A/CONF.166/9

VERTICE MONDIALE PER LO SVILUPPO SOCIALE
COPENHAGEN, DANIMARCA
6 12 MARZO 1995










DICHIARAZIONE
DEL VERTICE MONDIALE PER LO SVILUPPO SOCIALE

PARTE I

DICHIARAZIONE DI COPENHAGEN SULLO SVILUPPO SOCIALE



1. Per la prima volta nella storia, noi, capi di stato e di governo, siamo riuniti su invito dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per riconoscere il significato dello sviluppo sociale e del benessere umano per tutti e per dare a tali obiettivi la più alta priorità, fin d'ora e per il XX secolo.

2. Constatiamo che le popolazioni mondiali hanno mostrato, sotto forme diverse, un urgente bisogno di far fronte ai problemi sociali più gravi, in particolare la povertà, la disoccupazione e l'emarginazione sociale, problemi che toccano tutti i paesi. E' nostro compito individuare nel contempo le cause fondamentali e strutturali di questi problemi e le loro gravi conseguenze, al fine di ridurre l'incertezza e l'insicurezza che esse generano sulla vita delle popolazioni.

3. Riconosciamo che le nostre società devono far fronte più efficacemente alle necessità materiali e spirituali degli individui, delle loro famiglie e delle comunità nelle quali essi vivono, nei diversi paesi e regioni. Dobbiamo agire con urgenza e anche assumere un impegno duraturo e costante per gli anni a venire.

4. Siamo convinti che la democrazia, un governo ed una amministrazione trasparenti e responsabili in tutti i settori della società siano il fondamento indispensabile per la realizzazione dello sviluppo sociale e sostenibile centrato sull'uomo.

5. Condividiamo l'opinione secondo la quale lo sviluppo sociale e la giustizia sociale sono indispensabili per raggiungere e mantenere la pace e la sicurezza, all'interno delle nazioni e tra di esse. A loro volta, lo sviluppo sociale e la giustizia sociale non possono essere raggiunti in assenza di pace, sicurezza o del rispetto di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali. Questa interdipendenza fondamentale consacrata cinquant'anni fa nello Statuto delle Nazioni Unite si è andata via via rafforzando.

6. Siamo profondamente convinti che lo sviluppo economico, lo sviluppo sociale e la protezione ambientale sono interdipendenti e si rafforzano vicendevolmente come componenti dello sviluppo sostenibile: quest'ultimo rappresenta il quadro di riferimento per i nostri sforzi verso una migliore qualità di vita per tutti i popoli. Un equo sviluppo sociale, che fornisca alle popolazioni povere i mezzi per utilizzare le risorse ambientali in modo sostenibile, costituisce la base necessaria per una prosperità economica sostenibile. Riconosciamo inoltre che la crescita economica fondata e sostenuta su ampi strati della popolazione nel contesto dello sviluppo sostenibile è necessaria per favorire lo sviluppo e la giustizia sociali.

7. Riconosciamo, dunque, che lo sviluppo sociale e' centrale per le necessità e le aspirazioni delle popolazioni del mondo intero, e anche per la responsabilità dei governi e di tutti i settori della società civile. Noi affermiamo che, in materia economica e sociale, le politiche e gli investimenti più produttivi sono quelli che conferiscono potere alle popolazioni per massimizzare le loro capacità, risorse e opportunità. Riconosciamo che lo sviluppo sociale ed economico non può essere assicurato in maniera sostenibile senza la piena partecipazione delle donne, e che l'uguaglianza e l'equità fra donne e uomini rappresentano una priorità per la Comunità Internazionale e pertanto devono essere poste al centro dello sviluppo economico e sociale.

8. Conveniamo che i popoli sono al centro dei nostri interessi relativi allo sviluppo sostenibile e che essi hanno diritto ad una vita sana e produttiva in armonia con l'ambiente.

9. Siamo qui riuniti per impegnarci, noi, i nostri governi e le nostre nazioni, per accrescere lo sviluppo sociale nel mondo intero, in modo che tutti gli uomini e le donne, in particolare coloro che versano in condizioni di povertà possano esercitare i propri diritti, utilizzare le risorse, condividere le responsabilità, che consentano loro di condurre una vita soddisfacente e di contribuire al benessere delle loro famiglie, delle loro comunità e dell'umanità La comunità internazionale deve avere come obiettivo primario il sostegno e la promozione di questi sforzi, con particolare riguardo ai poveri, ai disoccupati e agli emarginati sociali.

10. Assumiamo questo impegno solenne alla vigilia del cinquantesimo anniversario dell'organizzazione delle Nazioni Unite, determinati ad approfittare delle possibilità uniche offerte dalla fine della guerra fredda, al fine di promuovere lo sviluppo e la giustizia sociali. Riaffermiamo e siamo guidati dal principi della Carta delle Nazioni Unite e dagli accordi raggiunti nelle relative conferenze internazionali, compresi il Vertice Mondiale per l'Infanzia, tenutosi a New York nel 1990; la Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo, tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992; la Conferenza Mondiale sui Diritti Umani, tenutasi a Vienna nel 1993; la Conferenza Globale sullo Sviluppo Sostenibile dei Piccoli Stati Insulari in Via di Sviluppo, tenutasi a Bridgetown, nelle Barbados , nel 1994; e la Conferenza Internazionale su Popolazione e Sviluppo, tenutasi a il Cairo nel 1994. Con questo Vertice segniamo l'inizio di un nuovo impegno per lo sviluppo sociale per ciascuno dei nostri stati e l'inizio di una nuova era di cooperazione internazionale tra i governi e i popoli, fondata su uno spirito di partenariato in grado di porre le necessità, i diritti e le aspirazioni dei popoli al centro delle nostre decisioni ed azioni congiunte.

lì. Siamo qui riuniti, a Copenhagen, in un Vertice di speranza, di impegno e di azione. Siamo pienamente coscienti della difficoltà degli impegni che ci attendono, ma con la convinzione che progressi considerevoli possono essere realizzati, devono essere realizzati e saranno realizzati.

12. Ci impegniamo in questa Dichiarazione e in questo Programma di Azione ad accrescere lo sviluppo sociale e ad assicurare il benessere umano nel mondo intero adesso e nel secolo venturo. Invitiamo tutte le popolazioni di tutti i paesi e di tutti i livelli sociali, nonché la Comunità Internazionale ad unirsi a noi per questa causa comune.


A. SITUAZIONE SOCIALE ATTUALE E MOTIVAZIONI DEL VERTICE



13. In tutti i paesi del mondo siamo testimoni dell'espandersi della prosperità per alcuni, accompagnata sfortunatamente dall'estendersi di una povertà indescrivibile per altri. Questa evidente contraddizione è inaccettabile e necessita di essere corretta mediante azioni urgenti.

14. La globalizzazione, conseguenza dell'aumento della mobilità umana, del miglioramento delle comunicazioni, di un forte aumento degli scambi commerciali e dei movimenti di capitali, così come dello sviluppo tecnologico, apre nuove opportunità per la crescita economica sostenuta e lo sviluppo dell'economia mondiale, in particolare nei paesi in via di sviluppo. La globalizzazione permette ai paesi, inoltre, di condividere l'esperienza acquisita, di trarre insegnamenti dai risultati e dalle difficoltà incontrate da altri e di arricchirsi vicendevolmente grazie all'incontro di valori, aspirazioni e ideali diversi. Allo stesso tempo, i rapidi processi di cambiamento e di aggiustamento si traducono in aumento della povertà, disoccupazione e disgregazione sociale. Anche le minacce al benessere umano, quali i rischi ambientali, sono divenute globali. Inoltre, in tutti i paesi, le trasformazioni globali dell'economia mondiale stanno cambiando profondamente i parametri dello sviluppo sociale. La sfida sta nell'individuare il modo di gestire questi processi e queste minacce per aumentare i benefici ed attenuare gli effetti negativi sulle popolazioni.


15. Vi sono stati progressi in alcuni settori dello sviluppo sociale ed economico, inter alia:

a) Nel corso degli ultimi cinquant'anni, la ricchezza globale delle nazioni si è moltiplicata sette volte e gli scambi internazionali sono aumentati in modo ancora più spettacolare;

b) La speranza di vita l'alfabetizzazione, l'istruzione primaria e l'accesso alle cure sanitarie di base, nonché la pianificazione familiare, sono migliorate nella maggior parte dei paesi, e il tasso medio di mortalità infantile e' stato ridotto, anche nei paesi in via di sviluppo;

c) il pluralismo democratico, le istituzioni democratiche e le libertà civili fondamentali si sono estese. I tentativi di decolonizzazione hanno raggiunto un notevole progresso, e d'altra parte l'eliminazione dell'apartheid è un risultato storico.

16. Tuttavia, constatiamo che troppe sono le persone, soprattutto le donne ed i bambini, che vivono in situazioni di costrizione e privazione. La povertà, la disoccupazione e la disgregazione sociale troppo spesso si traducono in isolamento, emarginazione e violenza. Si sta intensificando l'insicurezza che molti, in particolare le categorie vulnerabili, devono affrontare nel proprio futuro e in quello dei loro figli:

a) In molte società, sia che si tratti di paesi industrializzati o in via di sviluppo, è aumentato il divario trai ricchi e i poveri. Inoltre, nonostante alcuni paesi in via di sviluppo stiano crescendo rapidamente, si é ampliato il divario tra i paesi sviluppati e molti paesi in via di sviluppo, e questo vale ancor più nel caso dei paesi meno sviluppati;

b) Oltre un miliardo di persone nel mondo vivono in grave povertà e la gran parte patisce ogni giorno la fame. Un'alta percentuale, la cui maggioranza è rappresentata da donne, soprattutto in Africa e nei paesi meno avanzati, può contare su un accesso molto limitato al reddito, alle risorse, all'istruzione, alle cure sanitarie o al cibo;

c) Nelle economie in transizione e in quelle che stanno avviando cambiamenti fondamentali di tipo politico, economico e sociale, esistono, inoltre, gravi problemi sociali di natura e dimensione diverse;

d) La causa principale, soprattutto nei paesi industrializzati, del continuo deterioramento dell'ambiente globale è il modello di consumo e di produzione non sostenibile; si. tratta di una questione di serio interesse, che aggrava la povertà e gli squilibri;

e) La continua crescita della popolazione mondiale, la sua struttura e distribuzione, ed i suoi rapporti con la povertà e le disuguaglianze sociali e relative al sesso, costituiscono una sfida per le capacità di adattamento dei governi, degli individui, delle istituzioni sociali e per l'ambiente naturale;

f) Oltre 120 milioni di persone nel mondo sono ufficialmente disoccupate e molte di più sono sotto occupate. Troppi giovani, compresi quelli con un'istruzione formale, hanno scarse possibilità di trovare un'occupazione produttiva;

g) Sono più le donne che gli uomini a vivere in povertà assoluta, e lo squilibrio continua a crescere, con gravi conseguenze per le donne ed i loro figli. Le donne sopportano una parte sproporzionata di problemi relativi alla povertà, alla disgregazione sociale, alla disoccupazione, al degrado ambientale e agli effetti causati dalle guerre;


h) Più di una persona su dieci fa parte di una delle più grandi minoranze nel mondo, costituita da persone disabili, troppo spesso costrette a vivere in condizioni di povertà, di disoccupazione e di isolamento sociale; inoltre, in tutti i paesi, le persone anziane possono essere particolarmente soggette all'esclusione sociale, alla povertà e all'emarginazione;

i) Milioni di persone in tutto il mondo sono rifugiati o profughi. Le tragiche conseguenze sociali hanno un grave effetto sulla stabilità e sullo sviluppo sociale dei loro paesi di origine, dei paesi ospitanti e delle rispettive regioni.

17. Anche se questi problemi hanno un carattere mondiale e sono presenti in tutti i paesi, constatiamo, tuttavia, che la situazione della maggior parte dei paesi in via di sviluppo, e in particolare dei paesi meno sviluppati e dell'Africa, è critica e richiede una speciale attenzione ed azione. Riconosciamo inoltre che quei paesi che si impegnano nell'attuazione di riforme economiche, sociali e politiche fondamentali, compresi quelli che stanno attuando un processo di consolidamento della pace e della democrazia, hanno bisogno del sostegno della Comunità Internazionale.

18. Anche i paesi con economie in transizione, che sono inoltre sottoposti a cambiamenti politici, economici e sociali fondamentali, richiedono il sostegno della comunità internazionale.

19. Allo stesso modo altri paesi, sottoposti a cambiamenti politici, economici e sociali fondamentali, richiedono il sostegno della Comunità Internazionale.

20.1 fini e gli obiettivi dello sviluppo sociale necessitano di sforzi costanti per ridurre ed eliminare le fonti principali del disagio e dell'instabilità sociali per la famiglia e per la società Poniamo particolare enfasi ed un'attenzione prioritaria alla lotta alle condizioni mondiali che risultano essere una grave minaccia alla salute, alla sicurezza, alla pace e al benessere delle nostre popolazioni. Fra queste condizioni troviamo la fame cronica, la malnutrizione, i problemi relativi alle droghe illecite, il crimine organizzato, la corruzione, l'occupazione straniera, i conflitti armati, il traffico illecito di armi, il terrorismo, l'intolleranza e l'incitamento all'odio razziale, etnico, religioso e di altro tipo, la xenofobia, e le malattie endemiche, contagiose e croniche. A tal fine, bisognerebbe rafforzare ulteriormente il coordinamento e la cooperazione a livello nazionale, ed in particolare a livello regionale ed internazionale.

21. In questo contesto, è importante agire contro l'impatto negativo che le spese militari eccessive, il commercio di armi e l'investimento nella produzione ed acquisto di armi hanno sullo sviluppo.

22. In tutti i paesi le malattie contagiose costituiscono un serio problema per la salute, e sono la causa principale di decesso a livello globale e, in molti casi, la loro incidenza è in aumento. Tali malattie ostacolano lo sviluppo sociale e spesso sono causa di povertà e di esclusione sociale. Si deve dare la massima priorità alla prevenzione, alla cura e al controllo di tali malattie, dalla tubercolosi, alla malaria, allHIV-AIDS.

23. Potremo conservare la fiducia delle popolazioni del mondo solo se faremo delle loro necessità la nostra priorità. Siamo consapevoli che la povertà, la mancanza di occupazione produttiva e la disgregazione sociale offendono la dignità umana. Ci rendiamo conto, inoltre, che esse si stanno rafforzando negativamente, costituiscono uno spreco di risorse umane e manifestano un cattivo funzionamento dei mercati, delle istituzioni e dei processi economici e sociali.


24. La nostra sfida consiste nella creazione di un modello di sviluppo sociale centrato sull'essere umano, in grado di condurci oggi e domani a costruire una nuova cultura di cooperazione e di partenariato, e a rispondere alle necessità immediate di coloro che sono più colpiti dalla miseria. Siamo determinati a far fronte a questa sfida e a promuovere lo sviluppo sociale nel mondo intero.


B. PRINCIPI E OBIETTIVI



25. Noi, capi di stato e di governo, ci impegniamo a favore di una visione politica, economica, etica e spirituale dello sviluppo sociale, fondata sulla dignità umana, i diritti umani, l'uguaglianza, il rispetto altrui, la pace, la democrazia, la responsabilità reciproca e la cooperazione, nonché il pieno rispetto per i diversi valori religiosi ed etici, e per le conoscenze culturali dei popoli. Di conseguenza assegneremo priorità assoluta alle politiche e agli interventi condotti a livello nazionale, regionale ed internazionale, per la promozione del progresso sociale, della giustizia e per il miglioramento della condizione umana, basata sulla piena partecipazione di tutti.

26. A tal fine, creeremo un quadro di riferimento favorevole ad interventi volti a:

a) Porre la popolazione al centro dello sviluppo ed indirizzare le nostre economie per far fronte più efficacemente ai bisogni umani;

b) Adempiere alle nostre responsabilità nei confronti delle generazioni attuali e future, assicurando l'equità intergenerazionale, proteggendo l'integrità dell'ambiente ed il suo uso sostenibile;

c) Riconoscere che, nonostante lo sviluppo sociale sia una responsabilità nazionale, esso non può essere realizzato con successo senza l'impegno e gli sforzi collettivi della comunità internazionale:

d) Integrare le politiche economiche, culturali e sociali in modo che esse si possano rafforzare reciprocamente e tengano conto dell'interdipendenza delle sfere di attività pubbliche e private;

e) Riconoscere che il raggiungimento dello sviluppo sociale sostenibile richiede politiche economiche valide e destinate ad ampi strati della popolazione;

f) Promuovere la democrazia, la dignità umana, la giustizia sociale e la solidarietà a livello nazionale, regionale ed internazionale; garantire la tolleranza, la non-violenza, il pluralismo e la non-discriminazione nel pieno rispetto delle diversità all'interno e tra le società

g) Promuovere la ripartizione equa dei redditi ed un maggiore accesso alle risorse, attraverso l'equità e l'uguaglianza delle opportunità per tutti;

h) Riconoscere che la famiglia costituisce l'unità di base della società, che essa svolge un ruolo chiave nello sviluppo sociale e che proprio per questo essa andrebbe rafforzata, con particolare attenzione ai diritti, alle capacità e alle responsabilità dei propri membri. Nei diversi sistemi culturali, politici e sociali, esistono varie forme di famiglia. Ciascuna di esse ha il diritto di essere protetta e sostenuta;

i) Assicurare che le persone ed i gruppi svantaggiati e vulnerabili vengano inclusi nello sviluppo sociale, e che la società riconosca e trovi soluzioni alle conseguenze derivanti dalla condizione di disabilità, assicurando i diritti legali dell'individuo e rendendo accessibile l'ambiente fisico e sociale;

j) Promuovere il rispetto universale, l'osservanza e la protezione di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali per tutti, compreso il diritto allo sviluppo; favorire l'esercizio effettivo dei diritti ed incoraggiare ognuno ad assolvere le proprie responsabilità promuovere l'uguaglianza e l'equità tra le donne e gli uomini; proteggere i diritti dei bambini e dei giovani; e promuovere il rafforzamento dell'integrazione sociale e della società civile;

k) Riaffermare il diritto all'autodeterminazione di tutti i popoli, in particolare per i popoli che subiscono la dominazione coloniale o altre forme di dominazione o occupazione straniera; nonché l'importanza della effettiva realizzazione di tale diritto, come enunciato, inter alia, nella Dichiarazione e nel Programma di Azione di Vienna, approvati alla Conferenza Mondiale sui Diritti Umani;

1) Favorire il progresso e la sicurezza dei popoli e delle comunità, in modo che ogni membro della società possa soddisfare le proprie necessità di base, affermare la propria dignità personale e la propria sicurezza ed esprimere la propria creatività

m) Riconoscere e sostenere le popolazioni indigene nel loro conseguimento dello sviluppo economico e sociale, nel pieno rispetto della loro identità, delle loro tradizioni, delle forme di organizzazione sociale e dei valori culturali;

n) Sottolineare l'importanza di un'attività di governo e di un'amministrazione trasparente e responsabile in tutte le istituzioni, sia a livello pubblico che privato, nazionale ed internazionale;

o) Riconoscere il fatto che dare alle persone, in particolare alle donne, i mezzi per rafforzare le proprie capacità costituisce anche l'obiettivo primario dello sviluppo e la sua forza motrice principale. A tal fine è necessaria la piena partecipazione delle persone alla formulazione, attuazione e valutazione delle decisioni che determinano il funzionamento ed il benessere delle nostre società

p) Affermare l'universalità dello sviluppo sociale, e formulare un nuovo e rafforzato approccio allo sviluppo sociale, insieme ad un rinnovato impulso alla cooperazione e al partenariato;

q) Favorire la possibilità per le persone anziane di raggiungere un tenore di vita migliore;

r) Riconoscere che le nuove tecnologie dell'informazione ed i nuovi approcci all'accesso e all'uso delle tecnologie da parte delle popolazioni povere possono favorire la realizzazione degli obiettivi dello sviluppo sociale; e riconoscere, pertanto, la necessità di facilitare l'accesso a tali tecnologie;

s) Rafforzare le politiche ed i programmi che migliorano, assicurano ed ampliano la partecipazione delle donne a tutte le sfere della vita politica, economica, sociale e culturale, in qualità di partners aventi pari opportunità, e migliorare il loro accesso a tutte le risorse necessarie per il pieno esercizio dei diritti fondamentali;

t) Creare le condizioni politiche, legali, materiali e sociali che tengano conto del rimpatrio volontario, con sicurezza e dignità, dei rifugiati nei loro paesi di origine, e del ritorno volontario e sicuro dei profughi interni nei loro luoghi di origine, favorendone l'integrazione nelle loro società

u) Sottolineare l'importanza del ritorno, presso le loro famiglie, di tutti i prigionieri di guerra, dei dispersi in combattimento e degli ostaggi, in conformità alle convenzioni internazionali. al fine di realizzare uno sviluppo sociale completo.


27. Riconosciamo la responsabilità primaria degli Stati nel raggiungere tali obiettivi. Riconosciamo, inoltre, che gli Stati non sono in grado di conseguirli con le sole proprie forze. La comunità internazionale, L'Organizzazione delle Nazioni Unite, le istituzioni finanziarie multilaterali, tutte le organizzazioni regionali e le autorità locali, e tutti gli attori della società civile devono contribuire favorevolmente, con i loro sforzi e le risorse che essi mobilitano, a ridurre le disparità esistenti fra i popoli, e a ridurre il divario esistente tra i paesi sviluppati e i paesi in via di sviluppo, in uno sforzo globale volto ad attenuare le tensioni sociali ed accrescere la stabilità e la sicurezza sociali ed economiche. I cambiamenti radicali a livello politico, sociale ed economico che si sono vetrificati nei paesi con economie in transizione, sono stati accompagnati dal deterioramento della loro situazione economica e sociale. Invitiamo tutti ad assumere un impegno personale finalizzato al miglioramento della condizione umana prendendo misure concrete nel proprio settore di attività e assumendosi responsabilità civili specifiche.


C. IMPEGNI


28. Il nostro sforzo globale a favore dello sviluppo sociale, e le raccomandazioni relative agli interventi contenuti nel Programma di Azione, sono definiti in uno spirito di consenso e di cooperazione internazionale, in assoluta conformità agli obiettivi e al principi della Carta delle Nazioni Unite, riconoscendo che ciascun paese a responsabile della formulazione ed attuazione delle strategie, delle politiche, dei programmi e degli interventi destinati allo sviluppo sociale, e che bisognerebbe tenere conto della diversità delle condizioni economiche, ambientali e sociali di ciascun paese, nel pieno rispetto dei diversi valori religiosi ed etici, degli ambienti culturali. e delle convinzioni filosofiche delle loro popolazioni, ed in conformità ai diritti umani e alle libertà fondamentali. In tale contesto, la cooperazione internazionale e' essenziale per la completa attuazione dei programmi e degli interventi a favore dello sviluppo sociale.

29. Sulla base del perseguimento comune dello sviluppo sociale, che mira alla giustizia sociale, alla solidarietà, all'armonia e all'equità all'interno e tra i paesi, nel pieno rispetto della sovranità nazionale e dell'integrità territoriale, nonché degli obiettivi delle politiche, delle priorità di sviluppo e della diversità culturale e religiosa, e nel pieno rispetto di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali, noi lanciamo una iniziativa mondiale per il progresso e lo sviluppo sociale e, a questo titolo, assumiamo i seguenti impegni:


Impegno 1

Ci impegniamo a creare un ambiente economico, politico, sociale, culturale e legale che consenta alle popolazioni di raggiungere lo sviluppo sociale.

A tal fine, a livello nazionale, dovremo:

a) Creare un quadro legale stabile, conforme alle nostre costituzioni, alle nostre leggi e procedure, nonché alle leggi e agli obblighi internazionali, che preveda e favorisca l'uguaglianza e l'equità, fra donne e uomini, così come il pieno rispetto dei diritti dell'uomo, delle libertà fondamentali e dello stato di diritto, l'accesso alla giustizia, l'abolizione di tutte le forme di discriminazione, un'attività di governo ed un'amministrazione trasparenti e responsabili, e l'incoraggiamento del partenariato con organizzazioni libere e rappresentative della società civile;

b) Creare un ambiente economico favorevole volto a promuovere un accesso più equo e da parte di tutti al reddito, alle risorse e ai servizi sociali;

c) Rafforzare, quando necessario, i mezzi e le capacità della popolazione di partecipare alla formulazione ed attuazione delle politiche e dei programmi sociali ed economici, mediante la decentralizzazione, la gestione aperta delle istituzioni pubbliche ed il rafforzamento delle capacità e delle opportunità della società civile e delle comunità locali di sviluppare le proprie organizzazioni, valorizzare le proprie risorse e gestire le proprie attività

d) Fortificare la pace promuovendo la tolleranza, la non violenza ed il rispetto per la diversità, e risolvendo le controversie pacificamente:

e) Promuovere mercati dinamici, aperti e liberi, riconoscendo la necessità di intervenire nei mercati, nella misura necessaria, per impedire o contrastare i fallimenti di mercato, favorire la stabilità e gli investimenti a lungo termine, assicurare una competitività leale ed un comportamento etico, ed armonizzare lo sviluppo economico e sociale, nonché la formulazione e realizzazione di programmi appropriati che diano il diritto e consentano alle persone povere e ai disagiati, soprattutto alle donne, di partecipare in maniera piena e produttiva alle attività economiche e nella società

f) riaffermare, promuovere e sforzarsi di assicurare l'attuazione dei diritti enunciati nelle relative dichiarazioni e strumenti internazionali, quali la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, la Convenzione sui Diritti Economici, Sociali e Culturali e la Dichiarazione sul Diritto allo Sviluppo, incluse quelle riguardanti il diritto all'istruzione, al cibo, all'abitazione, all'occupazione, alla salute e all'informazione, in particolare al fine di sostenere le persone che vivono in povertà

g) creare le condizioni generali che tengano conto del rimpatrio volontario, con sicurezza e dignità, dei rifugiati nei loro paesi di origine, e del ritorno volontario e sicuro dei profughi interni nei loro luoghi di origine, favorendone l'integrazione nelle loro società

A livello internazionale dovremo:

h) promuovere la pace e la sicurezza a livello internazionale, compiere e sostenere ogni sforzo per risolvere pacificamente le controversie internazionali, in conformità con la Carta delle Nazioni Unite;

i) rafforzare la cooperazione internazionale volta al raggiungimento dello sviluppo sociale;

i) promuovere ed attuare politiche volte a creare un ambiente economico esterno di sostegno, mediante, inter alia, la cooperazione nella formulazione ed attuazione delle politiche macroeconomiche, la liberalizzazione del commercio, mobilizzando e/o fornendo risorse finanziarie nuove e aggiuntive, sia adeguate che prevedibili, [n modo da massimizzare la disponibilità di tali risorse per lo sviluppo sostenibile, utilizzando tutte le risorse ed i meccanismi finanziari disponibili, sostenendo una maggiore stabilità finanziaria, ed un più equo accesso dei paesi in via di sviluppo ai mercati globali, alle tecnologie e agli investimenti produttivi e ad una adeguata conoscenza, tenendo in dovuta considerazione le necessità dei paesi con economie in transizione;

k) impegnarsi ad assicurare che gli accordi internazionali relativi al commercio, all'investimento, alla tecnologia, al debito e all'aiuto pubblico allo sviluppo (APS) vengano realizzati al fine di promuovere lo sviluppo sociale;

1) sostenere, in particolare attraverso la cooperazione tecnologica e finanziaria, gli sforzi dei paesi in via di sviluppo volti a raggiungere rapidamente uno sviluppo distribuito su ampi strati della popolazione e sostenibile Un'attenzione particolare dovrà essere accordata alle necessità specifiche dei piccoli stati insulari in via di sviluppo, di quelli senza sbocco sul mare e dei paesi meno avanzati;

m) sostenere, mediante una cooperazione internazionale adeguata, gli sforzi dei paesi con economie in transizione, volti a raggiungere rapidamente uno sviluppo distribuito su ampi strati della popolazione e sostenibile;

n) riaffermare e promuovere tutti i diritti umani, che sono universali, indivisibili, interdipendenti ed interrelati, compreso il diritto allo sviluppo, che a universale ed inalienabile ed a una parte integrante dei diritti umani fondamentali, e sforzarsi di assicurare che vengano rispettati, protetti ed osservati.


Impegno2

Ci impegniamo ad operare per eliminare la povertà nel mondo mediante interventi nazionali condotti con determinazione e attraverso la cooperazione internazionale, poiché consideriamo che si tratti per l'umanità di un imperativo etico, sociale, politico ed economico.

A tal fine, a livello nazionale, in collaborazione con tutti gli attori della società civile e nel contesto di un approccio multidimensionale ed integrato, dovremo:

a) formulare o rafforzare, data l'urgenza, e preferibilmente entro il 1996, Anno Internazionale sull'Eliminazione della Povertà, politiche e strategie nazionali al fine di ridurre considerevolmente la povertà globale nel minor tempo possibile, le disuguaglianze, ed eliminare la povertà estrema entro una data prefissata che ciascun paese, nell'ambito del proprio contesto nazionale, dovrebbe specificare;

b) dirigere i nostri sforzi e le nostre politiche verso le cause profonde della povertà e cercare di soddisfare le necessità di base di ciascun individuo. Questi sforzi dovrebbero comprendere l'eliminazione della fame e della malnutrizione, la sicurezza alimentare, l'istruzione, l'occupazione e i mezzi di sussistenza, i servizi sanitari di base che includono l'assistenza sanitaria alla riproduzione, il rifornimento di acqua potabile, condizioni igieniche soddisfacenti, alloggi adeguati, nonché la partecipazione alla vita sociale e culturale. Attenzione prioritaria sarà data alle necessità e ai diritti delle donne e dei bambini che spesso sono i più colpiti dalla povertà, e alle necessità dei gruppi e degli individui vulnerabili e svantaggiati;

c) assicurare a coloro che vivono nella povertà l'accesso alle risorse produttive, al credito, alla terra, all'istruzione e alla formazione, alla tecnologia, alla conoscenza e all'informazione, e ai servizi pubblici, e fare in modo che partecipino a livello decisionale alla creazione di un ambiente politico e legale che consenta loro di trarre vantaggio dall'aumento dell'occupazione e dalle opportunità economiche;

d) elaborare ed attuare politiche in grado di assicurare a tutti una protezione economica e sociale adeguata in caso di disoccupazione, di malattia, di maternità, a coloro che educano i bambini, alle vedove, agli handicappati ed agli anziani;

e) assicurare che i bilanci e le politiche nazionali vengano orientati, quando necessario, verso il soddisfacimento delle necessità fondamentali, riducendo le disuguaglianze e mirando alla riduzione della povertà come obiettivo strategico;

f) cercare di ridurre le disuguaglianze, aumentare le opportunità e l'accesso alle risorse e al reddito, e rimuovere ogni fattore e vincolo politico, legale, economico e sociale che favorisca e sostenga le disuguaglianze.

A livello internazionale dovremo:

g) Impegnarci nell'assicurare che la comunità internazionale e le organizzazioni internazionali, in particolare le istituzioni finanziarie multilaterali, assistano i paesi in via di sviluppo e tutti quei paesi che ne hanno bisogno negli sforzi che essi compiono per raggiungere il nostro obiettivo globale, che consiste nell'abolizione della povertà e nella garanzia di una protezione sociale di base;

h) Incoraggiare tutti i donatori internazionali e le banche multilaterali di sviluppo a sostenere politiche e programmi volti alla realizzazione, in modo sostenibile, dei particolari sforzi che i paesi in via di sviluppo e tutti quei paesi che ne hanno bisogno compiono, in relazione allo sviluppo sostenibile centrato sull'uomo, e al soddisfacimento delle necessità di base di tutti; a valutare i loro programmi, già in fase di realizzazione, in consultazione con i paesi in via di sviluppo interessati, al fine di assicurare il raggiungimento degli obiettivi previsti dai programmi stessi; e cercare di assicurare che le loro politiche ed i loro programmi promuovano il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo previsti, finalizzati a soddisfare le necessità di base di tutti e alla eliminazione della povertà estrema. Dovrebbero essere effettuati sforzi volti ad assicurare che la partecipazione delle popolazioni interessate sia parte integrante di tali programmi;

i) Focalizzare l'attenzione e sostenere le particolari esigenze di quei paesi e regioni dove vi sono notevoli concentrazioni di persone che vivono in povertà, in particolare nell'Asia del sud, e dove vi sono serie difficoltà nel raggiungere lo sviluppo economico e sociale.


Impegno 3

Ci impegniamo a promuovere l'obiettivo della piena occupazione come priorità di base per le nostre politiche economiche e sociali, e di consentire a tutti gli uomini e a tutte le donne di raggiungere una condizione di vita sicura e sostenibile mediante un impiego produttivo e liberamente scelto.

A tal fine, a livello nazionale dovremo:

a) Porre la creazione di occupazione, la riduzione della disoccupazione e la promozione di posti di lavoro retribuiti in maniera appropriata ed adeguata, al centro delle strategie e delle politiche dei governi, nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori e con in partecipazione dei datori di lavoro, dei lavoratori e delle loro rispettive organizzazioni; accordare un'attenzione particolare ai problemi della disoccupazione strutturale a lungo termine e della sottoccupazione dei giovani, delle donne, dei disabili e di tutti gli altri gruppi e persone singole svantaggiati;

b) Sviluppare politiche volte ad ampliare le opportunità di impiego e ad accrescere la produttività nelle aree rurali ed urbane, per raggiungere la crescita economica, investendo nella valorizzazione delle risorse umane, promuovendo le tecnologie che generano occupazione produttiva, ed incoraggiando il lavoro autonomo, l'imprenditoria e lo sviluppo delle piccole imprese;

c) Consentire alle piccole e micro imprese, comprese quelle del settore informale, con particolare riguardo al settori svantaggiati della società, di migliorare il loro accesso alla terra, al credito, all'informazione, alle infrastrutture e ad altre risorse produttive;

d) Formulare politiche volte ad assicurare che i lavoratori e i datori di lavoro si avvalgano dell'istruzione, dell'informazione e della formazione necessarie per adattarsi all'evoluzione delle condizioni economiche, delle tecnologie e dei mercati del lavoro;

e) Individuare azioni innovative nel campo della creazione di occupazione, e tentare nuovi approcci per generare reddito e potere d'acquisto;

f) Favorire quelle politiche che consentono alle persone di conciliare la loro attività lavorativa retribuita con le loro responsabilità familiari;

g) Dare particolare importanza all'accesso delle donne all'occupazione, alla protezione della loro posizione nel mercato del lavoro e alla promozione di un trattamento equo delle donne e degli uomini, con particolare riguardo alla retribuzione;

h) Fare in modo che le nostre strategie sullo sviluppo dell'occupazione tengano nella dovuta considerazione l'importanza del settore informale, favorendo il suo contributo alla eliminazione della povertà e all'integrazione sociale nei paesi in via di sviluppo, e rafforzandone i rapporti con l'economia formale;

i) Perseguire l'obiettivo di assicurare posti di lavoro di qualità, e di salvaguardare i diritti e gli interessi fondamentali dei lavoratori e, a tal fine, promuovere il rispetto delle relative convenzioni dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, comprese quelle riguardanti la proibizione dei lavori forzati e dello sfruttamento minorile, la libertà di associazione, il diritto allorganizzazione ed alla contrattazione collettiva ed il principio di non discriminazione.

A livello internazionale, dovremo:

j) Assicurare che i lavoratori immigrati possano usufruire delle protezioni previste dagli strumenti nazionali ed internazionali pertinenti, adottare misure concrete ed efficaci contro lo sfruttamento dei lavoratori immigrati, ed incoraggiare tutti i paesi nel considerare la ratifica e la completa attuazione dei relativi strumenti internazionali sui lavoratori immigrati;

k) Favorire la cooperazione internazionale nelle politiche macroeconomiche, nella liberalizzazione del commercio e degli investimenti, al fine di promuovere la crescita economica sostenibile e la creazione di occupazione, e lo scambio di esperienze sulle politiche ed i programmi che si sono rivelati efficaci e che mirano ad aumentare l'occupazione e a ridurre la disoccupazione.


Impegno 4

Ci impegniamo a promuovere l'integrazione sociale sostenendo società che siano stabili, sicure, giuste e fondate sulla promozione e protezione di tutti i diritti umani, sulla non discriminazione, sulla tolleranza, sul rispetto per la diversità, sulla parità di opportunità, sulla solidarietà, sulla sicurezza e sulla partecipazione di tutti, compresi i gruppi e le persone svantaggiate e vulnerabili.

A tal fine, a livello nazionale ci impegniamo a:

a) Promuovere il rispetto della democrazia, dello stato di diritto, del pluralismo e della diversità, della tolleranza e della responsabilità, della non-violenza e della solidarietà, incoraggiando i sistemi di insegnamento ed i mezzi di comunicazione, nonché le comunità e le organizzazioni locali, a sensibilizzare la popolazione verso tutti gli aspetti dellintegrazione sociale;

b) Formulare o potenziare le politiche e le strategie volte ad eliminare la discriminazione in tutte le sue forme ed a raggiungere l'integrazione sociale basata sull'uguaglianza ed il rispetto della dignità umana;

e) Promuovere l'accesso da parte di tutti all'istruzione, all'informazione, alla tecnologia e alle conoscenze, poiché questi sono gli strumenti essenziali per favorire la comunicazione e la partecipazione alla vita civile, politica, economica, sociale e culturale, ed assicurare il rispetto dei diritti civili, politici, economici, sociali e culturali;

d) Assicurare la protezione e la completa integrazione dei gruppi e degli individui svantaggiati nell'economia e nella società

e) Formulare o rafforzare le misure volte al rispetto e alla protezione dei diritti umani degli emigrati, dei lavoratori emigrati e delle loro famiglie, al fine di eliminare gli atteggiamenti razziali e xenofobi in aumento in determinati settori di molte società e promuovere maggiore armonia e tolleranza in tutte le società

f) Riconoscere e rispettare il diritto dei popoli indigeni a mantenere e sviluppare la loro identità, la loro cultura ed i loro interessi, e sostenere le loro aspirazioni ad una giustizia sociale, nonché creare un ambiente che consenta loro di partecipare a pieno titolo alla vita sociale, economica e politica del loro paese;

g) Favorire la protezione sociale e la completa integrazione nei settori economico e sociale dei reduci, compresi i reduci e le vittime della Seconda Guerra Mondiale e di altre guerre;

h) Riconoscere ed incoraggiare la pari e vitale importanza del contributo che le persone di ogni età offrono alla creazione di una società armoniosa, e favorire il dialogo intergenerazionale in tutte le componenti sociali;

i) Riconoscere e rispettare la diversità culturale, etnica e religiosa; promuovere e proteggere i diritti delle persone che appartengono a minoranze nazionali o etniche, religiose o linguistiche; adottare misure volte a facilitare la loro piena partecipazione a tutti gli aspetti della vita politica, economica, sociale, religiosa e culturale della società, al progresso economico e allo sviluppo sociale del loro paese;

i) Potenziare la capacità delle comunità e dei gruppi locali aventi interessi comuni di sviluppare le proprie organizzazioni e le proprie risorse e di proporre politiche relative allo sviluppo sociale, anche mediante le attività delle organizzazioni non governative;

k) Potenziare le istituzioni che favoriscono l'integrazione sociale, riconoscendo il ruolo centrale della famiglia e fornendo ad essa un ambiente che ne assicuri la protezione ed il sostegno. Nei diversi sistemi culturali, politici e sociali, esistono diverse forme di famiglia;

I) Affrontare i problemi relativi al crimine, alla violenza ed alle droghe illecite in quanto fattori di disgregazione sociale.

A livello internazionale, ci impegniamo a:

m) Incoraggiare la ratifica, evitando quanto più possibile il ricorso a restrizioni, e l'applicazione degli strumenti internazionali, nonché l'adesione alle dichiarazioni riconosciute a livello internazionale relative all'eliminazione delle discriminazioni e alla promozione e protezione di tutti i diritti umani;

n) Favorire ulteriormente lo sviluppo di meccanismi internazionali volti a fornire sostegno umanitario e finanziario ai rifugiati e ai paesi ospitanti che promuovano una adeguata condivisione delle responsabilità

o) Promuovere la cooperazione internazionale ed il partenariato basandosi sull'uguaglianza, sul rispetto reciproco e sui mutui benefici.


Impegno 5

Ci impegniamo a promuovere il pieno rispetto della dignità umana e a raggiungere l'uguaglianza e l'equità tra donne e uomini, nonché a riconoscere e a rafforzare la partecipazione ed il ruolo trainante delle donne nella vita politica, civile, economica, sociale e culturale e nello sviluppo.

A tal fine, a livello nazionale dovremo:

a) Promuovere il cambiamento degli atteggiamenti, delle strutture, delle politiche, delle leggi e delle prassi al fine di eliminare tutti gli ostacoli alla dignità umana, all'uguaglianza ed equità nella famiglia e nella società, e promuovere la piena ed equa partecipazione delle donne che vivono in aree urbane e rurali e delle donne disabili alla vita sociale, economica e politica, e in particolar modo all'elaborazione, attuazione e follow up delle politiche e dei programmi pubblici;

b) Definire strutture, politiche, finalità e obiettivi misurabili, al fine di garantire una presenza più equilibrata ed equa dei due sessi nei processi decisionali a tutti i livelli, ampliare l'indipendenza e le opportunità politiche, economiche, sociali e culturali delle donne, e sostenere l'attribuzione di maggiori poteri alle donne, anche mediante le loro varie organizzazioni, in particolare quelle delle donne indigene o che vivono in aree rurali e colpite dalla povertà, e anche mediante interventi, laddove necessario, o attraverso misure volte ad integrare una prospettiva di uguaglianza sessuale nella formulazione ed attuazione di politiche economiche e sociali;

c) Promuovere l'accesso completo ed equo delle donne all'alfabetizzazione, all'istruzione e alla formazione, ed eliminare tutti gli ostacoli al loro accesso al credito ed ad altre risorse produttive, e alla loro capacità di acquistare, mantenere e vendere le proprietà e la terra allo stesso modo degli uomini;

d) Adottare misure appropriate al fine di garantire, sulla base dell'uguaglianza fra donne e uomini, l'accesso universale ad una più ampia gamma di servizi di assistenza sanitaria, compresi quelli relativi all'assistenza alla riproduzione, in conformità con il Programma di Azione della Conferenza Internazionale su Popolazione e Sviluppo;

e) Eliminare le rimanenti restrizioni sui diritti delle donne a possedere un appezzamento di terreno, ad ereditare le proprietà, a chiedere prestiti, nonché garantire loro il diritto equo al lavoro;

f) Definire politiche, obiettivi e finalità che favoriscano la parità di condizioni, benessere e opportunità delle bambine, con particolare riguardo alla salute, alla nutrizione, all'alfabetizzazione e all'istruzione, riconoscendo che la discriminazione sessuale ha inizio nei primi stadi di vita;

g) Promuovere un partenariato equo tra donne e uomini nella famiglia, nella vita comunitaria e nella società, dando importanza alla condivisione delle responsabilità tra gli uomini e le donne nel prendersi cura dei propri figli e nel sostenere i membri più anziani della famiglia, e dare, inoltre, importanza alla condivisione delle responsabilità da parte degli uomini, promovendo il loro coinvolgimento attivo nella paternità responsabile, e nel comportamento sessuale e riproduttivo responsabile;

h) Prendere provvedimenti efficaci, anche mediante l'emanazione ed applicazione di leggi, ed attuare politiche volte a combattere ed eliminare tutte le forme di discriminazione, di sfruttamento, di abuso e di violenza nei confronti delle donne e delle bambine, in conformità ai relativi strumenti e dichiarazioni internazionali;

i) Promuovere e proteggere il pieno ed equo godimento da parie delle donne di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali;

j) Formulare o rafforzare le politiche e le procedure volte a garantire che alle donne sia consentito di partecipare in maniera completa ad attività lavorative retribuite e all'occupazione mediante misure quali gli interventi contro la discriminazione sessuale, e l'istruzione, la formazione e l'occupazione, nonché un'adeguata protezione da parte della legislazione del lavoro, e facilitando la prestazione di servizi di qualità per la cura dei figli e di altri servizi di sostegno.

A livello internazionale, dovremo:

k) Promuovere e proteggere i diritti umani delle donne, ed incoraggiare la ratifica -possibilmente entro il 2000-, l'eliminazione di tutte le riserve al più presto, e l'applicazione delle disposizioni della Convenzione sull'Eliminazione di tutte le Forme di Discriminazione nei confronti della Donna e di altri strumenti pertinenti; nonché l'attuazione delle Strategie a Lungo Termine di Nairobi per l'Emancipazione delle Donne che vivono in Aree Rurali, ed il Programma di Azione adottato alla Conferenza Internazionale su Popolazione e Sviluppo;

1) Dare particolare importanza all'organizzazione della Quarta Conferenza Mondiale sulle Donne, che si terrà a Pechino in settembre 1995, ed all'attuazione e follow up delle relative conclusioni;

m) Favorire la cooperazione internazionale volta ad assistere i paesi in via di sviluppo, in base alle loro esigenze, negli sforzi che essi compiono per conferire alle donne condizioni di uguaglianza, equità e maggior potere;

n) Disporre strumenti appropriati che riconoscano e rendano del tutto visibile il lavoro delle donne e tutti i loro contributi all'economica nazionale, compresi quelli provenienti dai lavori non remunerati e domestici.


Impegno 6

Ci impegniamo a promuovere e a raggiungere gli obiettivi dell'accesso universale ed equo ad un'istruzione di qualità, del più alto livello di salute fisica e mentale, e dell'accesso, da parte di tutti, alle cure sanitarie di base, compiendo degli sforzi particolari nel correggere le disuguaglianze relative alle condizioni sociali e senza distinzioni di razza, di nazionalità, di genere, di età o di invalidità rispettando e promuovendo le nostre culture comuni e particolari; cercando di rafforzare il ruolo che la cultura ha nello sviluppo; preservando le basi essenziali dello sviluppo sostenibile centrato sull'uomo, e contribuendo alla piena valorizzazione delle risorse umane e allo sviluppo sociale. Lo scopo di tali attività a eliminare la povertà, promuovere l'occupazione completa e produttiva e favorire l'integrazione sociale.

A tal fine, a livello nazionale, dovremo:

a) Formulare e rafforzare le strategie nazionali in tempi determinati, volte alla eliminazione dell'analfabetismo e all'universalizzazione dell'istruzione di base, comprendente l'educazione della prima infanzia, l'istruzione primaria e per gli analfabeti, in tutte le comunità ed in particolare all'introduzione, se possibile, delle lingue nazionali nel sistema educativo mediante il sostegno dei vari strumenti dell'istruzione informale, cercando di raggiungere il più alto livello culturale possibile;

b) Dare importanza all'apprendimento nel corso della vita, cercando di migliorare la qualità dell'istruzione, al fine di assicurare che le persone di ogni età usufruiscano di conoscenze utili, capacità di ragionamento, competenze professionali, valori etici e sociali utili e necessari per sviluppare tutte le loro capacità in salute e dignità, e per partecipare pienamente al processo di sviluppo sociale, economico e politico. A tale riguardo, le donne e le ragazze dovrebbero essere considerate un gruppo prioritario;

c) Garantire che i bambini, in particolare le bambine, godano dei loro diritti, e promuovere l'esercizio di questi ultimi, consentendo loro di accedere all'istruzione, alla nutrizione e a cure sanitarie adeguate, in conformità alla Convenzione sui Diritti del Bambino, e riconoscendo i diritti, i doveri e le responsabilità dei genitori e delle altre persone che sono legalmente responsabili dei bambini;

d) Adottare misure adeguate e favorevoli, al fine di consentire a tutti i bambIni ed adolescenti di frequentare la scuola e di completare gli studi, e di ridurre il divario esistente fra i due sessi nel campo dell'istruzione primaria, secondaria, professionale e superiore;

e) Assicurare alle ragazze e alle donne l'accesso completo ed equo all'istruzione, riconoscendo che investire nell'istruzione femminile è l'elemento chiave per raggiungere l'uguaglianza sociale, una maggiore produttività e benefici sociali in termini di salute, diminuzione della mortalità infantile, e riduzione della necessità di alti livelli di fertilità

f) Garantire che i bambini, i giovani e gli adulti portatori di handicap, abbiano, a tutti i livelli, pari opportunità educative, in ambienti integrati, tenendo nella dovuta considerazione le differenze e le situazioni individuali;

g) Riconoscere e sostenere il diritto delle popolazioni indigene a ricevere una istruzione che sia connessa alle loro specifiche necessità, aspirazioni e culture, ed assicurare loro il completo accesso alle cure sanitarie;

h) Formulare politiche educative specifiche, considerando le differenze sessuali, e individuare meccanismi adeguati a tutti i livelli della società, al fine di accelerare la conversione in conoscenza delle informazioni generali e specifiche disponibili a livello mondiale, e della conoscenza in creatività, in aumento della capacità produttiva e in partecipazione attiva nella società

i) Rafforzare i legami tra il mercato del lavoro e le politiche relative all'istruzione, riconoscendo che l'istruzione e la formazione professionale sono elementi vitali nella creazione di posti di lavoro e nella lotta alla disoccupazione e all'esclusione sociale nelle nostre società, ed enfatizzare il ruolo dell'istruzione superiore e della ricerca scientifica a tutti i livelli dello sviluppo sociale;

i) Sviluppare programmi educativi destinati ad ampi strati della popolazione, e promuovere e rafforzare il rispetto di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali, compreso il diritto allo sviluppo; promuovere i valori della tolleranza, della responsabilità e del rispetto della diversità e dei diritti altrui; ed educare alla risoluzione pacifica dei conflitti, nel riconoscimento della Decade delle Nazioni Unite dedicata all'Educazione al Diritti Umani (1995-2005);

k) Dare importanza all'acquisizione dell'istruzione e al relativi risultati, ampliare gli strumenti e le prospettive offerte dall'istruzione di base, migliorare l'ambiente educativo e rafforzare il partenariato fra i governi, le organizzazioni non governative, il settore privato, le comunità locali, i gruppi religiosi e le famiglie, al fine di raggiungere l'obiettivo dell'istruzione per tutti;

I) Formulare o rafforzare i programmi educativi sanitari sia a livello scolastico che comunitario, destinati ai bambini, agli adolescenti e agli adulti, con particolare riguardo alle ragazze e alle donne, e in relazione alla gamma completa delle questioni sanitarie, trattandosi di uno dei prerequisiti dello sviluppo sociale; e riconoscendo i diritti, i doveri e le responsabilità dei genitori e di coloro che sono legalmente responsabili dei bambini, in conformità alla Convenzione dei Diritti del Bambino;

m) Accelerare gli sforzi per il raggiungimento degli obiettivi delle strategie nazionali miranti a garantire la salute a tutti, basate sull'uguaglianza e la giustizia sociale, in linea con la Dichiarazione sulle Cure Sanitarie di Base di Alma Ata, formulando o aggiornando piani di azione o programmi realizzati dai paesi, al fine di assicurare l'accesso universale e indiscriminato ai servizi sanitari di base, comprese le misure igieniche e l'acqua potabile, e allo scopo di proteggere la salute e promuovere i programmi sulla nutrizione, l'istruzione e la prevenzione sanitaria;

n) Sforzarsi di assicurare che i disabili abbiano accesso alla riabilitazione e ad altri servizi che permettano loro di essere autosufficienti, e garantire i mezzi tecnologici assistenziali che consentano di elevare al massimo il loro benessere, la loro indipendenza e la loro partecipazione alle attività sociali;

o) Assicurare un approccio integrato ed intersettoriale, allo scopo di fornire a tutti la protezione e la promozione della salute nell'ambito dello sviluppo economico e sociale, prendendo atto dell'importanza della dimensione sanitaria nelle politiche relative a tutti i settori;

p) Cercare di raggiungere gli obiettivi della salute materna e infantile, ed in particolare gli obiettivi relativi alla riduzione della mortalità infantile e materna, stabiliti al Vertice Mondiale per l'Infanzia tenutosi nel 1990, alla Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo del 1992, e alla Conferenza Internazionale su Popolazione e Sviluppo del 1994;

q) Potenziare gli sforzi nazionali volti ad affrontare più efficacemente il problema crescente della diffusione del virus dell'HIV/AIDS, fornendo le informazioni ed i servizi di prevenzione necessari, impegnandosi ad assicurare a coloro che sono affetti da HIV/AIDS che le cure sanitarie ed i servizi di assistenza adeguati siano disponibili ed accessibili, e a prendere tutte le misure necessarie per eliminare ogni forma di discriminazione e di isolamento manifestata nei loro confronti;

r) Promuovere, in tutte le politiche ed i programmi educativi e sanitari, la consapevolezza ambientale e dei modelli non-sostenibili di consumo e di produzione.

A livello internazionale, dovremo:

s) Cercare di assicurare che le organizzazioni internazionali, in particolare le istituzioni finanziarie internazionali, sostengano tali obiettivi, integrandoli adeguatamente nelle loro politiche, programmi e operazioni. Una cooperazione bilaterale e regionale rinnovata dovrebbe complementare tali azioni;

t) Riconoscere l'importanza della dimensione culturale dello sviluppo, al fine di assicurare il rispetto della diversità culturale e del nostro patrimonio culturale umano comune. Bisognerebbe riconoscere e promuovere la creatività

u) Richiedere alle agenzie specializzate, in particolare allOrganizzazione delle Nazioni Unite per lIstruzione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), e all'Organizzazione Mondiale della Sanità, nonché ad altre organizzazioni internazionali impegnate nella promozione dellistruzione, della cultura e della sanità, di porre maggiore enfasi sugli obiettivi di primaria importanza relativi alla eliminazione della povertà, alla promozione di una occupazione completa e produttiva e a favore dell'integrazione sociale;

v) Potenziare le organizzazioni intergovernative che promuovono la cultura mediante diverse forme educative; diffondere informazioni attraverso strumenti educativi e mezzi di comunicazione; contribuire a diffondere l'uso di tecnologie; e promuovere la formazione tecnica e professionale e la ricerca scientifica;

w) Fornire un sostegno per potenziare e migliorare il coordinamento delle azioni globali volte a combattere le principali malattie che costituiscono un grave pericolo per la vita umana, come la malaria, la tubercolosi, il colera, il tifo e lHIV/AIDS; in tale contesto, continuare a sostenere il Programma delle Nazioni Unite congiunto e cofinanziato sullHIV/AIDS;

x) Condividere le conoscenze, le esperienze e le capacità, e migliorare la creatività, ad esempio promuovendo il trasferimento tecnologico, formulando e mettendo a disposizione unistruzione efficace, programmi di formazione e sanitari, compresa la consapevolezza e prevenzione dell'uso di sostanze stupefacenti e i programmi di prevenzione e riabilitazione, che si tradurranno, inter alia, nella valorizzazione delle risorse umane endogene;

y) Intensificare e coordinare il sostegno internazionale ai programmi educativi e sanitari basati sul rispetto della dignità umana e centrati sulla protezione delle donne e dei bambini, soprattutto contro lo sfruttamento, il traffico e le pratiche dannose, quali la prostituzione dei bambini, la mutilazione degli organi genitali femminili ed i matrimoni dei bambini.


Impegno 7

Ci impegniamo ad accelerare lo sviluppo economico e sociale e la valorizzazione delle risorse umane dell'Africa e dei paesi meno avanzati.

A tal fine, ci impegniamo a:

a) Attuare, a livello nazionale, politiche di aggiustamento strutturale, che tengano conto degli obiettivi dello sviluppo sociale, e strategie di sviluppo efficaci che instaurino un clima più favorevole al commercio e agli investimenti, e diano priorità alla valorizzazione delle risorse umane e promuovano, inoltre, lo sviluppo di istituzioni democratiche;

b) Sostenere gli sforzi che i paesi africani e quelli meno avanzati compiono per attuare riforme economiche e i programmi che aumentino la sicurezza alimentare, per diversificare la loro produzione di prodotti di base, mediante la cooperazione internazionale, compresa la cooperazione Sud-Sud, l'assistenza tecnica e finanziaria, nonché il commercio ed il partenariato;

c) Trovare soluzioni realistiche, sostenibili e orientate verso lo sviluppo, al problema del debito estero, mediante l'immediata applicazione delle condizioni relative alla cancellazione del debito, come stabilito dal Club di Parigi nel dicembre 1994, in relazione alla riduzione, all'annullamento ed ad altre misure volte al risanamento del debito; invitare le istituzioni finanziarie internazionali ad esaminare nuovi approcci per assistere i paesi a basso reddito aventi un debito multilaterale molto alto, al fine di ridurlo; formulare tecniche di conversione del debito, da applicare a programmi e progetti di sviluppo sociale, in conformità alle priorità del Vertice. Questo tipo di interventi dovrebbe tenere conto della revisione a medio termine della Nuova Agenda delle Nazioni Unite per lo Sviluppo dell'Africa negli anni '90 e del Programma di Azione per i Paesi Meno Avanzati per gli anni '90, e dovrebbe essere attuato al più presto;

d) Assicurare l'attuazione di strategie e di provvedimenti decisi dalla comunità internazionale per lo sviluppo dell'Africa e sostenere i tentativi di riforma, le strategie e i programmi di sviluppo decisi dal paesi africani e dai paesi meno avanzati;

e) Aumentare l'aiuto ufficiale allo sviluppo, sia in generale che per la parte di aiuto destinata ai programmi sociali, e migliorare il suo impatto in base alle situazioni economiche dei paesi e alle capacità di assistenza, ed in conformità agli impegni presi negli accordi internazionali;

f) Considerare la ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite per combattere la desertificazione nei Paesi con gravi problemi di siccità e/o desertificazione, in particolare in Africa, e sostenere i paesi africani nell'attuazione di misure urgenti volte a combattere la desertificazione e a ridurre gli effetti della siccità

g) Adottare tutte le misure necessarie volte ad assicurare che le malattie contagiose, in particolare l'HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi, non riducano o invertano il corso del progresso che si è raggiunto nello sviluppo economico e sociale.

Impegno8

Ci impegniamo ad assicurare che, quando concordati, i programmi di aggiustamento strutturale tengano conto degli obiettivi di sviluppo sociale, in particolare dell'eliminazione della povertà, la promozione di un'occupazione completa e produttiva e il miglioramento dell'integrazione sociale.

A tal fine, a livello nazionale, dovremo:

a) Favorire i programmi e le spese sociali fondamentali, in particolare quelli destinati ai gruppi sociali poveri e vulnerabili, e proteggerli dalle riduzioni di bilancio, migliorando la qualità e l'efficienza delle spese sociali;

b) Analizzare l'impatto dei programmi di aggiustamento strutturale sullo sviluppo sociale, mediante, laddove opportuno, valutazioni dell'impatto sociale ed altri metodi adeguati che tengano conto delle questioni relative alle differenze sessuali, al fine di elaborare politiche dirette ad attenuare gli effetti negativi di tali programmi e ad accrescerne l'impatto positivo; nel corso di tale analisi, i paesi interessati potrebbero richiedere la collaborazione di istituzioni finanziarie internazionali;

c) Promuovere, nei paesi con economie in transizione, un approccio integrato al processo di trasformazione, considerando le conseguenze sociali delle riforme e le necessità di valorizzazione delle risorse umane;

d) Rafforzare le componenti relative allo sviluppo sociale di tutte le politiche e i programmi di aggiustamento, comprese quelle derivanti dalla globalizzazione dei mercati e dalla rapida evoluzione tecnologica, definendo politiche mirate a promuovere un più equo e maggiore accesso ai redditi e alle risorse;

e) Garantire che le donne non sostengano un peso sproporzionato dei costi di transizione di tali processi.

A livello internazionale, dovremo:

f) Agire in modo tale da assicurare che le banche multilaterali di sviluppo e altri donatori aggiungano ai prestiti destinati all'aggiustamento maggiori prestiti destinati specificamente agli investimenti per lo sviluppo sociale;

g) Cercare di garantire che i programmi di aggiustamento strutturale siano rispondenti alle condizioni economiche e sociali, agli interessi e alle necessità di ciascun paese;

h) Assicurare il sostegno e la cooperazione delle organizzazioni regionali ed internazionali e del sistema delle Nazioni Unite, in particolare delle istituzioni di Bretton Woods, nella formulazione, gestione e valutazione sociale delle politiche di aggiustamento strutturale, e nella realizzazione degli obiettivi dello sviluppo sociale, integrandoli nelle loro politiche, nei loro programmi e nelle loro operazioni.

Impegno 9

Ci impegniamo ad accrescere sensibilmente e/o ad utilizzare in modo più efficiente le risorse destinate allo sviluppo sociale, al fine di raggiungere gli obiettivi del Vertice attraverso l'intervento nazionale e la cooperazione internazionale.

A tal fine, a livello nazionale, dovremo:

a) Sviluppare politiche economiche che mirino a favorire e mobilitare il risparmio interno e ad attirare risorse esterne per investimenti produttivi, ad individuare nuove fonti pubbliche e private di finanziamento dei programmi sociali, assicurando che vengano impiegate in modo efficace;

b) Attuare politiche microeconomiche e macroeconomiche che assicurino la crescita economica e lo sviluppo sostenibili, a sostegno dello sviluppo sociale;

c) Aumentare l'accesso al credito delle piccole e micro-imprese, comprese quelle del settore informale, con particolare attenzione ai settori svantaggiati della società

d) Garantire che statistiche e indicatori statistici attendibili vengano utilizzati per formulare e valutare politiche e programmi sociali, cosicché le risorse economiche e sociali vengano utilizzate in maniera efficiente ed efficace;

e) Assicurare che, in base alle priorità e alle politiche nazionali, i sistemi di tassazione siano equi, progressivi ed economicamente efficienti, tengano conto degli interessi dello sviluppo sostenibile, e garantiscano l'effettiva riscossione delle imposte fiscali;

f) Nell'ambito delle operazioni di bilancio, assicurare trasparenza e responsabilità nell'uso delle risorse pubbliche e, in modo prioritario, fornire e migliorare i servizi sociali di base;

g) Impegnarsi a trovare nuovi metodi per creare nuove risorse finanziarie pubbliche e private, anche mediante un'adeguata riduzione delle spese militari eccessive, comprese le spese militari globali, il commercio delle armi, e gli investimenti destinati alla produzione e all'acquisto di armamenti, tenendo in considerazione le esigenze della sicurezza nazionale, in modo da poter possibilmente assegnare maggiori risorse allo sviluppo economico e sociale;

h) Utilizzare e sviluppare completamente il potenziale ed il contributo delle cooperative, al fine di raggiungere gli obiettivi dello sviluppo sociale, in particolare l'eliminazione della povertà, la creazione di occupazione piena e produttiva, e il miglioramento dell'integrazione sociale.

A livello internazionale dovremo:

i) Cercare di mobilitare risorse finanziare nuove e addizionali, adeguate e prevedibili, in modo da massimizzare la disponibilità di tali risorse ed utilizzare tutte le fonti di finanziamento ed i meccanismi finanziari disponibili, fra cui, le fonti multilaterali, bilaterali e private, comprese quelle a condizioni agevolate o in forma di dono;

j) Favorire il flusso, verso i paesi in via di sviluppo, della finanza internazionale, l'apporto tecnologico e di capacità umane, al fine di realizzare l'obiettivo di fornire risorse nuove e aggiuntive che siano adeguate e prevedibili;

k) Facilitare il flusso della finanza internazionale, l'apporto tecnologico e di capacità umane verso i paesi con economie in transizione;

1) Raggiungere, quanto prima, l'obiettivo del 0,7% del prodotto nazionale lordo da destinare all'aiuto pubblico allo sviluppo complessivo, e aumentare la quota dei finanziamenti destinati al programmi di sviluppo sociale in modo che sia commisurata alla portata e alla gamma di attività necessarie per raggiungere gli obiettivi e le finalità della Dichiarazione e del Programma d'Azione del Vertice;

m) Aumentare il flusso delle risorse internazionali per soddisfare le necessità dei paesi che devono affrontare i problemi dei rifugiati e di coloro che vivono nella condizione di profughi all'interno del proprio paese;

n) Sostenere la cooperazione Sud-Sud, che può beneficiare dell'esperienza dei paesi in via di sviluppo che hanno dovuto affrontare le medesime difficoltà

o) Assicurare l'urgente attuazione degli accordi sul risanamento del debito e negoziare nuovi provvedimenti, in aggiunta a quelli già in atto, per ridurre, al più presto, il debito dei paesi più poveri e di quelli a basso reddito più gravemente indebitati, soprattutto mediante misure più favorevoli alla cancellazione del debito, compresa l'applicazione delle condizioni concordate dal Club di Parigi nel dicembre 1994, in relazione alla riduzione, all'annullamento ed ad altre misure volte al risanamento del debito; laddove sarà opportuno, prevedere per tali paesi una riduzione del debito pubblico bilaterale che possa consentire loro di uscire dal processo di riscadenzamento dei crediti e di riavviare il processo di crescita e di sviluppo; invitare le istituzioni finanziarie internazionali ad analizzare nuovi approcci per assistere i paesi a basso reddito aventi un debito multilaterale molto alto, al fine di ridurlo; formulare tecniche di conversione del debito, da applicare per programmi e progetti di sviluppo sociale, in conformità alle priorità stabilite dal Vertice;


p) Attuare completamente come previsto l'Atto Finale dell'Uruguay Round relativo ai Negoziati Multilaterali sul Commercio, comprese le disposizioni supplementari indicate nell'Accordo di Marrakesh, tenendo conto che la crescita dei redditi, distribuita su ampi strati della popolazione, l'occupazione ed il commercio, si rafforzano reciprocamente; considerando anche la necessità di assistere i paesi africani e i paesi meno avanzati nella valutazione dell'impatto dell'attuazione dell'Atto Finale, cosicché ne possano beneficiare pienamente;

q) Valutare quali siano stati gli effetti della liberalizzazione degli scambi commerciali sul progresso verificatosi nei paesi in via di sviluppo per far fronte alle esigenze fondamentali della popolazione, prestando particolare attenzione alle nuove iniziative volte ad aumentare l'accesso di tali paesi ai mercati internazionali;

r) Dare particolare importanza alle esigenze dei paesi con economie in transizione, per quanto attiene alla cooperazione internazionale e all'assistenza finanziaria e tecnica, evidenziando la necessità della completa integrazione delle economie in transizione nelleconomia mondiale, soprattutto allo scopo di migliorare l'accesso

delle esportazioni ai mercati, conformemente ai regolamenti commerciali multilaterali, e tenendo conto delle necessità dei paesi in via di sviluppo;

s) Sostenere gli sforzi che le Nazioni Unite compiono a favore dello sviluppo, mediante un aumento sostanziale delle risorse destinate ad attività operative su base prevedibile, continua e sicura, proporzionalmente alle necessità in aumento dei paesi in via di sviluppo, come stabilito dalla risoluzione 47/199 dell'Assemblea Generale, e potenziare la capacità delle Nazioni Unite e delle agenzie specializzate, in modo che esse possano assolvere alle proprie responsabilità relative all'applicazione dei risultati del Vertice Mondiale per lo Sviluppo Sociale.


Impegno 10

Ci impegniamo a migliorare e rafforzare, tramite le Nazioni Unite ed altre istituzioni multilaterali, il quadro della cooperazione internazionale, regionale e subregionale a favore dello sviluppo sociale, in uno spirito di partenariato.

A tal fine, a livello nazionale, dovremo:

a) Adottare misure e meccanismi appropriati al fine di attuare e monitorare i risultati del Vertice Mondiale per lo Sviluppo Sociale, con l'aiuto, su richiesta, di agenzie, programmi e commissioni regionali del sistema delle Nazioni Unite e con la vasta partecipazione di tutti i settori della società civile.

A livello regionale, dovremo:

b) Adottare, laddove sarà necessario ed appropriato, tali meccanismi e misure in particolari regioni e subregioni. In cooperazione con le organizzazioni e le banche intergovernative regionali, le commissioni regionali potrebbero convocare, ogni due anni, un incontro ad alto livello politico, al fine di valutare i progressi realizzati nell'attuazione dei risultati del Vertice, scambiare opinioni sulle proprie esperienze ed adottare provvedimenti appropriati. Le commissioni regionali dovrebbero rendere conto, mediante procedure adeguate, al Consiglio Economico e Sociale dei risultati di tali riunioni.

A livello internazionale, dovremo:

c) Fornire istruzioni ai nostri rappresentanti presso le istituzioni del sistema delle Nazioni Unite, le agenzie per lo sviluppo internazionale e le banche multilaterali di sviluppo, al fine di assicurarsi il sostegno e la cooperazione di tali istituzioni, affinché adottino misure appropriate e coordinate per progredire in modo regolare e sostenibile nel perseguimento degli obiettivi e degli impegni assunti durante il Vertice. Le Nazioni Unite e le istituzioni di Bretton Woods dovrebbe instaurare un dialogo costante e reale, anche a livello locale, per un più efficace ed efficiente coordinamento dell'aiuto destinato allo sviluppo sociale;

d) Astenerci dall'adottare misure unilaterali che non siano conformi al diritto internazionale e alla Carta delle Nazioni Unite, che ostacolano le relazioni commerciali tra gli Stati;

e) Potenziare le strutture, le risorse ed i procedimenti del Consiglio Economico e Sociale e degli organismi ad esso affiliati, nonché delle altre organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite che sono impegnate a favore dello sviluppo economico e sociale:


i) Sulla base dei rapporti presentati dai governi nazionali, dalle commissioni regionali, dalle relative commissioni funzionali, e dalle agenzie specializzate delle Nazioni Unite, il Consiglio Economico e Sociale dovrebbe esaminare e valutare i progressi realizzati dalla Comunità Internazionale nell'attuazione dei risultati del Vertice Mondiale per lo Sviluppo Sociale e, di conseguenza, rendere conto all'Assemblea Generale delle proprie specifiche valutazioni e dei propri interventi;

l) Chiedere che l'Assemblea Generale organizzi nellanno 2000 una sessione speciale per l'analisi e la valutazione complessive dell'attuazione dei risultati emersi dai Vertice e considerare l'opportunità di ulteriori interventi ed iniziative.