Il Vaticano sulla Conferenza di Pechino: "la dignità femminile è nella famiglia"*



di Marina Forti

"Il successo della Conferenza dipenderà dalla sua capacità di offrire una vera visione della dignità della donna e delle sue aspirazioni", ha detto il papa alla signora Gertrude Mongella quando l’ha ricevuta in Vaticano alla fine di maggio per una visita di cortesia. Il testo di quel discorso riassume la posizione della Santa sede circa la Conferenza delle Nazioni unite sulle donne, che si terrà a Pechino in settembre. Il papa infatti specifica che "l'uguaglianza della dignità non significa essere la stessa cosa degli uomini", perché "il valore della femminilità" si sperimenta "nel cuore della propria famiglia. Nessuna risposta ai problemi delle donne può ignorare il loro ruolo nella famiglia" e il suo ruolo di donatrice di vita. I temi su cui il papa si è soffermato vanno dalla protezione delle bambine, discriminate fin dalla nascita, al ruolo delle donne nell'assicurare "l'umanìzzazione della società, la solidarietà e la pace". Alla necessità di maggiore giustizia non solo tra nazioni più povere e più ricche ma anche tra donne e uomini. Il papa parla dunque di istruzione, salute, impoverimento e marginalizzazíone che spesso le donne e i bambini sono i primi a sperimentare. Pari dignità significa anche riconoscere i1 ruolo attivo delle donne nella vita pubblica, ammette il papa, che parla di "enorme debito degli uomini verso le donne". Parla anche di violenza e sfruttamento sessuale, per arrivare al punto: responsabile delle inaudite violenze sofferte da tante donne nel mondo è la "sessualità senza morale", che porta alla "tentazione di usare l'aborto come "soluzione" dei risultati non voluti della promiscuità sessuale": la posizione della Santa sede circa la "protezione di ogni vita umana, a ogni stadio dei suo sviluppo e in ogni situazione", sarà riflessa nel comportamento della delegazione vaticana a Pechino, promette il papa. Ma non si tratta solo della battaglia contro l'aborto (che non è all'ordine dei giorno della Conferenza). Si tratta di un'idea globale della dignità della donna: confinata in famiglia.?

*Tratto da noidonne, luglio-agosto 1995

 

La Santa Sede non dovrebbe essere trattata come uno Stato

Diverse organizzazioni delle donne hanno sottoscritto una lettera aperta all'ONU, chiedendo che alla Santa Sede venga revocato lo stato di osservatore permanente. La lettera è stata pubblicata su Forum '95 del 6 settembre.

"La Santa Sede opera alle Nazioni Unite con il chiaro intento di promulgare il suo punto di vista religioso. Ancora una volta l'inopportunità e gli effetti negativi del permettere alla Santa Sede di usare il sistema delle NU per avanzare le posizioni teologiche della Chiesa Cattolica sono stati dimostrati. Per esempio, i delegati che invocano la scomunica della Chiesa cattolica nei confronti dei metodi contraccettivi, tentano di ostacolare l'accesso ad ogni metodo di pianificazione familiare che non sia quello dell'astinenza approvato dal Vaticano.

Nelle Conferenze delle Nazioni Unite da Rio de Janeiro (UNCED) a Pechino (FWCW), si è assistito ad una crescente veemenza nella diplomazia della Santa Sede che sacrifica in modo sostanziale il consenso delle NU sulle questioni dei diritti delle donne e la riproduzione all'agenda teologica della Chiesa. Poiché le NU rivolgono sempre più la loro attenzione sulle questioni sociali e sui conflitti politici, tutto ciò diventa più problematico.

Noi riteniamo che sia assolutamente inappropriato per la Chiesa Cattolica partecipare come membro con diritto al voto alle Conferenze delle NU, ciò che può fare in virtù del suo status di Osservatore Permanente. Le NU hanno l'obbligo etico di essere neutrali riguardo alle religioni. I privilegi adesso garantiti alla Chiesa Cattolica Romana sotto gli auspici della Santa Sede violano tale principio di imparzialità e, per correttezza, dovrebbero essere revocati".

Il presente documento è stato firmato dalle seguenti organizzazioni:

Caribbean Association for Feminist Research and Action Catholics for a Free Choice, Washington, DC Center for Women Global Leadership, NewBrunswick DAWN International Women's Health Coalition International Women's Tribune Center Foundation for Information and Research on Population Policy, Amsterdam WIDE, Bruxelles Women's Global Network for Reproductive Rights, Amsterdam

(da Speciale Pechino nn. 5/6, supplemento ai nn. 5/6 1995 di AIDoS news)