I progressi fatti dalla Conferenza del Cairo in poi*


La Sessione speciale dellAssemblea generale dellOnu che nel 1999 ha verificato l'applicazione del Programma dazione del Cairo (Cairo +5) ha riconfermato la validità degli obiettivi individuati e dell'approccio adottato dalla Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo: molti governi hanno modificato le proprie politiche per la salute e la popolazione per conformarsi meglio all'approccio del Cairo, che metteva in luce la grande importanza di diritti e scelte individuali; dal 1994 a oggi alcuni problemi sono diventati più gravi e urgenti; infine, i finanziamenti stanziati sono drammaticamente al di sotto delle aspettative e degli obiettivi fissati dalla Conferenza del 1994.
Nei primi cinque anni dopo la Conferenza del Cairo, quasi la metà dei paesi ha modificato le proprie politiche alla luce della nuova impostazione del programma d'azione; oltre un terzo ha rettificato la propria politica sulla popolazione per allinearsi meglio all'orientamento della Conferenza del Cairo, oppure ha integrato le tematiche di genere e sanitarie nei piani di sviluppo nazionale; due terzi dei paesi hanno avviato misure di parità fra i sessi o di empowerment delle donne.
Dopo decenni di programmi che imponevano obiettivi puramente numerici riguardo alla popolazione e alla contraccezione, l'India nel 1996 ha cambiato strada per adottare una politica di programmi decentrati, imperniati sulla salute riproduttiva. Rimangono ancora profonde differenze fra retorica e pratica, ma il mutamento di indirizzo politico è una realtà consolidata. Il Brasile, rifacendosi a un programma di assistenza sanitaria delle donne precedente la Conferenza del Cairo, ha concentrato la sua attenzione sull'educazione sessuale nelle scuole, la salute degli adolescenti, l'assistenza post-aborto, e su unazione mirante a ridurre la sterilizzazione, molto diffusa nel paese. La Nigeria si sta adoperando per avvicinare un maggior numero di adolescenti ai servizi di educazione sessuale e di salute riproduttiva.
La società civile, in particolare le associazioni femministe, si stanno impegnando per far sì che i programmi per la salute riproduttiva siano più incentrati sulle donne, e vengano attivati laddove prima non esistevano.
Nonostante tutti questi progressi, malattie e morti per gravidanze e disturbi ginecologici continuano a mettere a repentaglio la vita delle donne, centinaia di milioni di donne non hanno accesso a un'assistenza alla salute riproduttiva di qualità, o addirittura non hanno accesso ad alcun tipo di assistenza; gli aborti fatti senza nessuna misura di sicurezza uccidono 70.000 donne l'anno; la violenza di genere è diffusa in quasi tutte le società le infezioni da Hiv/Aids aumentano a una velocità allarmante; gli/le adolescenti vedono i propri bisogni di salute riproduttiva largamente insoddisfatti, e l'assistenza internazionale allo sviluppo è diminuita notevolmente.
Nel documento Azioni chiave adottato durante la Sessione di verifica, i governi hanno ribadito il proprio impegno per laffermazione dei principi, finalità e obiettivi del Programma d'azione stesso, dando particolare rilievo alla salute riproduttiva dei/lle giovani sia sul piano dell'informazione che dell'assistenza, all'epidemia di Aids, alla necessità di garantire la sicurezza e l'accessibilità degli interventi di aborto laddove non è contro la legge, e l'accesso alla più ampia gamma possibile di metodi contraccettivi, con particolare riferimento alle «nuove opzioni e ai metodi scarsamente utilizzati».
Il documento ha altresì invitato i governi a fare in modo che i programmi di aggiornamento strutturale tengano conto dei problemi ambientali; a potenziare i programmi per la salute dei neonati e dei bambini - impegnandosi fra l'altro a fornire acqua potabile, ridurre l'esposizione a sostanze tossiche e migliorare l'igiene fra le pareti domestiche - e ad aumentare la sicurezza alimentare: tutta una serie di interventi fortemente intrecciati con la vita in un ambiente naturale sano.



Fonte: Key Actions for the Further Implementation of the Programme of Action of the International Conference on Population and Development, documento adottato dalla 21.a Sessione speciale dell'Assemblea Generale dell'Onu a New York, 30 giugno - 2 luglio 1999 (New York, Nazioni Unite, 2000).

Tratto dal Rapporto sullo stato della popolazione nel mondo 2001 dellUNFPA, edizione italiana a cura di AIDOS