione delle donne nel quadro complessivo dello sviluppo e al riconoscimento dell'importanza del loro contributo al rafforzamento della pace mondiale. Nello stesso anno si svolse a Città del Messico la Conferenza mondiale dell'anno internazionale della donna. Vi furono adottati due importanti documenti: la Dichiarazione sull'uguaglianza delle donne e sul loro contributo allo sviluppo e alla pace e il Piano mondiale d'azione per il conseguimento degli obiettivi fissati dall'Anno internazionale della donna.

La Dichiarazione di Città del Messico comprende trenta principi e fa perno attorno al concetto che lo spreco del potenziale di circa la metà della popolazione mondiale costituisca un serio ostacolo allo sviluppo sociale ed economico. Il Piano Mondiale stabiliva obiettivi precisi per la prima parte del decennio 1976-1985, come ad esempio l'uguaglianza di accesso a tutti i livelli di istruzione, il riconoscimento del valore economico del lavoro delle donne - nell'ambito domestico e nella commercializzazione dei prodotti alimentari - e misure più efficaci per l'educazione sanitaria, la nutrizione, l'istruzione, la pianificazione familiare e altri servizi di assistenza. Proponeva infine una seconda Conferenza mondiale per il 1980 per verificare i progressi compiuti nei primi cinque anni. Il 15 dicembre 1975, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite adottò il Piano mondiale proposto dalla Conferenza e proclamò il "Decennio Onu per la donna: uguaglianza, sviluppo, pace" per il periodo dal 1976 al 1985, un periodo dedicato all'attuazione effettiva del Piano mondiale d'azione. Nel gennaio 1979, in una successiva risoluzione, l'Assemblea decise che il tema sul quale si sarebbe discusso alla seconda Conferenza mondiale per il decennio sarebbe stato 9avoro, salute ed educazione".

TRIBUNA DELLE ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE

A Città del Messico si tenne anche una Conferenza delle organizzazioni non governative (Ong), chiamata "La tribuna", alla quale parteciparono 4.000 donne (i delegati alla Conferenza ufficiale erano 1.200), che dimostrarono una grande capacità di incontrarsi e comunicare nonostante le differenze di politica e cultura.

(tratto da: Supplemento Speciale Pechino 95, Aidos news, 1/3/94)

SECONDA CONFERENZA MONDIALE: COPENAGHEN, 1980

Durante questa seconda Conferenza 51 paesi firmarono la Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne , un documento che delinea i principi e le iniziative per realizzare i diritti delle donne. Inoltre, a Copenaghen fu adottato il Programma d'azione per la seconda metà del decennio, in cui viene modificata la definizione di "uguaglianza" che era stata elaborata alla Conferenza del Messico: non più solo l'uguaglianza legale ma l'eliminazione de facto di ogni discriminazione. Nel corso della Conferenza fu anche sottolineato come la partecipazione delle donne non deve essere limitata solo allo sviluppo sociale, ma essere una componente fondamentale di tutte le dimensioni dello sviluppo.

IL FORUM DELLE ONG

La Conferenza alternativa delle donne - il Forum - fu organizzata da un Comitato promotore di cui facevano parte 34 organizzazioni non governative internazionali riconosciute dall'Ecosoc (il Comitato Economico e sociale dell'Onu); vi parteciparono 8.000 donne (i delegati della Conferenza ufficiale erano 1.200). La vera azione del Forum furono i contatti e legami formatisi tra migliaia di donne e associazioni femminili, l'organizzazione di reti internazionali e l'allacciamento di legami futuri.

 TERZA CONFERENZA: NAIROBI 1985

La terza Conferenza mondiale dell'Onu, a Nairobi, aveva lo scopo di valutare i risultati del decennio delle Nazioni Unite per la donna rispetto agli obiettivi fissati: uguaglianza, sviluppo e pace, e di approvare delle strategie di attuazione per il progresso delle donne fino all'anno 2000.

Avendo verificato il non raggiungimento degli obiettivi stessi nel decennio trascorso, la Conferenza rivolse un appello alla comunità internazionale affinché fossero applicate le leggi già approvate per la parità delle donne, affinché le possibilità di istruzione e formazione fossero rese effettive, e affinché si riconoscesse che donne e bambini sono i più esposti tra le vittime della povertà, della carestia, dell'apartheid, dei conflitti armati, della violenza familiare e dell'emarginazione dovuta alla loro condizione di rifugiati, emigranti o minoranza etnica. La Conferenza si concluse con l'adozione di un documento intitolato Strategie future d'azione per il progresso delle donne e misure concrete per superare gli ostacoli alla realizzazione entro l'anno 2000, degli scopi e degli obiettivi del Decennio (il documento è stato pubblicato in italiano dalla Commissione Nazionale Parità).

FORUM ’85, LA CONFERENZA MONDIALE NON GOVERNATIVA DELLE DONNE

Il Forum '85 ha avuto luogo all'Università di Nairobi; oltre 14.000 donne provenienti da più di 150 paesi hanno partecipato a 1.800 fra seminari, gruppi di lavoro e attività varie. Se Città del Messico aveva rappresentato il momento della presa di coscienza e dell'impatto delle donne del Nord con i problemi delle donne del Sud, e Copenaghen aveva dato vita alle prime reti a livello internazionale, a Nairobi le donne hanno portato le loro esperienze nei campi più vari. Il 60% delle donne provenivano dal Terzo mondo ed è stato il tema dello sviluppo quello prevalente. Un altro dei temi centrali è stata la pace: non senza problemi data la presenza di nazioni in conflitto tra loro.

Un punto ha raccolto consensi unanimi: i tre obiettivi del Decennio - uguaglianza, sviluppo e pace - sono indivisibili e non potranno realizzarsi per ogni donna finché non saranno una realtà per tutte.