Gli indicatori adottati dalla Sessione speciale Onu Cairo +5*


Il Programma dazione della Conferenza del Cairo su popolazione e sviluppo suggeriva una serie di obiettivi quantitativi interdipendenti fra loro, fra cui: accesso universale allistruzione di base, con particolare attenzione a colmare il divario di genere in termini di istruzione scolastica elementare e superiore; accesso universale allassistenza sanitaria di base; accesso universale a una vasta gamma di servizi integrati per la salute riproduttiva, fra cui la pianificazione familiare; riduzione della morbilità e mortalità di neonati, bambini e madri; infine, aumento della speranza di vita.
Dopo aver passato in rassegna i progressi compiuti in tutti questi settori, la Sessione speciale dell'Assemblea generale dell'Onu tenutasi nel 1999 ha concordato un nuovo insieme di obiettivi quantitativi e relativi indicatori:

occorre dimezzare entro il 2005 il tasso di analfabetismo femminile registrato nel 1990; entro il 2010 il rapporto netto fra le iscrizioni scolastiche dei bambini dei due sessi dovrebbe collocarsi almeno intorno al 90 per cento;
entro il 2005 il 60 per cento delle strutture di assistenza sanitaria di base e di pianificazione familiare dovrebbe offrire la scelta più ampia possibile di metodi contraccettivi sicuri ed efficaci, assistenza ostetrica di base, prevenzione e cura delle infezioni dell'apparato riproduttivo, fra cui le malattie a trasmissione sessuale, e metodi per prevenire tali infezioni; entro il 2010 la percentuale delle strutture in grado di offrire tali servizi dovrebbe raggiungere l80 per cento, il 100 per cento entro il 2015;
entro il 2005, almeno il 40 per cento dei parti nei paesi dove il tasso di mortalità materna è molto elevato dovrebbe avvenire con l'assistenza di personale specializzato, e l80 per cento globalmente. Entro il 2010 le due percentuali dovrebbero salire rispettivamente al 50 e all85 per cento, e entro il 2015 al 60 e al 90 per cento;
il divario fra la percentuale di persone che usano anticoncezionali e la percentuale che esprime il desiderio di distanziare le nascite o limitare le dimensioni della famiglia andrebbe ridotto della metà entro il 2005, del 75 per cento entro il 2010 e del 100 per cento entro il 2015. Per raggiungere tale scopo non vanno però usati metodi coercitivi;
per ridurre il rischio di contrarre l'Hiv/Aids, entro il 2005 almeno il 90 per cento dei giovani di ambo i sessi e di età compresa fra i 15 e i 24 anni dovrebbe avere accesso a metodi di prevenzione, fra cui preservativi maschili e femminili, test volontari, consulenze e follow-up, percentuale che dovrebbe salire almeno al 95 per cento entro il 2010. Inoltre il tasso di infezione da Hiv di persone con età compresa tra i 15 e i 24 anni andrebbe ridotto del 25 per cento entro il 2005 nei paesi più colpiti, e del 25 per cento entro il 2010 su scala globale.



*Tratto da Rapporto sullo stato della popolazione nel mondo dell’UNFPA 2000, edizione italiana a cura di AIDOS, Associazione italiana donne per lo sviluppo.