Cinque anni dopo il Cairo
Ne parla Nafis Sadik, direttrice esecutiva dell'Unfpa*


La programmazione del Cairo+5, prima revisione quinquennale del Piano dazione adottato alla Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo (Icpd) che si è svolta al Cairo nel 1994, è gestita dal Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa). Questo importante appuntamento, che si terrà a fine giugno del prossimo anno, si concentrerà su quattro tematiche: salute riproduttiva degli adolescenti, empowerment delle donne e responsabilità maschile, ruolo della società civile nellattuazione del Programma dazione dell'Icpd e politiche macro-economiche sulla popolazione. «La scelta di questi temi», spiega Nafis Sadik, direttrice esecutiva dellUnfpa, «si basa sull'esperienza acquisita dall'Unfpa e dai suoi partner nel corso di questi 5 anni». Arrivare a queste definizioni ha richiesto un discreto lavoro di mediazione. «Per esempio abbiamo avuto difficoltà a convincere alcuni paesi dell'importanza della saluta riproduttiva degli adolescenti», spiega Sadik. «Molti sono infatti convinti che i giovani non siano sessualmente attivi e temono che l'educazione sessuale li incoraggi a diventarlo. Occorre invece guardare il problema in maniera più pragmatica. Le gravidanze tra adolescenti sono in aumento e lo stesso vale per la diffusione dellAids. L'esperienza ci insegna che per affrontare questi problemi è fondamentale fornire un'educazione sessuale ai giovani. I sondaggi mettono in evidenza che i giovani tra i 10 e i 12 anni hanno già acquisito nozioni sulla sessualità e sui rapporti sessuali. Il problema è che queste informazioni sono trasmesse loro dai coetanei e spesso sono incomplete o addirittura inesatte. L'esperienza di molti paesi ci fa notare che una buona educazione sessuale e la possibilità di accedere a servizi per la salute riproduttiva inducono le ragazze a ritardare i primi rapporti sessuali e quindi le gravidanze precoci».
La seconda tematica importante di cui si discuterà al Cairo+5 è la questione dei diritti riproduttivi. «Tutti i paesi hanno accettato il concetto di un "approccio integrato" ma ciò che dobbiamo verificare è se questo avviene davvero», afferma Sadik. «Il ruolo che giocano gli uomini, o quello che dovrebbero giocare, deve essere preso in considerazione mentre in alcuni paesi sono completamente dimenticati. In altri paesi invece non si affronta mai il tema dei diritti riproduttivi insieme a quello delle condizioni di vita delle donne e del loro empowerment». Il Cairo+5 ofre loccasione «per imparare dalle esperienze positive e identificare le aree problematiche».
La terza tematica affronta il ruolo giocato dalla società civile. Oltre alle Ong Sadik si riferisce «a parlamentari, leader religiosi e comunitari, media, albi professionali e altre istituzioni. Ogni individuo che non è un funzionario governativo può e deve avere un ruolo, non solo nel promuovere ma anche nel monitorare il Programma dazione e la sua attuazione».
L'ultimo tema è legato alleconomia e punta a mettere in evidenza l'importanza delle tematiche inerenti alla popolazione in tutti i settori dello sviluppo. «Inviteremo economisti, ministri della finanza ed esperti affinché si comprenda l'importanza di includere le proiezioni demografiche nelle politiche per lo sviluppo», sostiene Sadik. «Occorre far capire che bisogna investire di più nei settori che influiscono direttamente sugli obiettivi demografici come l'istruzione, specialmente quella delle ragazze, i servizi sanitari di base e l'empowerment delle donne. Vogliamo che i ministri delle finanze riconoscano l'importanza di questi temi non in quanto fini a se stessi ma per raggiungere uno sviluppo socio-economico duraturo».
Nafis Sadik spiega inoltre che per approfondire alcune questioni sono stati organizzati diversi seminari tecnici prima del Cairo+5. Tra questi uno è dedicato alle migrazioni internazionali, «per comprendere meglio i problemi e benefici rispetto ai paesi di provenienza e di accoglienza». Un'altro è sull'invecchiamento della popolazione, problema che comincia a toccare anche molti paesi in via di sviluppo, specialmente laddove la fertilità è in declino come in Cina, Corea, Tailandia e Indonesia. «In questi casi», aggiunge Sadik, «occorre capire dai paesi industrializzati quali sono i problemi di una popolazione che invecchia, che tipo di servizi incentivare, quali sistemi previdenziali scegliere, come affrontare i problemi di genere (le donne spesso vivono più a lungo degli uomini) e quelli sanitari».
Un terzo incontro sarà dedicato ai servizi per la salute riproduttiva nelle situazioni di emergenza. Questo seminario è organizzato insieme all'Alto commissariato per i rifugiati, alla Croce rossa, all'Organizzazione mondiale per la sanità, all'Unicef e a molte Ong. «Nelle situazioni di emergenza è fondamentale affrontare il problema delle gravidanze indesiderate e degli aborti», precisa Sadik. «Anche i servizi per la maternità sono importanti. Lo stupro all'interno dei campi profughi è un problema reale. Come proteggere le donne e le giovani? La contraccezione del giorno dopo, somministrabile fino a 72 ore dopo, è disponibile ma spesso il personale sanitario non ne è a conoscenza».
Nel febbraio 1999 all'Aja si incontreranno i rappresentanti di 120 paesi, altrettante Ong, parlamentari e gruppi di giovani per discutere i risultati dei sondaggi che si stanno attualmente svolgendo in tutto il mondo. Le raccomandazioni costitueranno la base per il rapporto del Forum al Segretario generale dellOnu. «Durante questanno di preparazione al Cairo+5 vogliamo risvegliare l'interesse mondiale e mobilitare le risorse necessarie per raggiungere l'obiettivo concordato al Cairo nel 1994: investire 17 miliardi di dollari l'anno entro il 2000. Quest'anno», conclude Sadik, «la popolazione mondiale avrebbe dovuto raggiungere i 6 miliardi di individui, invece si arriverà a questa cifra un anno più tardi e ciò rappresenta decisamente una buona notizia. Se continuiamo a muoverci rapidamente la popolazione mondiale potrebbe stabilizzarsi intorno agli 8,5 invece che ai 10,5 miliardi di persone».



Tratto da AidosNews