Il "contrattacco" di Betty*

di Ilaria Maria Sala



Betty Friedan, una delle presenze più "venerabili" alla Conferenza sulle Donne di Pechino, ha utilizzato questa occasione internazionale per illustrare la sua visione della fase attuale dei movimento delle donne. Eccone alcuni dei punti fondamentali, Sui media: ´Dobbiamo cominciare dalle campagne contro l'immagine stereotipata delle donne che i media continuano a presentare, protestando per lettera e fax con le redazioni dei giornali, dicendo loro quali sono le cose che abbiamo voglia di leggere. Le donne hanno un potere di acquisto di cui continuano a non essere sufficientemente consapevoli, e che va utilizzato come elemento di pressione. Bisogna ricordare ai media che le pubblicità, con cui si finanziano, potrebbero essere viste da molte più persone,se cercassero di estendere la diffusione fra le donne; ricordiamo loro che negli Stati Uniti le donne gestiscono l'85 per cento degli acquisti e che l'unico modo per guadagnare lettrici è dare spazio alle donne e alle loro storieª.

Sulle giovani: ´Oggi le ragazze tendono a dire: non sono una femminista, però... E dietro a questo però aggiungono: voglio diventare dottore, manager, presidente. Cioè rivendicano i diritto a una professionalità di alto livello, che è quello per cui ha lottato per anni il movimento femminista. Che cosa ha reso casi spiacevole la parola, allora, da far si che le ragazze non ci si riconoscano? Credo che i media abbiano una grave responsabilità anche in questo. L'immagine che è stata diffusa dei femminismo e delle sue rappresentanti è di donne arrabbiate, e nemiche degli uomini. E’ un'immagine negativa, nuovamente stereotipata, che non corrisponde aila realtà delle lotte femminili, né attuali né passateª.

Sulla "guerra dei sessi": ´E’ necessario andare oltre la polarizzazione fra i sessi, andare oltre la politica di genere, verso una nuova visione. Dobbiamo allargare il nostro campo di azione politica, perché la vera minaccia contro le conquiste delle donne è di carattere economico. La disoccupazione sta colpendo gli uomini in modo diretto, e questa è la vera causa del "contrattacco" alle donne: non possiamo rispondere solo dicendo "adesso fateci largo", ma dobbiamo lottare insieme per ottenere garanzie per tutti, che vadano dalla riduzione dell'orario lavorativo a un efficiente sistema di assistenza sanitaria ed educativa. Affinché la nostra lotta abbia successo, è essenziale superare gli obiettivi immediati, concentrandoci su quelli a lungo termineª.

Sulla Conferenza di Pechino: ´I problemi posti dall'organizzazione cinese, soprattutto al Forum delle Ong, sono stati enormi, e non vanno sminuiti. Ma siamo riuscite a farci ascoltare malgrado gli ostacoli imposti, dimostrando ancora una voi fa che niente può arrestare l'empowerment (emancipazione e presa di potere) femminile. Questa potrebbe anche essere l'ultima conferenza sulle donne, nella prossima uomini e donne dovrebbero lottare insieme.?]

*Tratto da: noidonne — ottobre 1995