Nairobi: la nascita del femminismo globale*



Il movimento per l’uguaglianza dei sessi aveva acquisito una reale conoscenza globale nel momento in cui la terza conferenza mondiale sulle donne, la Conferenza Mondiale per riesaminare e Valutare i Risultati del Decennio delle Nazioni Unite per le Donne: Uguaglianza, Sviluppo e Pace, venne convocata a Nairobi nel 1985. Con 15.000 rappresentanti di organizzazioni non governative che partecipavano al parallelo Forum delle ONG, molti si riferirono a questa Conferenza come alla "nascita del femminismo globale". Il movimento delle donne, diviso dalla politica mondiale e dalle realtà economiche alla Conferenza di Città del Messico, era ora diventato una forza internazionale unificata sotto lo stendardo dell’uguaglianza, dello sviluppo e della pace. Ma dietro questa pietra miliare c’era un decennio di lavoro. Una gran quantità di informazioni, conoscenza ed esperienze erano state raccolte tramite il processo di discussione, negoziazione e revisione.

Al tempo stesso, i delegati dovevano fare i conti con dei rapporti impressionanti. I dati raccolti dalle Nazioni Unite rivelavano infatti che i miglioramenti intervenuti nella condizione femminile e i tentativi compiuti per diminuire la discriminazione, avevano beneficiato soltanto una piccola minoranza di donne. I miglioramenti intervenuti nella situazione femminile nelle nazioni in via di sviluppo potevano essere considerati, nella migliore delle ipotesi, marginali. In breve, gli obiettivi stabiliti per la seconda metà del Decennio delle Nazioni Unite per le Donne, non erano stati raggiunti.

Per ottenere questi risultati era quindi necessario che venisse adottato un nuovo approccio. Alla Conferenza di Nairobi venne di conseguenza attribuito il mandato di esplorare nuove vie per superare gli ostacoli che si frapponevano al raggiungimento degli obiettivi del decennio — uguaglianza, sviluppo e pace.

Le Strategie Orientate al Futuro per l’Anno 2000 definite a Nairobi, la strategia sviluppata e adottata all’unanimità dai 157 governi partecipanti, rappresentavano un programma aggiornato per il futuro delle donne alla fine del secolo. Esse aprivano un nuovo fronte nel momento in cui dichiaravano che qualunque tema era un tema femminile. La partecipazione femminile all’assunzione di decisioni e alla gestione di tutti gli affari umani veniva riconosciuta non soltanto come un loro legittimo diritto ma anche come una necessità sociale e politica che avrebbe dovuto essere incorporata in tutte le istituzioni della società.

Il cuore del documento era rappresentato da una serie di misure per raggiungere l’uguaglianza a livello nazionale. A tale proposito, i governi dovevano stabilire le proprie priorità, basate sulle proprie politiche di sviluppo e sulle risorse disponibili.

Per quanto riguardava tali misure, venivano identificate tre categorie fondamentali:

* Azioni costituzionali e legali;

* Uguaglianza nella partecipazione sociale;

* Uguaglianza nella partecipazione politica e nell’assunzione delle decisioni.

Sostenendo il punto di vista secondo il quale qualunque tema era un tema femminile, le misure raccomandate dalle Strategie Orientate al Futuro di Nairobi coprivano un’ampia varietà di soggetti, dall’occupazione alla sanità; dall’istruzione ai servizi sociali; dall’industria alla scienza; dalle comunicazioni all’ambiente. In aggiunta, venivano proposte delle linee guida per le misure nazionali volte a promuovere la partecipazione femminile agli sforzi per promuovere la pace, come pure per assistere le donne in situazioni di particolare difficoltà.

Conseguentemente, la Conferenza di Nairobi invitava i governi a delegare le responsabilità per le questioni femminili a tutti gli uffici e programmi istituzionali. Inoltre, a seguito della Conferenza, l’Assemblea Generale chiese alle Nazioni Unite di istituire, laddove non esistessero già, dei punti focali sulla questione femminile in tutte le aree di lavoro dell’Organizzazione.

La Conferenza di Nairobi ha lanciato un approccio di più ampia portata alla questione del progresso femminile. Viene attualmente riconosciuto che l’uguaglianza delle donne, lungi dall’essere una questione isolata, interessa ogni sfera dell’attività umana. Di conseguenza, il punto di vista femminile e il loro attivo coinvolgimento in tutte le questioni, non soltanto nelle tematiche femmnili, era necessario se si intendeva raggiungere gli obiettivi stabiliti per il Decennio delle Donne.

*Tratto da www.onuitalia.it