A/CONF.166/9

VERTICE MONDIALE PER LO SVILUPPO SOCIALE
COPENHAGEN, DANIMARCA
6 12 MARZO 1995










PROGRAMMA DI AZIONE
DEL VERTICE MONDIALE PER LO SVILUPPO SOCIALE

PARTE II


PROGRAMMA DI AZIONE DEL
VERTICE MONDIALE SULLO SVILUPPO SOCIALE


Introduzione


1. Il presente Programma di Azione definisce le politiche, gli interventi e le misure da adottare per attuare i principi e tener fede agli impegni enunciati nella Dichiarazione di Copenhagen sullo Sviluppo Sociale adottata dal Vertice Mondiale per lo Sviluppo Sociale. Il nostro successo dipenderà dai risultati che raggiungeremo.

2. Si raccomanda di prendere provvedimenti, nell'ambito di una crescita economica sostenuta e dello sviluppo sostenibile, al fine di creare un ambiente nazionale ed internazionale favorevole allo sviluppo sociale, eliminare la povertà, incentivare l'occupazione produttiva, diminuire la disoccupazione e favorire l'integrazione sociale. Tutti i provvedimenti raccomandati sono collegati tra di loro, sia per quanto riguarda le misure utili per la loro programmazione, compresa la partecipazione di tutti i soggetti interessati, sia per quanto attiene ai loro effetti sulla condizione umana in tutti i suoi aspetti. Le politiche volte alla eliminazione della povertà, alla riduzione delle disuguaglianze e alla lotta alle esclusioni sociali richiedono la creazione di opportunità di lavoro; ma sarebbero incomplete ed inefficaci se non comportassero misure volte ad eliminare la discriminazione e a favorire la partecipazione e le relazioni sociali armoniose tra i gruppi e le nazioni. Perché tali provvedimenti abbiano successo a lungo termine, é, inoltre, essenziale favorire una interazione positiva fra le politiche ambientali, economiche e sociali. Il benessere delle popolazioni esige, inoltre, che queste possano godere di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali, che possano avere accesso a buoni servizi educativi, sanitari e ad altri servizi pubblici essenziali, e che possano intrattenere relazioni armoniose nell'ambito delle comunità. L'integrazione sociale, vale a dire la capacità delle popolazioni di vivere insieme nel pieno rispetto della dignità di ogni individuo, del bene comune, del pluralismo e della diversità, della non violenza e della solidarietà, nonché la loro capacità di prendere parte alla vita sociale, culturale, economica e politica, ingloba tutti gli aspetti e tutte le politiche dello sviluppo sociale. Essa esige la protezione dei più deboli ed il diritto alla diversità, a creare e ad innovare. Richiede un ambiente economico valido e ambienti culturali fondati sulla libertà e la responsabilità. Esige, inoltre, il totale coinvolgimento sia dello Stato che della società civile.

3. Gran parte delle questioni indicate nel presente Programma di Azione sono già state affrontate in dettaglio in occasione di precedenti conferenze mondiali dedicate a problemi strettamente connessi ai diversi aspetti dello sviluppo sociale. Questo Programma di Azione è stato elaborato in base a ed in considerazione degli impegni, dei principi e delle raccomandazioni di queste conferenze, e si basa anche sull'esperienza acquisita da numerosi paesi nel perseguimento degli obiettivi sociali, nel contesto delle loro specifiche condizioni. La particolare importanza di tale Programma sta nel suo approccio integrato, nel suo tentativo di combinare provvedimenti molto diversi volti all'eliminazione della povertà, alla creazione di posti di lavoro e all'integrazione sociale in strategie nazionali ed internazionali coerenti di sviluppo sociale. L'attuazione delle raccomandazioni presentate nel Programma di Azione é un diritto sovrano di ciascun paese, in conformità alle leggi nazionali e alla priorità di sviluppo, nel pieno rispetto dei diversi valori religiosi ed etici, nonché degli ambienti culturali di ciascun popolo, ed in conformità a tutti i diritti umani e alle libertà fondamentali. Ciascun paese, inoltre, agirà in funzione dello sviluppo delle proprie capacità. Nell'attuazione del presente Programma di Azione bisognerebbe tenere nella giusta considerazione i risultati delle relative conferenze internazionali.



Capitolo I


UN AMBIENTE FAVOREVOLE ALLO SVILUPPO SOCIALE



Fondamenti per lazione ed obiettivi

4. Lo sviluppo sociale è indissociabile dall'ambiente culturale, ecologico, economico, politico e spirituale nel quale si svolge e non può, dunque, essere realizzato come una iniziativa settoriale. Allo Stesso modo, è chiaro che esso è vincolato al mantenimento della pace, della libertà, della stabilità e della sicurezza, sul piano nazionale ed internazionale. Per promuovere lo sviluppo sociale necessario orientare i valori, gli obiettivi e le priorità verso il benessere di tutti, nonché rafforzare e favorire le istituzioni e le politiche guida. La dignità umana, tutti i diritti umani e le libertà fondamentali, l'uguaglianza, l'equità e la giustizia sociale costituiscono i valori fondamentali per tutte le società. Il perseguimento, la promozione e la protezione di tali valori conferisce a tutte le istituzioni e a tutte le autorità una legittimità fondamentale, e favorisce un ambiente nel quale l'uomo é al centro degli interessi dello sviluppo sostenibile, ed ha il diritto ad una vita salutare e produttiva, in armonia con la natura.

5. Le economie e le società del mondo sono sempre più interdipendenti. Gli scambi commerciali e i flussi di capitale, le migrazioni, le innovazioni scientifiche e tecnologiche, le comunicazioni e gli scambi culturali forgiano la comunità mondiale. Tuttavia quest'ultima è minacciata dal degrado ambientale, da gravi crisi alimentari, dalle epidemie, da tutte le forme di discriminazione razziale e di xenofobia, dalle diverse forme di intolleranza, di violenza e di criminalità e rischia di perdere la ricchezza della diversità culturale. I governi sono sempre più consapevoli che il loro modo di affrontare le situazioni in evoluzione ed il loro desiderio di garantire lo sviluppo sostenibile ed il progresso sociale, richiederà una maggiore solidarietà espressa mediante programmi multilaterali appropriati ed una cooperazione internazionale rafforzata. Tale cooperazione è indispensabile se si vuole che i paesi che necessitano di aiuto, come i paesi dell'Africa e i paesi meno avanzati, possano beneficiare del processo di globalizzazione.

6. Le attività economiche, che permettono agli individui di esprimere il proprio senso di iniziativa e di creatività e che accrescono la ricchezza delle comunità, sono alla base del progresso sociale. Ma la libera interazione delle forze di mercato non può da sola garantire il progresso sociale, ed è questa la ragione per cui sono necessarie politiche pubbliche che correggano gli insuccessi di mercato e completino i meccanismi di mercato, che intervengano per mantenere la stabilità sociale e creare un ambiente economico nazionale ed internazionale in grado di promuovere, su scala mondiale, la crescita sostenibile, che, a sua volta, dovrebbe favorire l'equità e la giustizia sociale, la tolleranza, la responsabilità e la partecipazione.

7. Obiettivo finale dello sviluppo sociale è favorire e migliorare la qualità della vita di tutti i popoli. Esso richiede la presenza di istituzioni democratiche, il rispetto di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali, maggiori ed eque opportunità economiche, lo stato di diritto, il rispetto delle diversità culturali e dei diritti di coloro che appartengono alle minoranze, ed una società civile attivamente partecipativa. La capacità di azione e la partecipazione sono fattori indispensabili per la democrazia, l'armonia e lo sviluppo sociale. Tutti i membri della società dovrebbero avere l'opportunità, il diritto e la responsabilità di partecipare attivamente alla vita della comunità nella quale vivono. L'uguaglianza e l'equità tra i sessi e la partecipazione totale delle donne a tutte le attività economiche, sociali e politiche sono indispensabili. Gli ostacoli che impediscono alla donna di prendere parte alle attività politiche decisionali, di beneficiare di un'istruzione e di servizi di assistenza sanitaria, e di esercitare attività produttive devono essere eliminati, e deve essere stabilita una collaborazione equa tra uomini e donne, coinvolgendo i primi nel pieno adempimento delle proprie responsabilità familiari. E' necessario, infine, cambiare il modello sociale prevalente di distinzione tra i sessi, per far strada ad una nuova generazione di donne e di uomini che lavorano insieme per creare un ordine mondiale più umano.

8. Tenendo conto di queste considerazioni, creeremo un ambiente favorevole basato su un approccio allo sviluppo sostenibile centrato sull'uomo, e che abbia le seguenti caratteristiche:

• Una partecipazione di ampi strati della popolazione, ed un coinvolgimento della società civile nella formulazione ed attuazione di interventi determinanti per il funzionamento ed il benessere delle nostre società

• Modelli di crescita economica sostenuta e di sviluppo sostenibile, distribuiti su ampi strati della popolazione, ed integrazione della popolazione nelle strategie economiche e di sviluppo, che accelerino il ritmo dello sviluppo sostenibile e dell'eliminazione della povertà, e contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi dei popoli e al miglioramento della qualità della vita;

• Una distribuzione equa e senza discriminazioni dei benefici della crescita tra i gruppi sociali e i paesi, ed un più ampio accesso alle risorse produttive da parte di coloro che vivono in povertà

• Una interazione delle forze di mercato che sia favorevole allefficienza e allo sviluppo sociale;

• Politiche pubbliche che cerchino di superare le disparità sociali, fonti di divisioni, e che rispettino il pluralismo e le diversità

• Un quadro politico e legale stabile e di sostegno che promuova e rafforzi vicendevolmente le relazioni tra la democrazia, lo sviluppo e tutti i diritti umani e le libertà fondamentali;

• Processi politici e sociali che evitino l'emarginazione nel rispetto del pluralismo e della diversità, compresa quella religiosa e culturale;

• Il rafforzamento del ruolo della famiglia, della comunità e della società civile in conformità ai principi, agli obiettivi e agli impegni della Dichiarazione di Copenhagen sullo Sviluppo Sociale, e a quelli della Conferenza Internazionale su Popolazione e Sviluppo;

• Un più ampio accesso alla conoscenza, alla tecnologia, all'istruzione, ai servizi di assistenza sanitaria e all'informazione;

• Maggiore solidarietà, partenariato e cooperazione a tutti i livelli;

• Politiche pubbliche che consentano ai popoli di godere di buona salute e di avere accesso alla produttività, nel corso della loro esistenza;

• Protezione e conservazione dell'ambiente naturale, nell'ambito dello sviluppo sostenibile centrato sull'uomo.


A. Un ambiente economico nazionale ed internazionale favorevole


9. La promozione di una crescita economica sostenuta e dello sviluppo sostenibile che si rafforzino vicendevolmente su scala mondiale, nonché l'aumento della produzione, un sistema commerciale internazionale senza discriminazioni, fondato su regole multilaterali, la crescita dell'occupazione e dei redditi, come base per lo sviluppo sociale, richiedono le seguenti azioni:

a) Favorire la creazione di un ambiente economico internazionale aperto, equo, cooperativo e di mutuo beneficio;

b) Attuare politiche macro-economiche e settoriali adeguate e stabili, che favoriscano una crescita economica sostenuta distribuita su ampi strati della popolazione, nonché uno sviluppo sostenibile ed equo; che creino posti di lavoro e siano finalizzate alla eliminazione della povertà, riducendo le disuguaglianze sociali ed economiche e l'emarginazione;

c) Promuovere le imprese e gli investimenti produttivi, consentendo a tutte e le popolazioni, in particolare a quelle povere e svantaggiate, nonché ai paesi meno avanzati, di avere un più ampio accesso a mercati aperti e dinamici, nell'ambito di un sistema commerciale e tecnologico internazionale aperto, equo, sicuro, indiscriminato, attendibile, trasparente e multilaterale;

d) Attuare completamente e come previsto l'Atto Finale dell'Uruguay Round sui negoziati commerciali multilaterali;

e) Evitare di adottate qualsiasi misura unilaterale, non conforme con il diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite, che ostacoli le relazioni commerciali tra gli Stati, impedisca la completa realizzazione dello sviluppo sociale ed economico o intralci il benessere delle popolazioni dei paesi interessati;

f) Aumentare la produzione alimentare, mediante lo sviluppo sostenibile del settore agricolo ed il miglioramento delle opportunità di mercato; aumentare l'accesso al cibo delle popolazioni a basso reddito dei paesi in via di sviluppo, al fine di ridurne la povertà, eliminare la malnutrizione e migliorarne il tenore di vita;

g) Favorire il coordinamento delle politiche macroeconomiche a livello nazionale, subregionale, regionale ed internazionale, al fine di promuovere un sistema finanziario internazionale più favorevole ad una crescita economica stabile sostenuta e allo sviluppo sostenibile, mediante, inter alia, un più alto livello di stabilità dei mercati finanziari, riducendo il rischio di crisi finanziarie, migliorando la stabilità dei tassi di cambio, stabilizzando e sforzandosi di raggiungere bassi tassi di interesse reali e a lungo termine e riducendo l'instabilità dei flussi finanziari;

h) Creare, rafforzare e ripristinare, inter alia, attraverso la valorizzazione delle risorse umane, laddove necessario, le strutture, i processi e le risorse nazionali ed internazionali disponibili, al fine di esaminare adeguatamente e coordinare le politiche economiche, con particolare attenzione allo sviluppo sociale;

i) Promuovere o potenziare la valorizzazione delle risorse umane nei paesi in via di sviluppo, in particolare in Africa e nei paesi meno avanzati, allo scopo di sviluppare attività sociali;

i) Garantire che, in conformità con l'Agenda 21, ed i vari accordi, convenzioni e programmi di azione adottati nell'ambito del follow up ai risultati della Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo, la crescita economica sostenuta, distribuita su ampi Strati della popolazione, e lo sviluppo sostenibile, vengano raggiunti nel rispetto dell'ambiente e nella preoccupazione di cautelare gli interessi delle future generazioni;

k) Soddisfare adeguatamente le particolari necessità e vulnerabilità degli piccoli Stati insulari in via di sviluppo, al fine di consentire loro di raggiungere la crescita sostenuta e lo sviluppo sostenibile con equità, attuando il Programma di Azione per lo Sviluppo Sostenibile dei Piccoli Stati Insulari in Via di Sviluppo.

10. Affinché i benefici della crescita globale siano ripartiti in misura più equa tra i paesi, sono necessarie le seguenti azioni:

a) Proseguire negli sforzi volti a ridurre il debito oneroso ed il servizio del debito, in relazione alle varie forme di debito di molti paesi in via di sviluppo, sulla base di un approccio equo e sostenibile e, laddove appropriato, affrontare in via prioritaria e definitiva il problema del debito complessivo dei paesi in via di sviluppo più poveri e più indebitati, riducendo le barriere commerciali, e permettendo a tutti i paesi un maggiore accesso ai mercati, nell'ambito di un sistema commerciale internazionale fondato su regole multilaterali, aperto, equo, sicuro, non discriminatorio, attendibile e trasparente, come pure per gli investimenti produttivi, delle tecnologie e del know how;

b) Potenziare e migliorare l'assistenza tecnica e finanziaria destinata al paesi in via di sviluppo, in modo da favorire il loro sviluppo sostenibile e vincere gli ostacoli che impediscono la loro completa ed efficace partecipazione alleconomia mondiale;

c) Cambiare i modelli di consumo e di produzione non sostenibili, tenendo conto che la causa principale del continuo deterioramento dell'ambiente globale é il modello non sostenibile di consumo e di produzione, soprattutto nei paesi industrializzati; trattasi di una questione di grave importanza, che ha aggravato il problema della povertà e degli squilibri;

d) Elaborare politiche che consentano ai paesi in via di sviluppo di trarre vantaggio dall'aumento delle opportunità di scambi commerciali su scala internazionale, nell'ambito della completa attuazione dell'Atto Finale dell'Uruguay Round sui negoziati commerciali multilaterali; e sostenere quei paesi, in particolare i paesi africani, che attualmente non sono in grado di beneficiare della liberalizzazione dell'economia mondiale;

e) Sostenere i paesi in via di sviluppo, in particolare quelli fortemente dipendenti dalle esportazioni dei prodotti di base, nel diversificare la loro economia.

11. Al fine di concedere priorità alle esigenze dell'Africa e dei paesi meno avanzati, nell'ambito dell'appoggio ai paesi in via di sviluppo, a livello nazionale ed internazionale sono necessarie le seguenti azioni:

a) Attuare politiche e strategie di Sviluppo efficaci volte a creare un ambiente più favorevole allo sviluppo sociale, al commercio e agli investimenti, assegnando priorità allo sviluppo delle risorse umane e promuovendo un ulteriore sviluppo delle istituzioni democratiche;

b) Sostenere i paesi africani e quelli meno avanzati negli sforzi che essi compiono nella creazione di un ambiente favorevole ad attrarre investimenti diretti nazionali ed esteri, incoraggiare il risparmio, favorire il ritorno dei capitali e promuovere il totale coinvolgimento del settore privato e delle organizzazioni non governative, nel processo di crescita e di sviluppo;

c) Sostenere le riforme economiche volte a migliorare il funzionamento del mercato dei prodotti di base, gli sforzi di diversificazione, attraverso meccanismi adeguati, il finanziamento bilaterale e multilaterale e la cooperazione tecnica, compresa la cooperazione Sud-Sud, nonché mediante il commercio ed il partenariato;

d) Continuare a sostenere gli sforzi che i paesi africani e quelli meno avanzati compiono per diversificare la produzione dei beni di base, fornendo, inter alia, assistenza tecnica e finanziaria per la fase preparatoria dei loro progetti e programmi volti alla diversificazione dei prodotti di base;

e) Ricercare soluzioni al problema del debito estero, che siano efficaci, orientate verso lo sviluppo e sostenibili, mediante 1'immediata attuazione dei provvedimenti sulla cancellazione del debito, stabiliti al Club di Parigi nel dicembre 1994, in relazione alla riduzione, all'annullamento ed ad altre misure volte allalleviamento del debito; invitare le istituzioni finanziarie internazionali ad analizzare nuovi approcci per assistere i paesi a basso reddito aventi un debito multilaterale molto alto, al fine di ridurlo; formulare tecniche di conversione del debito, da applicare a programmi e progetti di sviluppo sociale, in conformità alle priorità del Vertice. Questo tipo di interventi dovrebbe tenere conto della revisione a medio termine della Nuova Agenda delle Nazioni Unite per lo Sviluppo dell'Africa negli anni '90 e del Programma di Azione per i Paesi Meno Avanzati per gli anni '90, e dovrebbe essere attuato al più presto;

f) Sostenere la formulazione di strategie adottate da tali paesi ed operare in partenariato, allo scopo di assicurare che vengano attuati i provvedimenti volti al loro sviluppo;

g) Intervenire adeguatamente, e conformemente all'Atto Finale dell'Uruguay Round sui negoziati commerciali multilaterali, in particolare con misure favorevoli ai paesi meno avanzati, e con decisioni su misure riguardanti i possibili effetti negativi del programma di riforma sui paesi meno avanzati ed i paesi in via di sviluppo importatori netti di prodotti alimentari, allo scopo di prestare a questi paesi attenzione speciale, aumentare il loro coinvolgimento nel sistema commerciale multilaterale e ridurre ogni effetto negativo derivante dall'attuazione dell'Uruguay Round, evidenziando la necessità di Sostenere i paesi africani nel beneficiare pienamente dei risultati dellUruguay Round;

h) Aumentare l'aiuto ufficiale allo sviluppo, sia quello globale che quello destinato a programmi sociali, e migliorarne l'impatto, tenendo conto delle situazioni economiche e della capacità di assistenza dei paesi, nonché degli impegni assunti negli accordi internazionali, e cercando di raggiungere, come concordato, l'obiettivo dello 0,7% del prodotto nazionale lordo da destinare all'aiuto pubblico allo sviluppo, e dello 0,15% da destinare, al più presto, ai paesi meno avanzati.

12. Rendere la crescita economica e l'interazione delle forze di mercato maggiormente orientate verso lo sviluppo sociale richiede le seguenti azioni:

a) Attuare misure volte ad aprire a tutti le opportunità di mercato, in particolare ai poveri e ai gruppi più deboli, e incoraggiare i singoli individui e le comunità a prendere iniziative economiche, ad innovare e ad investire in attività che contribuiscano allo sviluppo sociale, favorendo la crescita economica sostenuta e lo sviluppo sostenibile, distribuiti su ampi strati della popolazione;

b) Migliorare, ampliare e regolamentare il funzionamento dei mercati nella misura necessaria, al fine di promuovere la crescita economica sostenuta e lo sviluppo sostenibile, nonché la stabilità e gli investimenti a lungo termine, la concorrenza leale e un comportamento conforme all'etica; adottare ed attuare politiche volte a promuovere una distribuzione equa dei benefici derivanti dallo sviluppo e proteggere i servizi sociali di base mediante, inter alia, lintegrazione dei meccanismi di mercato e la riduzione di ogni impatto negativo causato dalle forze di mercato; attuando, inoltre, politiche complementari in favore dello sviluppo sociale, ed allo stesso tempo eliminando, in conformità con i provvedimenti dellAtto Finale dell'Uruguay Round sui negoziati commerciali multilaterali, le misure protezionistiche, in favore dello sviluppo economico e sociale integrato;

c) Adottare una politica di mercato aperta volta a ridurre le barriere di entrata, promuovere la trasparenza dei mercati mediante, inter alia, un migliore accesso allinformazione e un più ampio ventaglio di scelte per i consumatori;

d) Promuovere un più ampio accesso alla tecnologia, all'assistenza tecnica, e al relativo know-how, in particolare per le micro, piccole e medie imprese di tutti i paesi e soprattutto dei paesi in via di sviluppo;

e) Incoraggiare le società transnazionali e nazionali ad operare nel rispetto dell'ambiente e nell'osservanza delle leggi e delle legislazioni nazionali, in conformità con gli accordi e le convenzioni internazionali, e tenendo nella dovuta considerazione l'impatto sociale e culturale delle loro attività

f) Adottare e attuare strategie a lungo termine per incoraggiare i settori pubblico e privato ad investire in modo considerevole e ben diretto, nella costruzione e nel rinnovo delle infrastrutture di base, in modo tale da portare beneficio alle fasce sociali povere e generare occupazione;

g) Incoraggiare i settori pubblico e privato ad investire in modo massiccio nello sviluppo delle risorse umane, e nella valorizzazione delle stesse per quanto attiene alla sanità, all'istruzione, all'acquisizione di poteri e alla partecipazione, con particolare riguardo alle popolazioni che vivono in povertà o che sono vittime dell'emarginazione sociale;

h) Sostenere e dare particolare importanza allo sviluppo delle piccole e micro imprese, soprattutto nelle aree rurali, nonché alle economie di sussistenza, allo scopo di assicurare la loro sicura interazione con economie più grandi;

i) Sostenere le attività economiche delle popolazioni indigene, migliorandone le condizioni e lo sviluppo, ed assicurandone la sicura interazione con economie più grandi;

j) Sostenere le istituzioni, i programmi e i sistemi nel diffondere le informazioni pratiche a favore del progresso sociale;

13. Affinché i sistemi fiscali ed altre politiche pubbliche siano finalizzate all'eliminazione della povertà e non generino disparità socialmente disgreganti, si richiede di:

a) Promulgare norme e regole e creare un clima morale ed etico che impediscano qualsiasi forma di corruzione e di sfruttamento degli individui, delle famiglie e dei gruppi;

b) Promuovere la competitività leale e la responsabilità etica nelle attività commerciali, e favorire la cooperazione e l'interazione tra i governi, il settore privato e la società civile;

c) Assicurare che le politiche fiscali e monetarie favoriscano il risparmio ed incoraggino gli investimenti a lungo termine nelle attività produttive, conformemente alle priorità e alle politiche nazionali;

d) Adottare misure volte a ridurre le disuguaglianze generate dall'accumulo di ricchezze, attraverso, inter alia, l'impiego di un adeguato sistema fiscale a livello nazionale; e mirare a ridurre le inefficienze e a migliorare la stabilità dei mercati finanziari, in conformità alle priorità e alle politiche nazionali;

e) Rivedere il sistema di distribuzione delle sovvenzioni, inter alia, tra l'industria e l'agricoltura, le aree urbane e rurali e il consumo pubblico e privato, in modo che esso sia di beneficio per le popolazioni povere, e soprattutto per quelle deboli, e consenta di ridurre le disparità,

f) Favorire gli accordi internazionali che si occupano efficacemente delle questioni relative alla doppia tassazione, e all' evasione fiscale oltre frontiera, in conformità alle priorità e alle politiche degli Stati interessati, migliorando l'efficienza e l'equità della riscossione delle imposte;

g) Aiutare, su loro richiesta, i paesi in via di sviluppo a formulare sistemi di tassazione equi ed efficaci, potenziando la capacità amministrativa di valutazione e riscossione delle imposte e di intentare procedimenti nei confronti degli evasori fiscali, e sostenere un sistema di tassazione più progressivo;

h) Aiutare i paesi con economie in transizione a definire sistemi di tassazione equi ed efficaci, su una solida base legale, dando un contributo alle riforme socioeconomiche in atto in tali paesi.


B. Creare un ambiente politico e legale favorevole a livello nazionale ed internazionale



14. Affinché il quadro politico sostenga gli obiettivi dello sviluppo sociale, sono necessarie le seguenti azioni:

a) Assicurare che le istituzioni e le agenzie governative incaricate di formulare ed attuare le politiche sociali, dispongano dello status, delle risorse e delle informazioni necessarie per assegnare assoluta priorità allo sviluppo sociale in sede di elaborazione delle politiche;

b) Assicurare lo stato di diritto, la democrazia e l'esistenza di norme e di procedure per garantire trasparenza e responsabilità in tutte le istituzioni pubbliche e private, per prevenire e combattere ogni forma di corruzione, attraverso la formazione e lo sviluppo delle attitudini e dei valori che rafforzano il senso di responsabilità e la solidarietà, e una società civile più forte;

c) Eliminare ogni forma di discriminazione, formulando e favorendo programmi educativi e campagne dei media volte allo stesso fine;

d) Incoraggiare la decentralizzazione delle istituzioni e dei servizi pubblici ad un livello che, compatibilmente con le responsabilità, le priorità e gli obiettivi globali dei Governi, permetta di rispondere adeguatamente alle esigenze locali e di facilitare la partecipazione locale;

e) Creare le condizioni necessarie per permettere ai partner sociali di organizzarsi e di agire liberamente e con responsabilità, garantendo la libertà di espressione e di associazione, nonché il diritto alle contrattazioni collettive e alla promozione degli interessi reciproci, tenendo nella dovuta considerazione le leggi e i regolamenti nazionali;

f) Creare le medesime condizioni per le organizzazioni professionali e le organizzazioni dei lavoratori autonomi;

g) Integrare tutti i membri della società nei processi politici e sociali, nel rispetto del pluralismo politico e della diversità culturale;

h) Potenziare le capacità e le opportunità di tutti i popoli, soprattutto di quelli svantaggiati e deboli, al fine di aumentare il loro sviluppo economico e sociale, creare e mantenere organizzazioni che difendono i loro interessi, e coinvolgerli nella formulazione ed attuazione delle politiche e dei programmi di governo che li riguardano direttamente;

i) Garantire il coinvolgimento e la partecipazione totale delle donne, a tutti i livelli, nei processi decisionali ed operativi, nonché nei meccanismi economici e politici attraverso i quali le politiche vengono formulate ed attuate;

i) Eliminare ogni impedimento legale al possesso di tutti i mezzi di produzione e al diritto alla proprietà da parte degli uomini e delle donne;

k) Adottare misure adeguate, in cooperazione con la comunità internazionale, in conformità con la Carta delle Nazioni Unite, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, altri strumenti internazionali e le relative risoluzioni delle Nazioni Unite, al fine di creare l'ambiente politico e legale appropriato per risolvere all'origine il problema dei rifugiati, e permetterne il ritorno volontario in condizioni sicure e dignitose. Dovrebbero, inoltre, essere adottate adeguate misure a livello nazionale, nell'ambito della cooperazione internazionale, in conformità con la Carta delle Nazioni Unite, al fine di creare le condizioni necessarie perché i profughi ritornino volontariamente nei loro paesi di origine.

15. Per garantire lo sviluppo sociale é necessario promuovere e proteggere tutti i diritti umani e le libertà fondamentali, compreso il diritto allo sviluppo come parte integrante dei diritti umani fondamentali, mediante le seguenti azioni:

a) Incoraggiare la ratifica delle convenzioni internazionali relative ai diritti dell'uomo già esistenti e non ancora ratificate; ed applicare i provvedimenti previsti dalle convenzioni e dai patti già ratificati;

b) Riaffermare e promuovere il rispetto di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali, in quanto universali, indivisibili, interdipendenti ed interrelati, compreso il diritto allo sviluppo, e cercare di assicurare che vengano rispettati, protetti ed osservati mediante una adeguata legislazione, la diffusione di informazioni, l'istruzione e la formazione, e fornendo strumenti e rimedi efficaci per la loro applicazione, mediante, inter alia, la creazione o il potenziamento delle istituzioni nazionali preposte al controllo e all'applicazione delle leggi;

c) Adottare misure che assicurino al singolo individuo e a tutti i popoli il diritto a partecipare, a contribuire e a beneficiare dello sviluppo economico, sociale, culturale e politico; incoraggiare tutti ad assumersi responsabilità a favore dello sviluppo, sia a livello individuale che collettivo; riconoscere agli Stati la responsabilità primaria della creazione delle condizioni nazionali ed internazionali favorevoli al rispetto del diritto allo sviluppo, tenendo conto delle relative clausole della Dichiarazione e del Programma di Azione di Vienna;


d) Favorire l'applicazione del diritto allo sviluppo rafforzando la democrazia, lo sviluppo ed il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, e mediante politiche di sviluppo efficaci a livello nazionale, nonché relazioni economiche eque ed un ambiente economico favorevole a livello internazionale, poiché per favorire un più rapido sviluppo dei paesi in via di sviluppo è indispensabile un'azione sostenuta;

e) Eliminare gli ostacoli che impediscono al popoli l'esercizio del diritto all'autodeterminazione, in particolare alle popolazioni soggette alla dominazione coloniale o ad altre forme di dominazione o di occupazione straniera, che compromettono il loro sviluppo sociale ed economico;

f) Promuovere e proteggere i diritti della donna ed eliminare tutti gli ostacoli che impediscono l'assoluta equità ed uguaglianza tra donne e uomini nella vita politica, civile, economica, sociale e culturale;

g) Prestare particolare attenzione alla promozione e protezione dei diritti del bambino, e soprattutto delle bambine, incoraggiando, inter alia, la ratifica e l'attuazione della Convenzione dei Diritti del Bambino e del Piano di Azione per l'Attuazione della Dichiarazione Mondiale sulla Sopravvivenza, Protezione e Sviluppo del Bambino negli anni '90, adottata al Vertice Mondiale per l'Infanzia;

h) Garantire a tutti, in particolare ai gruppi sociali vulnerabili e deboli, un sistema giuridico indipendente, equo ed efficace, ed assicurare a tutti l'accesso a consulenze legali competenti;


i) Adottare misure efficaci che pongano fine ad ogni tipo di discriminazione de jure e de facto nei confronti dei disabili;

j) Rafforzare la capacità della società civile e della collettività di partecipare attivamente alla formulazione, decisione e attuazione dei programmi di sviluppo sociale, attraverso l'istruzione e l'accesso alle risorse;


k) Promuovere e proteggere i diritti dell'individuo al fine di impedire ed eliminare le situazioni domestiche di violenza e discriminazione.

16. In un sistema politico ed economico aperto, tutti i cittadini devono avere libero accesso alle conoscenze, all'istruzione, e all'informazione. A tal fine si richiede di:

a) Potenziare il sistema educativo a tutti i livelli, nonché altri strumenti utili all'acquisizione di capacità e conoscenze; assicurare l'accesso universale all'istruzione di base e ad opportunità educative per tutto il corso dellesistenza, eliminando le barriere economiche e socioculturali che impediscono l'esercizio del diritto all'istruzione;

b) Accrescere la consapevolezza pubblica e promuovere l'educazione al reciproco rispetto tra i sessi, al fine di eliminare tutti gli ostacoli che impediscono la completa uguaglianza ed equità tra i sessi;

c) Rendere possibile ed incoraggiare l'accesso di tutti ad una vasta gamma di informazioni ed opinioni su questioni di interesse generale mediante i mezzi di comunicazione ed altri strumenti di informazione;

d) Favorire i sistemi educativi, garantendo la libertà di espressione, ed i mezzi di comunicazione allo scopo di incentivare la comprensione e la consapevolezza di tutti gli aspetti dell'integrazione sociale, compresa la sensibilità al reciproco rispetto tra i sessi, la non violenza, la tolleranza, la solidarietà e il rispetto della diversità di culture e di interessi, e scoraggiare lesibizione di pornografia e le espressioni gratuite ed esplicite di violenza e crudeltà dei media;

e) Migliorare l'affidabilità, la validità, l'utilità e la diffusione pubblica delle statistiche e di altro materiale informativo sullo sviluppo sociale e sul rispetto tra i sessi, compreso l'utilizzo effettivo delle statistiche disaggregate riguardanti la distinzione tra uomini e donne a livello nazionale, regionale ed internazionale, anche mediante il sostegno agli istituti accademici e di ricerca.

17. Il sostegno internazionale agli sforzi compiuti dai paesi per creare un ambiente politico e giuridico favorevole deve attenersi allo Statuto delle Nazioni Unite ed ai principi del diritto internazionale, e alla Dichiarazione sui principi del Diritto Internazionale relativi alle Relazioni Amichevoli e alla Cooperazione tra gli Stati in conformità con lo Statuto delle Nazioni Unite. Tale sostegno richiede le seguenti azioni:

a) Utilizzare adeguatamente la capacità delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni internazionali, regionali e subregionali competenti, di prevenire e risolvere i conflitti armati, di favorire il progresso sociale e migliorare il tenore di vita, garantendo maggiore libertà

b) Coordinare le politiche, gli interventi e gli strumenti e/o misure legali di lotta al terrorismo, a tutte le forme di violenza dovuta a estremismo, al traffico illegale di armi, alla criminalità organizzata, al traffico di stupefacenti, al riciclaggio di denaro sporco e crimini ad esso connessi, alla tratta delle donne, degli adolescenti, dei bambini, degli emigrati e degli organi umani, e ad altre attività che ledono i diritti e la dignità delluomo;

c) Gli Stati dovrebbero cooperare tra loro allo scopo di assicurare lo sviluppo ed eliminarne gli ostacoli. La comunità internazionale dovrebbe promuovere una efficace cooperazione internazionale, sostenendo gli sforzi compiuti dai paesi in via di sviluppo per il completo esercizio del diritto allo sviluppo e l'eliminazione degli ostacoli che impediscono lo sviluppo, mediante, inter alia, l'attuazione delle misure previste dalla Dichiarazione sul Diritto allo Sviluppo, come riaffermato nella Dichiarazione e nel Programma di Azione di Vienna. Un progresso durevole per la realizzazione del diritto allo sviluppo richiede, a livello nazionale, l'attuazione di politiche di sviluppo efficaci e, a livello internazionale, relazioni economiche eque ed un ambiente economico favorevole. Il diritto allo sviluppo dovrebbe essere affermato in modo da soddisfare le necessità di sviluppo sociale e ambientali delle generazioni presenti e future;


d) Assicurarsi che le persone umane siano al centro dello sviluppo sociale e che questo concetto sia pienamente ribadito nei programmi e nelle attività delle organizzazioni subregionali, regionali ed internazionali;

e) Rafforzare la capacità delle organizzazioni nazionali, regionali ed internazionali competenti, in relazione al loro mandato, di promuovere l'attuazione di tutti i diritti e le libertà fondamentali dell'uomo e l'abolizione di tutte le forme di discriminazione;

f) Definire delle politiche, nell'ambito dei mandati e delle funzioni delle diverse istituzioni internazionali, che favoriscano gli obiettivi dello sviluppo sociale e contribuiscano allo sviluppo istituzionale mediante la valorizzazione delle risorse umane ed altre forme di cooperazione;

g) Rafforzare le capacità dei Governi, del settore privato e della società civile, in particolar modo in Africa e nei paesi meno avanzati, al fine di consentire loro di far fronte alle proprie responsabilità a livello specifico e globale;

h) Rafforzare le capacità dei Governi, del settore privato e della società civile nei paesi contraddistinti da economie in transizione, allo scopo di sostenerli nel processo di passaggio dalle economie pianificate alleconomia di mercato.



Capitolo 2


L'ELIMINAZIONE DELLA POVERTÀ



Fondamenti per lazione ed obiettivi


18. Oltre un miliardo di persone vive oggi in condizioni di povertà inaccettabili, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, ed in special modo nelle aree rurali a basso reddito dell'Asia, del Pacifico, dell'Africa, dell'America Latina, dei Caraibi e dei paesi meno avanzati.

19. La povertà si manifesta in forme diverse: mancanza di reddito e di risorse produttive necessarie per garantire una sopravvivenza sostenibile; fame e malnutrizione; malattie; accesso limitato o inesistente all'istruzione o ad altri servizi di base; aumento della percentuale di malati e della mortalità causata dalle malattie; assenza o insufficienza di alloggi; ambiente insalubre; discriminazione ed emarginazione sociale. La povertà inoltre caratterizzata dalla mancanza di partecipazione alle attività decisionali e alla vita civile, sociale e culturale. Può trattarsi di una povertà di massa in molti paesi in via di sviluppo, di sacche di povertà tra la ricchezza generale nei paesi industrializzati, della perdita dei mezzi di sussistenza a causa della recessione economica, di una povertà improvvisa derivata da catastrofi o da conflitti, di povertà dei lavoratori che percepiscono salari molto bassi, infine della totale miseria di coloro che vivono al di fuori dei sistemi di sostegno familiare, delle istituzioni sociali e delle reti di sicurezza. Le donne sono le più colpite dalla povertà e i bambini che crescono nella povertà restano svantaggiati per il resto della vita. Gli anziani, i disabili, le popolazioni indigene, i rifugiati ed i profughi all'interno del proprio paese, sono ugualmente e particolarmente vulnerabili alla povertà. Inoltre, la povertà, in tutte le sue forme, rappresenta una barriera alla comunicazione e all'accesso ai servizi, nonché una maggiore predisposizione alle malattie; coloro che vivono in povertà sono particolarmente vulnerabili alle conseguenze causate dai disastri e dai conflitti. La povertà estrema è caratterizzata dalla totale privazione dei bisogni umani di base: cibo, acqua potabile, strutture sanitarie, salute, alloggi, istruzione ed informazione. Tali condizioni non dipendono soltanto dal reddito, ma anche dall'accesso al servizi sociali.

20. Vi è un accordo generale sul fatto che una povertà diffusa e persistente, così come le gravi disuguaglianze sociali e tra i sessi, esercitano una notevole influenza, e sono a loro volta influenzate dai parametri demografici, quali la crescita, la struttura e la distribuzione della popolazione. Allo stesso modo si concorda sul fatto che i modelli di produzione e di consumo non sostenibili contribuiscono all'uso non sostenibile delle risorse naturali e al degrado ambientale, nonché al rafforzamento delle disuguaglianze sociali e della povertà, con le suddette conseguenze per i parametri sociali.

21. La povertà urbana è in rapido aumento e va di pari passo con l'urbanizzazione generale. Si tratta di un fenomeno crescente che riguarda tutti i paesi e tutte le regioni, e spesso solleva problemi sociali, quali il sovrappopolamento, l'inquinamento delle acque, misure igieniche insufficienti, l'insicurezza delle abitazioni, la criminalità ed altri problemi sociali. Numerose sono le famiglie urbane a basso reddito che vengono mantenute dalle donne.


22. Fra le popolazioni povere si evidenziano le disparità tra i sessi, soprattutto con l'aumento delle famiglie mantenute dalle donne. Con la crescita della popolazione il numero dei giovani che vivono in povertà aumenterà notevolmente; pertanto è necessario adottare misure che affrontino il problema della povertà che colpisce sempre più i giovani e le donne.

23. Le cause della povertà, comprese quelle strutturali, sono svariate. Quello della povertà è un problema multidimensionale e complesso, che trova le sue origini sia nella sfera nazionale che internazionale. Non si può trovare un'unica soluzione da applicare a livello globale. Piuttosto, per risolvere il problema, è essenziale attuare programmi paese specifici volti a combattere la povertà e a sostenere a livello internazionale gli sforzi compiuti a livello nazionale, nonché un processo parallelo per creare un ambiente internazionale favorevole. La povertà è intimamente vincolata alla mancanza di controllo delle risorse, in particolare la terrà, le capacità, le conoscenze, i capitali e le relazioni sociali. Coloro che non hanno accesso a tali risorse sono facilmente trascurati da coloro che hanno poteri decisionali, e hanno, quindi, un limitato accesso alle istituzioni, ai mercati, all'occupazione e ai servizi pubblici. I programmi di lotta alla povertà non sono sufficienti per l'eliminazione della stessa. E' necessario introdurre la partecipazione democratica, e delle modifiche nelle strutture economiche per garantire a tutti l'accesso alle risorse, ai servizi pubblici e a pari opportunità attuare politiche volte ad una più equa distribuzione delle ricchezze e dei redditi per assicurare una protezione sociale a coloro che non possono provvedere al proprio sostentamento, ed aiutare coloro che sono colpiti da catastrofi impreviste, naturali, sociali o tecnologiche, sia a livello individuale che collettivo.

24. L'eliminazione della povertà richiede l'accesso universale ad opportunità economiche che promuovano la sostenibilità dei mezzi di sostentamento e servizi sociali di base, con particolare attenzione alle fasce più deboli. Le popolazioni che vivono in povertà e i gruppi più vulnerabili devono acquisire poteri e capacità organizzandosi e partecipando a tutti gli aspetti della vita politica, economica e sociale, in particolare alla formulazione ed attuazione delle politiche che li riguardano, ponendoli in grado di diventare partners autentici dello sviluppo.

25. E', pertanto, urgente attuare i seguenti provvedimenti:

- Formulare delle strategie nazionali per ridurre considerevolmente la povertà globale; adottare misure volte alla eliminazione delle barriere strutturali che impediscano alle popolazioni di sottrarsi alla povertà, con impegni aventi scadenze precise per l'eliminazione della povertà assoluta entro una data limite, che ciascun paese, nel proprio contesto nazionale, dovrebbe specificare;

- Rafforzare la cooperazione internazionale e sostenere le istituzioni internazionali al fine di assistere i paesi nei loro sforzi volti all'eliminazione della povertà e assicurare protezione e servizi sociali di base;

- Definire metodi che valutino tutte le forme di povertà, soprattutto quella assoluta, e controllino le circostanze nelle quali la povertà a rischio si manifesta, nell'ambito del contesto nazionale;

- Procedere ad analisi nazionali e periodiche delle politiche economiche e dei bilanci nazionali al fine di orientarli sull'eliminazione della povertà e la riduzione delle disuguaglianze;

- Ampliare le opportunità che consentono al poveri di migliorare le loro capacità complessive e la loro condizione economica e sociale, gestendo le risorse in maniera sostenibile;

- Sviluppare le risorse umane e migliorare le capacità infrastrutturali;

- Soddisfare complessivamente le necessità di base di tutti;

- Definire delle politiche che garantiscano a tutte le popolazioni una protezione economica e
sociale adeguata in caso di disoccupazione o malattia, nonché alle donne in maternità, al disabili
e agli anziani;

- Definire delle politiche che rafforzino la famiglia e contribuiscano alla sua stabilità, in conformità con i principi, gli obiettivi e gli impegni della Dichiarazione del Vertice Mondiale per lo Sviluppo Sociale e della Conferenza Internazionale su Popolazione e Sviluppo;

- Mobilizzare, sia nel settore pubblico che in quello privato, un maggior numero di aree avanzate, di istituzioni educative ed accademiche e di organizzazioni non governative, per assistere le aree colpite dalla povertà.

AZIONI

A. Formulazione di strategie integrate



26. I governi dovrebbero porre maggiore attenzione agli sforzi pubblici volti ad eliminare la povertà assoluta e a ridurre considerevolmente la povertà globale, a tal fine occorrerà:

a) Favorire una crescita economica sostenuta, nell'ambito dello sviluppo sostenibile, e il progresso sociale, facendo in modo che la crescita sia distribuita su ampi strati della popolazione e fornisca pari opportunità a tutti. Tutti i paesi dovrebbero assumersi le loro responsabilità comuni e differenziate. I paesi avanzati dovrebbero riconoscere le loro responsabilità nel conseguimento, a livello internazionale, dello sviluppo sostenibile, e dovrebbero continuare a migliorare i loro sforzi volti a promuovere una crescita economica sostenuta e a ridurre gli squilibri, cosicché tutti i paesi, ed in particolare i paesi in via di sviluppo, ne possano beneficiare;

b) Definire o potenziare, preferibilmente entro il 1996, ed attuare dei piani nazionali per combattere le cause strutturali della povertà, prevedendo azioni a livello locale, nazionale, subregionale, regionale ed internazionale.Tali piani dovrebbero definire, nell'ambito di ciascun contesto nazionale, strategie, finalità e obiettivi a termine per ridurre sostanzialmente la povertà globale ed eliminare la povertà assoluta. Nell'ambito dei piani nazionali, si dovrebbe porre particolare attenzione alla creazione di occupazione quale mezzo per eliminare la povertà, tenendo nella debita considerazione il problema della sanità e dell'istruzione, assegnando assoluta priorità ai servizi sociali di base, generando reddito familiare, e favorendo l'accesso alle risorse produttive e alle opportunità economiche;

c) Identificare i sistemi di sussistenza, le strategie di sopravvivenza e le organizzazioni di assistenza autonoma di coloro che vivono in povertà e cooperare con tali organizzazioni per formulare programmi di lotta alla povertà che si basino sulle suddette attività, assicurando la totale partecipazione di coloro che sono interessati e rispondendo alle loro effettive necessità

d) Elaborare, a livello nazionale, misure, criteri ed indicatori per valutare le dimensioni e la distribuzione della povertà assoluta. Ciascun paese dovrebbe definire e valutare con precisione la propria povertà assoluta, preferibilmente entro il 1996, Anno Internazionale per l'Eliminazione della Povertà

e) Stabilire politiche, obiettivi e finalità misurabili da raggiungere in tempi stabiliti al fine di promuovere ed ampliare le opportunità economiche per le donne ed il loro accesso alle risorse produttive, in particolare per le donne che non hanno alcuna fonte di reddito;

f) Promuovere l'effettivo godimento, da parte di tutti, dei diritti civili, culturali, economici, politici e sociali, e l'accesso alla protezione sociale e ai servizi pubblici già esistenti, incoraggiando la ratifica e garantendo la completa attuazione delle normative sui diritti umani, come la Convenzione Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali e la Convenzione Internazionale sui Diritti Politici e Civili;

g) Eliminare le ingiustizie e gli ostacoli che le donne devono subire o affrontare; incoraggiare e rafforzare la partecipazione delle donne nelle attività decisionali ed operative, nonché il loro accesso alle risorse produttive, alla proprietà terriera e ad ereditare beni;

h) Incoraggiare e sostenere i progetti di sviluppo delle comunità locali, che favoriscono le capacità, l'autonomia e la fiducia in se stessi delle popolazioni povere, e che facilitano la loro partecipazione attiva agli sforzi volti ad eliminare la povertà.


27. I governi devono necessariamente integrare gli obiettivi e le finalità volte alla eliminazione della povertà, nelle politiche economiche e sociali generali, nonché nella pianificazione a livello locale, nazionale e, se necessario, a livello regionale; a tal fine sarà opportuno:

a) Analizzare le politiche e i programmi, in particolare per ciò che riguarda la stabilità macroeconomica, i programmi di aggiustamento strutturale, l'imposizione fiscale, gli investimenti, l'occupazione, i mercati e tutti i relativi settori dell'economia, valutando il loro impatto sulla povertà e la disuguaglianza, sul benessere e le condizioni familiari, nonché le implicazioni relative ai sessi; e adattare, se necessario, tali politiche e programmi affinché favoriscano una distribuzione più equa delle attività produttive, della ricchezza, delle opportunità, dei redditi e dei servizi;

b) Riformulare le politiche di investimento pubblico relative allo sviluppo delle infrastrutture, alla gestione delle risorse naturali e alla valorizzazione delle risorse nane, affinché beneficino le popolazioni che vivono in povertà, e siano compatibili con il miglioramento, a lungo termine, dei loro mezzi di sussistenza;

c) Assicurare che le politiche di sviluppo favoriscano le comunità a basso reddito e lo sviluppo rurale ed agricolo;

d) Selezionare, dove possibile, programmi di sviluppo che non disgreghino le popolazioni locali, e formulare politiche e strutture legali appropriate, al fine di compensare le perdite subite dai profughi, aiutandoli a ristabilire i loro mezzi di sussistenza, e promovendone il recupero sociale e culturale;

e) Formulare ed attuare misure di protezione ambientale e gestione delle risorse, tenendo conto delle esigenze dei poveri e dei gruppi vulnerabili, in conformità con l'Agenda 21, dei vari accordi raggiunti consensualmente, delle convenzioni e dei programmi di azione adottati nell'ambito del follow up dei risultati della Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo;

f) Stabilire e potenziare, se necessario, dei meccanismi per il coordinamento degli interventi di lotta alla povertà, in collaborazione con la società civile, compreso il settore privato e, a tal fine, definire gli interventi integrati a livello intersettoriale ed intragovernativo.

28. Alle popolazioni che vivono in povertà e alle loro organizzazioni dovrebbero essere conferiti maggiori poteri, a tal fine occorre:

a) Garantire loro la completa partecipazione alla definizione di obiettivi e alla formulazione, applicazione, monitoraggio e valutazione di strategie e programmi nazionali volti alla eliminazione della povertà e allo sviluppo delle comunità, e assicurare che tali strategie e programmi riflettano le loro priorità

b) Integrare le questioni di genere nella formulazione ed attuazione di politiche e programmi volti al conferimento di maggiori poteri ed opportunità alle donne;

c) Garantire che le politiche e i programmi destinati al poveri rispettino la loro dignità e la loro cultura, utilizzando pienamente le loro conoscenze, competenze e risorse;

d) Potenziare il sistema educativo a tutti i livelli, ed assicurare ai poveri l'accesso all'istruzione, in particolare all'istruzione primaria e ad altre opportunità di istruzione di base;

e) Incoraggiare ed aiutare i poveri ad organizzarsi affinché i loro rappresentanti possano partecipare all'elaborazione delle politiche economiche e sociali, e collaborare più efficacemente con le istituzioni governative, non governative ed altre istituzioni competenti, per ottenere i servizi e le opportunità di cui hanno bisogno;
f) Dare particolare importanza alla valorizzazione delle risorse umane e alla gestione di comunità
g) Educare le popolazioni sui loro diritti, sul sistema politico e sulla disponibilità dei programmi.

29. E' necessario controllare, valutare e diffondere periodicamente informazioni sull'attuazione dei programmi volti all'eliminazione della povertà, valutare le politiche di lotta alla povertà, e promuovere la conoscenza e la sensibilizzazione a questo fenomeno, alle cause e alle conseguenze. A tal fine i governi, inter alia, dovrebbero:

a) Definire, aggiornare e diffondere degli indicatori di povertà e vulnerabilità con riferimento a: reddito, ricchezza, nutrizione, salute fisica e mentale, alfabetizzazione, condizioni familiari, disoccupazione, emarginazione ed isolamento sociali, mancanza di alloggi e di proprietà terriera, ed altri indicatori relativi alle cause nazionali ed internazionali che sono all'origine della povertà. A tal fine bisognerebbe raccogliere i dati complessivi e comparabili, disaggregati in base alle etnie, alle differenze tra i sessi, alle invalidità, alle condizioni familiari, ai raggruppamenti linguistici, alle regioni e al settori economico e sociale;

b) Monitorare e valutare il raggiungimento degli obiettivi e delle finalità stabilite in ambito internazionale in relazione allo sviluppo sociale; valutare dal punto di vista quantitativo e qualitativo i cambiamenti dei livelli di povertà, il persistere e la vulnerabilità della stessa, con particolare riferimento al livello dei redditi familiari e all'accesso alle risorse e ai servizi; e valutare l'efficacia delle strategie volte all'eliminazione della povertà, sulla base delle priorità e delle esigenze delle famiglie povere e delle comunità a basso reddito;

c) Potenziare la raccolta dei dati a livello internazionale ed i sistemi statistici, al fine di sostenere i paesi nel monitoraggio degli obiettivi dello sviluppo sociale, e favorire la diffusione di archivi informatici internazionali per registrare le attività che generano benefici sociali che non sono comprese nei dati disponibili, quali il lavoro non retribuito ed i contributi femminili alla società, l'economia informale ed i mezzi di sostentamento sostenibili;

d) Sensibilizzare l'opinione pubblica, in particolare tramite gli istituti di educazione, le organizzazioni non governative ed i mass media, per consentire alla società di dare priorità alla lotta alla povertà, dando ugualmente importanza al progressi e agli insuccessi delle azioni intraprese per raggiungere le finalità e gli obiettivi prefissati;

e) Mobilitare le risorse delle università e degli istituti di ricerca per meglio comprendere le cause della povertà e le soluzioni al fenomeno, e migliorare l'impatto delle misure di aggiustamento strutturale sui poveri e l'efficacia delle strategie e dei programmi di lotta alla povertà, rafforzando le capacità per quanto riguarda la ricerca nel campo delle scienze sociali nei paesi in via di sviluppo e, se necessario, integrarne i risultati nei processi decisionali;

f) Facilitare e promuovere lo scambio delle conoscenze e delle esperienze, soprattutto tra i paesi in via di sviluppo, attraverso, inter alla, organizzazioni subregionali e regionali.

30. I membri della comunità internazionale dovrebbero, attraverso organizzazioni bilaterali o multilaterali, promuovere un ambiente favorevole alla eliminazione della povertà, mediante le seguenti azioni:

a) Coordinare le politiche ed i programmi per sostenere le misure, adottate nei paesi in via di sviluppo, in particolare in Africa e nei paesi meno avanzati, volte ad eliminare la povertà, creare posti di lavoro e rafforzare l'integrazione sociale al fine di raggiungere gli obiettivi e le finalità di base dello sviluppo sociale;

b) Promuovere la cooperazione internazionale per assistere i paesi in via di sviluppo, su loro richiesta, negli sforzi che essi compiono, in particolare a livello comunitario, per raggiungere l'uguaglianza trai sessi e conferire poteri ed opportunità alle donne;

c) Rafforzare la capacità dei paesi in via di sviluppo di monitorare l'andamento dei piani nazionali per l'eliminazione della povertà, e valutare l'impatto delle politiche e dei programmi nazionali ed internazionali sulle popolazioni povere, affrontando il loro impatto negativo;

d) Rafforzare la capacità dei paesi con economie in transizione di sviluppare i loro sistemi di protezione sociale e le loro politiche volte, inter alia, alla eliminazione della povertà

e) Far fronte alle esigenze specifiche dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo per quanto attiene alla eliminazione della povertà, e realizzare le finalità e gli obiettivi relativi alla eliminazione della povertà, nell'ambito di programmi di sviluppo sociale che rispondano alle loro priorità nazionali;

f) Risolvere i problemi dei paesi in via di sviluppo dell'entroterra, relativi alla eliminazione della povertà, e sostenerli negli sforzi che essi compiono a favore dello sviluppo sociale;

g) Sostenere le società disgregate dai conflitti nel loro tentativo di ricostruire i loro sistemi di protezione sociale ed eliminare la povertà.


B. Migliorare l'accesso aule risorse produttive e alle infrastrutture



31. Bisognerebbe migliorare le opportunità disponibili per le comunità povere e a basso reddito di generare reddito, diversificare le attività ed aumentare la produttività, mediante le seguenti azioni:

a) Migliorare la disponibilità e l'accessibilità dei servizi di trasporto, di comunicazione e di distribuzione di energia elettrica, a livello locale o comunitario, ed in particolare per le comunità isolate, remote ed emarginate;

b) Garantire che gli investimenti in infrastrutture favoriscano lo sviluppo sostenibile a livello locale o comunitario;

c) Dare importanza alla necessità dei paesi in via di sviluppo fortemente dipendenti dai prodotti di base, di continuare a promuovere una politica nazionale ed un ambiente istituzionale che incoraggino la diversificazione ed aumentino la competitività

d) Sostenere l'importanza della diversificazione dei prodotti di base allo scopo di aumentare le entrate derivanti dalle esportazioni, e favorire la competitività per poter affrontare il problema della persistente instabilità dei prezzi di alcuni prodotti di base e del deterioramento generale delle ragioni di scambio;

e) Promuovere, anche attraverso le micro imprese, la produzione rurale non agricola e le attività di servizio, come la lavorazione dei prodotti agricoli, la vendita e J 'assistenza delle attrezzature e dei materiali agricoli, l'irrigazione, i servizi di credito, ed altre attività che generano reddito, mediante, inter alia, leggi e misure amministrative di sostegno, politiche di credito, e formazione tecnica e amministrativa;


f) Potenziare e migliorare l'assistenza finanziaria e tecnica per lo sviluppo delle comunità ed i programmi di auto-sostegno; rafforzare la cooperazione tra i governi, le organizzazioni comunitarie, le cooperative, le istituzioni bancarie formali ed informali, le imprese private e le agenzie internazionali per mobilitare il risparmio locale, promuovere la creazione di reti finanziarie locali ed aumentare la disponibilità di informazioni sul credito e sui mercati per i -piccoli imprenditori, i piccoli agricoltori ed altri lavoratori autonomi a basso reddito, facendo in modo, in particolare, che tali servizi siano accessibili alle donne;

g) Rafforzare le organizzazioni di piccoli agricoltori, di affittuari che non posseggono terreni e di lavoratori, nonché altre cooperative di piccoli produttori, di pescatori, di comunità e di lavoratori, soprattutto quelle costituite da donne, al fine, inter alia, di migliorare l'accesso ai mercati, aumentare la produttività, fornire materiali e consulenza tecnica, promuovere la cooperazione nel settore della produzione e delle operazioni di marketing, e rafforzare la partecipazione alla formulazione ed attuazione dei programmi di sviluppo rurale;

h) Promuovere l'assistenza nazionale ed internazionale nel fornire alternative economicamente convenienti ai gruppi sociali, in particolare agli agricoltori che si occupano della coltivazione e lavorazione di piantagioni utilizzate per il commercio illegale di droga;

i) Migliorare la competitività dei prodotti naturali rispettando l'ambiente, ed il Suo impatto sulla promozione di modelli sostenibili di produzione e di consumo; rafforzare e migliorare l'assistenza finanziaria e tecnica ai paesi in via di sviluppo, a favore della ricerca e dello sviluppo di tali prodotti;

j) Favorire lo sviluppo rurale generale, compresa la riforma fondiaria, il miglioramento fondiario e la diversificazione economica;

k) Migliorare le opportunità economiche delle donne che vivono in aree rurali, mediante l'eliminazione degli ostacoli legali, sociali, culturali e pratici che impediscono la loro partecipazione alle attività economiche, ed assicurare che abbiano pari opportunità di accesso alle risorse produttive.

32. Bisognerebbe affrontare il problema della povertà rurale con le seguenti azioni:

a) Espandendo e migliorando l'accesso alla proprietà terriera mediante la riforma fondiaria e migliorando la sicurezza del diritto alla proprietà terriera, assicurando, a tale riguardo, parità di diritti tra donne e uomini, sviluppando nuovi terreni agricoli, assicurando rendite fondiarie eque, rendendo i trasferimenti terrieri più efficienti ed equi, e risolvendo le controversie sulle questioni fondiarie;

b) Promuovendo salari equi e migliorando le condizioni dei lavoratori agricoli, facendo in modo che i piccoli agricoltori abbiano un maggiore accesso alle risorse idriche, al credito, ai servizi di informazione e a tecniche appropriate, anche per le donne, i disabili ed i gruppi più deboli, in condizioni di uguaglianza;

c) Rafforzando misure ed azioni volte a migliorare le condizioni sociali ed economiche delle aree rurali e, di conseguenza, scoraggiare l'esodo rurale;

d) Promuovendo le opportunità per i piccoli agricoltori, per altri lavoratori agricoli, forestali, ed per i pescatori, sulla base di condizioni che garantiscano il rispetto dello sviluppo sostenibile;

e) Migliorando l'accesso ai mercati e alle informazioni di mercato, affinché i piccoli produttori possano vendere i loro prodotti e comprare i materiali di cui hanno bisogno, a prezzi migliori;

f) Proteggendo, nell'ambito del contesto nazionale, i diritti tradizionali alla terra e alle altre risorse degli allevatori, dei pescatori e delle popolazioni nomadi e indigene, rafforzando la gestione delle terre nelle aree dove sono radicate attività pastorali e il nomadismo, sostenendo le pratiche comunitarie tradizionali, controllando che non vi siano usurpazioni, e sviluppando migliori sistemi di gestione dei pascoli, di accesso alle risorse idriche, ai mercati, al credito, alla produzione animale, ai servizi veterinari e sanitari, all'istruzione e all'informazione;

g) Favorendo l'informazione, la ricerca e lo sviluppo relativamente ai sistemi agricoli e alle tecniche di coltura e di allevamento applicabili da parte dei piccoli proprietari agricoli, specialmente nelle zone ecologicamente vulnerabili, attenendosi alle pratiche tradizionali e locali dell'agricoltura sostenibile, e profittando, in particolare, della conoscenza femminile;

h) Rafforzando i servizi di formazione e di informazione agricola, al fine di promuovere un uso più efficace delle tecnologie esistenti e dei metodi indigeni, e diffondendo, tra gli uomini, le donne ed altri lavoratori agricoli, l'uso di nuove tecnologie, prevedendo, inoltre, l'assunzione di un maggior numero di donne nei servizi di divulgazione e informazione;

i) Promuovendo, nelle regioni povere di risorse, gli investimenti infrastrutturali ed istituzionali che favoriscono i piccoli agricoltori, consentendo loro di accedere pienamente alle opportunità di mercato, nel contesto della liberalizzazione.

33. Migliorare notevolmente l'accesso al credito da parte dei piccoli produttori rurali o urbani, degli agricoltori che non posseggono terreni, e di altre persone a basso reddito o senza reddito, con particolare attenzione alle necessità delle donne e dei gruppi più deboli e vulnerabili, mediante le seguenti azioni:

a) Riesaminare le strutture giuridiche, regolamentari ed istituzionali nazionali che impediscono ai poveri, ed in particolare alle donne, di avere accesso al credito a condizioni ragionevoli;

b) Fissare obiettivi realistici per assicurare, laddove necessario, l'accesso al credito a condizioni ragionevoli;

c) Fornire incentivi per migliorare l'accesso dei poveri e delle categorie vulnerabili ai sistemi di credito organizzati, e potenziarne la capacità di erogare crediti, e altri servizi connessi;

d) Ampliare le reti finanziarie, sviluppando quelle comunitarie esistenti, promuovendo opportunità vantaggiose per il risparmio, e garantire un accesso equo al credito a livello locale.

34. Per lottare contro la povertà urbana bisognerebbe:

a) Promuovere e potenziare le micro imprese e l'istituzione di quelle nuove e piccole, e delle cooperative; incoraggiare l'espansione dei mercati e delle opportunità di lavoro, nonché, laddove necessario, facilitare il passaggio dal settore informale a quello formale;

b) Promuovere i mezzi di sussistenza sostenibili per i poveri che vivono in aree urbane, fornendo o ampliando l'accesso alla formazione, all'istruzione e ad altri servizi di assistenza all'occupazione, in particolare per le donne, i giovani, i disoccupati ed i sottoccupati;

c) Promuovere gli investimenti pubblici e privati, al fine di migliorare, per coloro che ne hanno bisogno, l'ambiente umano in generale, le infrastrutture, ed in particolare gli alloggi, l'istruzione, le risorse idriche, le misure igieniche ed il trasporto pubblico;

d) Assicurare che le strategie per gli alloggi siano particolarmente attente ai bambini e alle donne, tenendo in considerazione le condizioni e i bisogni di queste ultime nella formulazione di tali strategie;

e) Promuovere i servizi sociali ed altri servizi di base e, ove necessario, l'assistenza alle persone che intendono Spostarsi verso regioni dove le opportunità di lavoro, di alloggio, di istruzione e di accesso ai servizi sanitari e ad altri servizi sociali, sono più favorevoli;

f) Garantire la sicurezza mediante una efficace amministrazione della giustizia penale, adottando misure di protezione che rispondano alle esigenze e agli interessi della comunità

g) Rafforzare il ruolo ed aumentare gli strumenti delle autorità municipali, delle organizzazioni non governative, delle università e di altre istituzioni educative, delle imprese e delle organizzazioni comunitarie, permettendo loro di essere coinvolte più attivamente nella pianificazione urbana, e nella formulazione ed attuazione delle politiche;

h) Assicurare l'adozione di particolari misure volte a proteggere i profughi, i senza tetto, i bambini che vivono per la strada, i minori ed i bambini che vivono da soli in condizioni particolari e difficili, gli orfani, gli adolescenti e le ragazze mani, i disabili e gli anziani, e garantire che vengano integrati nelle loro comunità


C. Soddisfare i bisogni umani fondamentali di tutti


35. I Governi, in partenariato con tutti gli altri attori dello sviluppo, in particolare le organizzazioni costituite da e le popolazioni che vivono in povertà, dovrebbero collaborare nel soddisfare i bisogni umani fondamentali di tutti, comprese le popolazioni povere ed i gruppi vulnerabili, mediante le seguenti azioni:

a) Assicurando l'accesso universale ai servizi sociali di base, impegnandosi in particolare nel facilitare l'accesso da parte delle popolazioni povere e dei gruppi vulnerabili;

b) Sensibilizzando l'opinione pubblica relativamente ai fatto che soddisfare i bisogni umani fondamentali è un elemento essenziale per la riduzione della povertà tali necessità sono strettamente correlate tra di loro e comprendono: la nutrizione, la salute, le risorse idriche e le misure igieniche, l'istruzione, l'occupazione, l'alloggio e la partecipazione alla vita culturale e sociale;

c) Assicurando alle donne di ogni età e al bambini completo ed equo accesso ai servizi sociali, in particolare all'istruzione, al servizi legali e sanitari, riconoscendo i diritti, i doveri e le responsabilità dei genitori e delle altre persone legalmente responsabili dei bambini, ed in conformità alla Convenzione sui Diritti del Bambino;

d) Garantendo che venga assegnata la dovuta priorità e che vengano rese disponibili le risorse adeguate, a livello nazionale, regionale ed internazionale, per combattere, a livello globale, la minaccia all'individuo e alla salute pubblica generata dalla rapida diffusione del virus dellHIV/AIDS, e dalla comparsa di gravi malattie, quali la tubercolosi, l'onchocerciasis (malattia che colpisce selettivamente gli occhi ed altri centri vitali), la malaria, le malattie diarroiche, in particolare il colera;

e) Intervenendo in particolare per aumentare le capacità produttive delle popolazioni indigene, assicurandone il completo ed equo accesso al servizi sociali e la partecipazione alla formulazione ed attuazione delle politiche che favoriscono il loro sviluppo, nel pieno rispetto delle loro culture, della loro lingua e delle loro tradizioni e forme di organizzazione sociale, nonché delle loro iniziative;

f) Fornendo adeguati servizi sociali che permettano alle popolazioni vulnerabili e a quelle che versano in condizioni di povertà, di migliorare il loro tenore di vita, di esercitare i propri diritti, di partecipare completamente a tutte le attività sociali, economiche e politiche e di contribuire allo sviluppo sociale ed economico;

g) Riconoscendo che il miglioramento della salute dei popoli è strettamente correlato ad un ambiente sano;

h) Assicurando agli anziani, al disabili e a coloro che non sono in grado di muoversi dalle proprie abitazioni, l'accesso fisico a tutti i servizi sociali di base;

i) Assicurando alle popolazioni povere un completo ed equo accesso alla giustizia, compresa la conoscenza dei propri diritti e, se necessario, l'assistenza legale gratuita. il sistema legale dovrebbe essere più sensibile ed attento alle necessità e alle particolari condizioni dei gruppi vulnerabili e più deboli, al fine di assicurare una amministrazione della giustizia più forte ed indipendente;

j) Favorire i servizi di totale reintegrazione, in particolare per coloro che necessitano dell'assistenza delle istituzioni o non sono in grado di muoversi dalle proprie abitazioni, ed una completa gamma servizi per la comunità, e di assistenza a lungo termine per coloro che devono far fronte al problema della perdita dell'indipendenza.

36. I governi dovrebbero attuare gli impegni che sono stati presi per soddisfare i bisogni fondamentali di tutti, con l'assistenza della comunità internazionale ed in conformità con il capitolo V del presente Programma di Azione, compresi, interalia, i seguenti:

a) Entro il 2000, accesso universale all'istruzione primaria e completamento dell'educazione elementare per almeno l'80% dei bambini in età scolare; ridurre il divario esistente tra i sessi nell'istruzione elementare e secondaria, entro il 2005; educazione elementare universale in tutte le nazioni entro il 2015;

b) Entro il 2000, l'aspettativa di vita non dovrà essere inferiore ai 60 anni in ogni paese;

c) Entro il 2000, riduzione di un terzo rispetto al 1990, del tasso di mortalità infantile e dei bambini al di sotto dei cinque anni, oppure riduzione della mortalità ad un tasso del 50-70 per 1000 nascite; entro il 2015, raggiungere un tasso di mortalità infantile inferiore al 35 per 1000 nascite ed un tasso di mortalità al di sotto dei cinque anni di vita inferiore al 45 per 1000;

d) Entro il 2000, riduzione di metà della mortalità materna rispetto al 1990; entro il 2015, riduzione della restante metà

e) Raggiungere, a livello nazionale ed internazionale, la sicurezza alimentare, assicurando un rifornimento di cibo sicuro ed adeguato da un punto di vista nutrizionale, un grado di stabilità accettabile nel rifornimento di cibo, nonché l'accesso fisico, sociale ed economico ad una quantità di cibo sufficiente per tutti, riaffermando il concetto che il cibo non dovrebbe essere utilizzato come strumento per esercitare pressioni politiche;

f) Entro il 2000, riduzione di metà rispetto al 1990 della malnutrizione grave e meno grave dei bambini al di sotto dei cinque anni;

g) Entro il 2000, raggiungimento da parte di tutti i popoli del mondo di un livello di salute che consenta loro di condurre una vita produttiva da un punto di vista sociale ed economico e, a tal fine, assicurare l'assistenza sanitaria di base per tutti;

h) Rendere accessibile, al più presto e non oltre il 2015, attraverso un sistema sanitario di base, la salute riproduttiva a tutte le persone in età appropriata, in conformità al Programma di Azione della Conferenza Internazionale su Popolazione e Sviluppo, e tenendo conto delle riserve e delle dichiarazioni della conferenza stessa, soprattutto di quelle relative alla necessità di una guida dei genitori e alle loro responsabilità

i) Potenziare gli sforzi ed aumentare gli impegni allo scopo di ridurre, entro il 2000, il tasso di moralità e di malattia a causa della malaria, almeno del 20% rispetto al 1995 e in almeno il 75% dei paesi interessati, riducendo, inoltre, le perdite sociali ed economiche dovute alla malaria, nei paesi in via di sviluppo, soprattutto in Africa, dove si assiste ad un numero spaventoso di casi e di morti;

j) Entro il 2000, eliminare le cause o controllare le principali malattie che causano problemi di salute a livello mondiale, in conformità al paragrafo 6.12 dell'Agenda 21;

k) Ridurre il tasso di analfabetismo degli adulti - i gruppi di età vanno definiti in ciascun paese -ad almeno la metà rispetto al livello registrato nel 1990, con particolare riguardo all'analfabetismo femminile. Raggiungere l'accesso universale ad una istruzione di qualità, assegnando particolare priorità all'istruzione elementare e tecnica e alla formazione professionale, combattendo l'analfabetismo, ed eliminando la distinzione tra i sessi nell'accesso, negli impedimenti e nel sostegno all'istruzione;

1) Fornire, a condizioni sostenibili, l'accesso all'acqua potabile in quantità sufficiente, e misure igieniche per tutti;

m) Migliorare la disponibilità di accesso di tutti ad abitazioni adeguate, in base alla Strategia Mondiale per l'Abitazione verso il 2000;

n) Controllare che tali impegni vengano attuati al massimo ed adeguato livello, ed eventualmente accelerare il raggiungimento di tali obiettivi mediante la diffusione di dati statistici sufficienti e precisi e di appropriati indicatori.

37. Bisognerebbe migliorare l'accesso ai servizi sociali da parte delle popolazioni povere e dei gruppi più deboli, adottando le seguenti misure:

a) Facilitare l'accesso all'istruzione e migliorarne la qualità per le popolazioni povere, istituendo scuole laddove manchino, fornendo servizi sociali, come ad esempio le mense e le cure sanitarie, quali incentivi economici per le famiglie povere, in modo da permettere ai loro figli di frequentare la scuola, e migliorando la qualità delle scuole nelle comunità a basso reddito;

b) Diffondere e migliorare le opportunità di continuare gli studi e di usufruire di attività di formazione mediante iniziative pubbliche e private, e favorire l'istruzione informale per offrire l'opportunità alle popolazioni povere e ai disabili di sviluppare le loro capacità e conoscenze, necessarie per migliorare le loro condizioni ed i loro mezzi di sussistenza;

c) Diffondere e migliorare l'educazione pre-scolare, formale ed informale, anche attraverso nuove tecniche di apprendimento, la radio e la televisione, per superare gli svantaggi dei bambini che crescono in condizioni di povertà

d) Assicurare alle popolazioni povere e alle comunità a basso reddito l'accesso al servizi sanitari di qualità, compresi i servizi di assistenza sanitaria di base, in conformità al Programma di Azione della Conferenza Internazionale su Popolazione e Sviluppo, gratuitamente, oppure a costi accessibili;

e) Promuovere la cooperazione fra agenzie governative, operatori sanitari, organizzazioni non governative, organizzazioni costituite da donne ed altre istituzioni della società civile, allo scopo di sviluppare una strategia nazionale integrata per migliorare l'assistenza sanitaria alla riproduzione ed i servizi di assistenza sanitaria per i bambini, ed assicurare che le popolazioni povere abbiano pieno accesso a tali servizi, compresa l'informazione ed i servizi relativi alla pianificazione familiare, alla maternità protetta, allassistenza prenatale e post-natale, e ai benefici dell'allattamento al seno, in conformità con il Programma di Azione della Conferenza Internazionale su Popolazione e Sviluppo.

f) Incoraggiare gli operatori sanitari a lavorare nelle comunità a basso reddito e nelle aree rurali, e fornire servizi sanitari anche ad altre aree che altrimenti non ne usufruirebbero, riconoscendo che investire in un sistema di assistenza sanitaria di base che assicuri a tutti la prevenzione, la cura e la riabilitazione, é un mezzo efficace per promuovere lo sviluppo sociale ed economico, nonché l'ampia partecipazione alla società


D. Potenziare la protezione sociale e ridurre la vulnerabilità


38. E' necessario dare basi legislative e rafforzare ed estendere opportunamente i sistemi di protezione sociale al fine di difendere dalla povertà coloro che non trovano un'occupazione; che non sono in grado di lavorare a causa di malattie, invalidità, età avanzata o maternità, o perché devono prendersi cura di bambini, dei malati o degli anziani; le famiglie che hanno perduto il capofamiglia perché deceduto oppure per separazione coniugale; coloro che non hanno più mezzi di sussistenza a causa di disastri naturali o di guerre civili, guerre o spostamenti forzati. Particolare attenzione deve essere accordata alle persone colpite dall'epidemia HIV/AIDS. Le azioni volte a raggiungere tali obiettivi dovrebbero includere:

a) Il rafforzamento e l'estensione di programmi mirati a tali bisogni, che garantiscano la sicurezza universale di base, e dei programmi di assicurazione della sicurezza sociale, la cui scelta dipende dalle capacità finanziarie e amministrative nazionali;

b) Lo sviluppo, dove necessario, di una strategia volta all'espansione graduale dei programmi di protezione sociale che forniscano la sicurezza sociale per tutti, conforme ai piani, ai termini e alle condizioni del contesto nazionale;

c) La garanzia che i sistemi di sicurezza sociale associati alla ristrutturazione economica siano considerati strategie complementari per la riduzione globale della povertà e per la crescita dell'occupazione produttiva. La natura di breve periodo del problema richiede un'azione urgente affinché i sistemi di sicurezza proteggano le persone che vivono in povertà e le rendano capaci di trovare un impiego produttivo;

d) La formulazione di programmi di protezione sociale e di sostegno che permettano alle popolazioni di diventare autosufficienti nel modo migliore e più veloce possibile, di assistere e proteggere le famiglie, integrare nelle attività economiche coloro che ne sono stati esclusi, e prevenire l'isolamento sociale o l'emarginazione di coloro che necessitano di protezione;

e) L'esame di diversi strumenti di raccolta di fondi, per rafforzare i programmi di protezione sociale e a tal fine promuovere impegni di protezione e di sostegno sociale, da parte del settore privato e delle associazioni di volontari;

f) La promozione di attività innovative nel campo sociale da parte delle organizzazioni di auto sostegno, associazioni professionali e altre organizzazioni della società civile;

g) L'espansione e il rafforzamento di programmi di protezione sociale al fine di salvaguardare le persone che lavorano, inclusi i lavoratori in proprio e le loro famiglie, dal rischio di cadere in miseria, estendendo tale garanzia al maggior numero possibile di persone ed assicurando che vengano forniti benefici in tempo utile e che i diritti acquisiti continuino a valere anche nel caso in cui i lavoratori cambino attività

h) La garanzia, mediante nonne adeguate, che i piani di contribuzione alle assicurazioni di protezione sociale siano efficienti e trasparenti cosicché i contributi dei lavoratori, dei datori di lavoro e dello Stato e l'accumulo delle risorse, possa essere controllato dai contribuenti;

i) La garanzia di una adeguata rete di sicurezza sociale durante lapplicazione dei programmi di aggiustamento strutturale;

j) La garanzia che la protezione sociale e i programmi di sostegno sociale soddisfino le necessità delle donne, e che prendano in speciale considerazione la molteplicità dei ruoli svolti e degli interessi delle donne, in particolare la loro reintegrazione nel lavoro dopo periodi di assenza, il sostegno alle donne anziane e la promozione della consapevolezza dei molteplici compiti e responsabilità delle donne.

39. Dovrebbero essere attuate misure particolari per proteggere i bambini ed i giovani:

a) Promuovendo la stabilità familiare e incoraggiando le famiglie nel fornirsi mutuo sostegno, anche nello svolgere i compiti di far crescere ed educare i figli;

b) Promuovendo il sostegno sociale, compresa un'assistenza infantile di buona qualità e condizioni lavorative che permettano ad entrambi i genitori di conciliare le attività familiari con la vita lavorativa;

c) Sostenendo e coinvolgendo le reti di collegamento e le organizzazioni familiari nelle attività comunitarie;

d) Adottando le necessarie misure legislative, amministrative, sociali ed educative per proteggere e promuovere i diritti dell'infanzia, con particolare riguardo alle bambine;

e) Migliorando le condizioni e i diritti dei bambini che vivono in situazioni particolarmente difficili, anche nelle aree dei conflitti armati, che non hanno un adeguato sostegno familiare, compresi i bambini che vivono per le strade delle città, quelli abbandonati, con invalidità, quelli che lavorano, i bambini tossicodipendenti, quelli colpiti da guerre o disastri naturali o causati dall'uomo, i minori rifugiati non accompagnati, i bambini lavoratori, quelli che sono sottoposti allo sfruttamento economico e all'abuso sessuale, comprese le vittime della vendita e del traffico di bambini; assicurando loro l'accesso al cibo, ad una abitazione, all'istruzione e all'assistenza sanitaria e la protezione dagli abusi e dalla violenza, nonché assicurando loro l'assistenza sociale e psicologica necessaria alla sana reintegrazione nella società, la riunificazione familiare in conformità con la Convenzione sui Diritti del Bambino e la sostituzione dell'educazione al lavoro infantile;

f) Sviluppando e rafforzando i programmi destinati ai giovani che vivono in povertà, al fine di migliorare le loro opportunità economiche, educative, sociali e culturali, e di promuovere relazioni sociali costruttive fra di loro e al di fuori delle loro comunità, per rompere il ciclo della povertà inter-generazionale;

g) Individuare le particolari necessità dei bambini delle popolazioni indigene e dei loro familiari, specialmente di coloro che vivono nelle aree povere, destinando loro adeguati benefici derivanti da programmi di sviluppo sociale ed economico, nel pieno rispetto delle loro culture, lingue e tradizioni;

b) Migliorando la condizione sociale delle famiglie con genitore unico e delle famiglie mantenute dal lavoro femminile o aventi donne come capo-famiglia, affinché ricevano il sostegno sociale di cui necessitano, comprese condizioni abitative adeguate e assistenza per i bambini.

40. Ci si dovrebbe impegnare in modo particolare nella protezione delle persone anziane, comprese quelle con invalidità:

a) Rafforzando il sistema di sostegno familiare;

b) Migliorando le condizioni degli anziani, in particolare nei casi di mancanza di un adeguato sostegno familiare, compresi gli anziani che vivono nelle aree rurali, che lavorano, che sono vittime di conflitti armati e di disastri naturali o causati dall'uomo, e di coloro che subiscono sfruttamento e abuso, o sono abbandonati fisicamente, psicologicamente o psichicamente;

c) Garantendo che le persone anziane possano soddisfare le loro basilari necessità umane tramite l'accesso ai servizi e alla sicurezza sociale, che gli anziani bisognosi siano assistiti, che siano protetti dall'abuso e dalla violenza, e che infine siano considerati come risorse e non come dei pesi umani;

d) Offrendo sostegno ai nonni che hanno la responsabilità di prendersi cura dei bambini , in particolare nei casi in cui i genitori siano colpiti da gravi malattie, come l'MDS o la lebbra, o dà altre cause che impediscano loro di prendersi cura dei familiari a carico;

e) Creando un ambiente finanziario che stimoli le persone ad accumulare risparmi per la propria vecchiaia;

f) Rafforzando misure e meccanismi che garantiscano ai pensionati di non cadere in miseria, tenendo presente il loro contributo allo sviluppo dei loro paesi;

g) Incoraggiando e sostenendo la partecipazione inter-generazionale allo sviluppo di politiche e di programmi, nonché la partecipazione agli organi decisionali a tutti i livelli.

41. Le popolazioni e le comunità dovrebbero essere protette dall'impoverimento, dagli spostamenti e dall'esclusione sociale a lungo termine, a causa di disastri, mediante le seguenti azioni adeguatamente applicate a livello nazionale ed internazionale:

a) La progettazione di efficaci meccanismi per ridurre l'impatto e per mitigare gli effetti dei disastri naturali, come la siccità, i terremoti, i cicloni e le inondazioni;

b) La formulazione di strategie a lungo termine e piani di emergenza per mitigare efficacemente gli effetti dei disastri naturali e delle carestie, comprendenti gli stati di allerta, la valutazione, la diffusione e la gestione di informazioni, nonché strategie di pronto soccorso, che conducano in tempi brevi alla riabilitazione e allo sviluppo;

c) Lo sviluppo di meccanismi complementari che integrino gli impegni presi a livello governativo, intergovernativo e non governativo, compresa la istituzione di corpi di volontari forniti dagli Stati per sostenere le attività svolte dalle Nazioni Unite nel settore dell'aiuto umanitario d'emergenza, nonché di meccanismi volti a promuovere un agevole passaggio dal soccorso alla riabilitazione, alla ricostruzione e allo sviluppo, in conformità con le risoluzioni 46/182 e 49/139 B dell'Assemblea Generale;

d) Lo sviluppo ed il rafforzamento delle scorte alimentari di emergenza come mezzi per prevenire la forte carenza di cibo e stabilizzare i prezzi, con strutture adatte all'immagazzinamento, al trasporto e alla distribuzione durante le emergenze, utilizzando i metodi tradizionali e di mercato;


e) In aree soggette a disastri ed in collaborazione con organizzazioni comunitarie, lo sviluppo di pratiche agronomiche per mitigare gli effetti della siccità e delle inondazioni e lo sviluppo di programmi per la conservazione delle risorse e per la costruzione di infrastrutture, utilizzando sistemi di pagamento del lavoro con generi alimentari, dove opportuno, nonché introdurre le procedure tradizionali adottate in caso di calamità, che possono rivelarsi fonte di occupazione di emergenza e programmi di ricostruzione per le zone disastrate;

f) La definizione della necessaria pianificazione e dei meccanismi logistici per attivare il tempestivo intervento nelle aree colpite da disastri, per fornire cibo, assistenza psicologica e sociale, medicinali, assistenza medica ed altre misure di sostegno alle vittime, in particolare a donne e bambini, assicurandosi che il soccorso giunga effettivamente a coloro che ne hanno bisogno; incanalando e organizzando le attività di assistenza allo scopo di far rinascere l'economia locale e sostenere la protezione delle risorse e le attività per lo sviluppo;

g) La mobilitazione ed il coordinamento dell'aiuto regionale ed internazionale, compresa l'assistenza del sistema delle Nazioni Unite e delle organizzazioni non governative, al fine di sostenere le politiche adottate dai governi e dalle comunità nell'affrontare i problemi in caso di disastri;

h) La riduzione della vulnerabilità ai disastri naturali attraverso lo sviluppo di sistemi di allerta precoce.




Capitolo III


CRESCITA DELL'OCCUPAZIONE PRODUTTIVA E RIDUZIONE DELLA DISOCCUPAZIONE


Fondamenti per l'azione ed obiettivi

42. Il lavoro produttivo e l'occupazione non soltanto sono elementi centrali per lo sviluppo ma rappresentano elementi di definizione dell'identità umana. La crescita economica sostenuta e lo sviluppo sostenibile nonché la crescita dell'occupazione produttiva dovrebbero avanzare di pari passo. La piena occupazione remunerata in modo appropriato e adeguato è un metodo efficace per combattere la povertà e per promuovere l'integrazione sociale. L'obiettivo della piena occupazione richiede la cooperazione, a tutti i livelli, dello Stato, dei partner sociali e delle altre parti della società civile, al fine di creare le condizioni che consentano a ciascuno di partecipare al lavoro produttivo e di beneficiarne. In un mondo in cui si assiste ad una crescente globalizzazione ed interdipendenza tra i paesi, gli sforzi nazionali devono essere sostenuti dalla cooperazione internazionale.

43. La globalizzazione ed il rapido sviluppo tecnologico sono la causa dell'insorgenza della mobilità del lavoro, apportatrice sia di nuove opportunità lavorative che di nuove incertezze. Cè stato un aumento nel lavoro part-time, non formale ed in altre forme di lavoro atipico. Oltre alla necessità, senza precedenti, di creare nuove opportunità di impiego, occorre moltiplicare gli sforzi volti ad incoraggiare lo sviluppo delle risorse umane per lo sviluppo sostenibile attraverso, inter alia, lo sviluppo delle conoscenze e delle capacità necessarie alle persone, in particolare alle donne ed ai giovani, per lavorare in maniera produttiva ed adeguarsi ai cambiamenti.

44. In molti paesi avanzati, la crescita dell'occupazione è attualmente notevole nelle piccole e medie imprese e nell'occupazione autonoma. In molti paesi in via di sviluppo, il settore informale è spesso la fonte principale di opportunità di impiego per coloro che hanno un accesso limitato all'occupazione salariale del settore formale, ed in particolare per le donne. L'eliminazione degli ostacoli incontrati da tali imprese ed il sostegno alla loro creazione ed espansione, devono essere accompagnati dalla salvaguardia dei diritti di base, quali la salute e la sicurezza dei lavoratori, e dal progressivo miglioramento di tutte le condizioni lavorative, unitamente all'incremento degli impegni per inglobare alcune imprese nel settore formale.

45. Mentre tutti i gruppi possono beneficiare di maggiori opportunità di occupazione, i bisogni specifici, i modelli e le tendenze demografiche in evoluzione rendono necessarie misure appropriate. Si richiede che il settore pubblico e quello privato si impegnino a garantire l'equità sessuale in tutti gli ambiti delle politiche sull'occupazione, uguali opportunità e nondiscriminazione per i gruppi razziali/etnici, religione, età, salute, invalidità, nel pieno rispetto degli strumenti normativi internazionali applicabili. Particolare attenzione deve essere accordata ai bisogni dei gruppi che devono affrontare ostacoli particolari nel loro accesso al mercato del lavoro, al fine di assicurare la loro integrazione nelle attività produttive, anche attraverso la promozione di meccanismi di supporto efficaci.

46. Gran parte del lavoro produttivo non remunerato e' di grande importanza sociale, come ad esempio l'assistenza ai bambini ed agli anziani, la produzione e la preparazione di cibo per la famiglia, la protezione dell'ambiente e l'assistenza volontaria a persone singole e a gruppi vulnerabili e disagiati. Generalmente gran parte di queste attività viene svolta dalle donne, che spesso devono svolgere sia il lavoro remunerato che quello non remunerato. E' necessario impegnarsi: neI riconoscere l'importanza sociale ed economica e il valore del lavoro non remunerato; nel facilitare la partecipazione della forza lavoro a tali attività mediante disposizioni di lavoro flessibili, incoraggiando attività di volontariato sociale, nonché ampliando il concetto stesso di lavoro produttivo; infine nell'accordare riconoscimento sociale a tale lavoro, anche attraverso la definizione di metodi per trasformare il suo valore in termini quantitativi, in modo da rifletterlo in contabilità che possono essere prodotte separatamente ma coerentemente con le principali contabilità nazionali.

47. Nel contesto generale della promozione della crescita economica sostenuta e dello sviluppo sostenibile, è pertanto urgente:

- porre l'occupazione al centro delle strategie e delle politiche nazionali, con la piena partecipazione dei datori di lavoro, dei sindacati e delle altre parti della società civile;

- adottare politiche volte ad aumentare le opportunità di lavoro e la produttività sia nel settore rurale che urbano;

- favorire le attività educative e formative che consentano al lavoratori e agli imprenditori di adeguarsi alle tecnologie in cambiamento e alle condizioni economiche;

- creare occupazione di qualità, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori come definito nelle relative convenzioni dell'OIL e degli altri strumenti internazionali;

- assegnare priorità speciale, nella formulazione delle politiche, ai problemi della disoccupazione strutturale e a lungo termine e della disoccupazione dei giovani, delle donne, dei disabili e degli altri gruppi ed individui svantaggiati;

- dare più potere alle donne e garantire un equilibrio trai sessi nei processi decisionali a tutti i livelli, e definire politiche di sviluppo con analisi delle componenti in base al sesso, per garantire uguali opportunità di occupazione e di remunerazione per le donne, e per favorire una collaborazione armoniosa e apportatrice di reciproci benefici tra donne e uomini nella condivisione delle responsabilità nella vita familiare e lavorativa;

- dare più potere agli appartenenti a gruppi vulnerabili e svantaggiati, anche attraverso l'istruzione e la formazione professionale;

- sviluppare un riconoscimento ed una interpretazione più ampi del lavoro e dell'impiego, ed una maggiore flessibilità degli accordi sull'orario di lavoro, sia per gli uomini che per le donne.


AZIONI

A. La centralità dell'occupazione nella formulazione delle politiche



48. Mettere al centro delle strategie di sviluppo sostenibile e delle politiche economiche e sociali la crescita di occupazione produttiva. A tal fine si richiede:

a) La promozione e l'adozione di politiche attive volte a promuovere la piena occupazione produttiva, remunerata adeguatamente e liberamente scelta;

b) L'assegnazione della priorità alle politiche nazionali ed internazionali che possano risolvere i problemi della disoccupazione e della sottoccupazione.

49. Allo scopo di minimizzare l'impatto negativo che le misure adottate per la stabilità macroeconomica hanno sull'occupazione, si richiede di:
a) Perseguire il coordinamento delle politiche macroeconomiche cosicché possano rafforzarsi reciprocamente portando ad una crescita economica sostenuta e distribuita su ampi strati della popolazione, allo scopo sostenibile e ad un sostanziale aumento dell'occupazione produttiva, ed a una diminuzione della disoccupazione su scala mondiale;

b) Assegnare priorità ai programmi che più direttamente promuovono l'aumento dell'occupazione a lungo termine ed in modo viabile, quand9 sono necessari aggiustamenti di bilancio;

c) Rimuovere i limiti strutturali che ostacolano la crescita economica e la creazione di occupazione, come parte delle politiche di stabilizzazione:

d) Fare in modo che vengano risolti i problemi delle rivendicazioni competitive sulle risorse in maniera non-inflazionistica, mediante lo sviluppo e l'impiego di appositi sistemi di relazioni industriali;

e) Controllare, analizzare ed divulgare informazioni riguardo l'impatto della liberalizzazione commerciale e degli investimenti sull'economia e in particolare sull'occupazione;

f) Scambiare informazioni sulle diverse misure di promozione occupazionale e sui loro risultati, nonché monitorare lo sviluppo dell'occupazione globale;

g) Stabilire adeguati meccanismi di sicurezza sociale per minimizzare gli effetti negativi dell'aggiustamento strutturale, della stabilizzazione o dei programmi di riforma sulla forza lavoro, in particolare per gli individui svantaggiati e per chi ha perso il proprio lavoro, creando le condizioni per il loro reinserimento attraverso, inter alia, una istruzione e riqualificazione continue.

50. Per promuovere modelli di crescita economica che massimizzino la creazione di occupazione si richiede di:

a) Incoraggiare, quando appropriato, gli investimenti ad alta intensità di lavoro nelle infrastrutture economiche e sociali, che utilizzano le risorse locali e creano, mantengono e riabilitano attività comunitarie sia in aree rurali che urbane;

b) Promuovere le innovazioni tecnologiche e le politiche industriali che hanno il potenziale di stimolare la creazione dell'occupazione a breve e lungo termine, e considerare il loro impatto sui gruppi vulnerabili e svantaggiati;

c) Dare ai paesi in via di sviluppo la capacità di selezionare specifiche ed adeguate tecnologie;

d) Fornire assistenza tecnica e aumentare il trasferimento tecnologico verso i paesi in via di sviluppo, per integrare le politiche tecnologiche e per l'occupazione con altri obiettivi sociali, e per istituire e potenziare le istituzioni tecnologiche locali e nazionali;

e) Incoraggiare la realizzazione di programmi per la formazione di personale sul lavoro nei paesi con economie in transizione, facilitando il loro adattamento alle riforme di mercato e riducendo la disoccupazione di massa;

f) Promuovere i miglioramenti nella produzione rurale e non agricola, compresa la zootecnia, la silvicoltura, la Pesca, l'industria per la lavorazione dei prodotti agricoli, al fine di ampliare e diversificare un'attività economica sostenuta e ambientalmente compatibile, e l'occupazione produttiva nel settore rurale;

g) Incoraggiare strategie comunitarie di sviluppo economico che costituiscano collaborazioni tra governi e membri della società civile allo scopo di creare occupazione e risolvere i problemi sociali degli individui, delle famiglie e delle comunità

h) Introdurre politiche valide volte a mobilizzare i risparmi e a promuovere gli investimenti in aree carenti di capitale;

i) Massimizzare il potenziale della creazione di lavoro in conformità con l'Agenda 21 mediante la conservazione e la gestione delle risorse naturali, la promozione di mezzi di sussistenza alternativi in ecosistemi fragili, e la riabilitazione e la rigenerazione di risorse materiali e di aree territoriali particolarmente colpite e vulnerabili;

i) Incoraggiare l'utilizzo dell'energia rinnovabile, basata sull'impiego di risorse locali intensive in occupazione, in particolare nelle aree rurali.

51. Al fine di aumentare le opportunità di creazione e crescita delle imprese del settore privato, che possono generare occupazione addizionale, si richiede di:

a) Rimuovere gli ostacoli che le piccole e medie imprese (PMI) devono affrontare, semplificando i regolamenti che scoraggiano l'iniziativa privata;

b) Facilitare l'accesso delle PMI ai mercati del credito, nazionali ed internazionali, alla formazione manageriale e all'informazione tecnologica;

c) Facilitare gli accordi fra le grandi e le piccole imprese, quali ad esempio i programmi di subcontrattazione, nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori;

d) Migliorare le opportunità e le condizioni lavorative per gli imprenditori donne e giovani, eliminando la discriminazione nell'accesso al credito, alle risorse produttive e alla salvaguardia della sicurezza sociale, nonché fornendo ed aumentando, quando appropriato, i benefici familiari e l'assistenza sociale, come ad esempio l'assistenza sanitaria ed all'infanzia;

e) Promuovere, sostenere e stabilire un quadro legale per favorire lo sviluppo di imprese cooperative, ed incoraggiarle nel mobilizzare capitale, nello sviluppare programmi di credito innovativi e nel promuovere l'imprenditorialità

f) Sostenere i settori informali e le imprese locali nel diventare più produttivi e nell'integrarsi progressivamente nell'economia formale mediante l'accesso alla concessione di crediti a condizioni ragionevoli, all'informazione, a più ampi mercati, alle nuove tecnologie e ad adeguate conoscenze tecnologiche e gestionali, all'opportunità di aggiornare le capacità professionali a livello tecnico e manageriale, a strutture migliori e ad altre infrastrutture, nonché estendendo le normative sul lavoro e la protezione sociale senza intaccare la capacità dei settori informali di generare occupazione;

g) Promuovere la creazione e lo sviluppo di organizzazioni indipendenti, come camere di commercio ed altre associazioni o istituzioni di auto assistenza per piccole imprese ad economia formale o informale;

h) Facilitare la divulgazione della formazione e delle opportunità di generazione di impiego delle industrie.


B. Istruzione, formazione e politiche del lavoro


52. Per facilitare l'accesso delle persone all'impiego produttivo nell'attuale ambiente internazionale in rapido cambiamento e per sviluppare una migliore qualità del lavoro, si richiede di:

a) Stabilire priorità educative ben definite ed effettuare investimenti efficaci in sistemi educativi e formativi;

b) Introdurre nuove e rivitalizzate collaborazioni tra il dipartimento governativo per listruzione e gli altri dipartimenti governativi, incluso quello del lavoro, e collegamenti e collaborazioni tra il governo e le organizzazioni non governative, il settore privato, le comunità locali, i gruppi religiosi e le famiglie;

c) Garantire su larga scala l'istruzione di base, specialmente l'alfabetizzazione e promuovere l'educazione di massa, compresa la capacità di analisi e di critica, essenziale per migliorare l'apprendimento. Questa è la base per l'acquisizione di capacità specifiche e per rinnovarle, adattarle e farle progredire rapidamente al fine di facilitare la mobilità orizzontale e verticale dell'occupazione;

d) Promuovere l'attiva partecipazione degli allievi giovani ed adulti nel programmare le campagne di alfabetizzazione, i programmi didattici e di formazione, per garantire che la forza lavoro e le realtà sociali dei diversi gruppi siano prese in considerazione;

e) Promuovere l'istruzione accessibile a tutte le età per assicurare che i programmi di educazione e di formazione siano rispondenti ai mutamenti economici, che forniscano un pieno ed equo accesso alle opportunità di formazione, assicurino l'accesso delle donne ai programmi di formazione, offrano incentivi al settore pubblico e privato per fornire, e ai lavoratori per acquisire una formazione continua, e stimolino capacità imprenditoriali;

f) Incoraggiare e sostenere, attraverso programmi di assistenza tecnica, compresi quelli del sistema delle Nazioni Unite, corsi di formazione professionale e programmi di apprendistato per rafforzare la produttività e l'impiego produttivo:

g) Promuovere e rafforzare i programmi di formazione per l'impiego di nuovo personale nel mercato del lavoro, e programmi di riqualificazione per i profughi e i lavoratori licenziati;

h) Sviluppare ed accrescere la capacità di ricerca e diffusione di conoscenze incoraggiando lo scambio nazionale ed internazionale di informazioni sulla base di modelli innovativi e di migliori applicazioni;

i) Sviluppare nell'area dell'istruzione continua e professionale, metodi innovativi di insegnamento e di apprendimento ,comprese le tecnologie interattive e metodi induttivi che implicano lo stretto coordinamento tra la formazione e l'esperienza di lavoro.

53. Allo scopo di sostenere i lavoratori ad adattarsi e ad aumentare le loro opportunità di occupazione in condizioni economiche mutevoli, si richiede di:

a) Pianificare, sviluppare, applicare, analizzare e monitorare politiche del lavoro attive al fine di stimolare la domanda di lavoro, per assicurare che l'onere dei costi indiretti del lavoro non costituisca un disincentivo ad assumere; identificare la mancanza e l'eccedenza di capacità professionali, fornire guide professionali, servizi di consulenza ed aiuti operativi nella ricerca del lavoro, promuovere la scelta e la mobilità dell'occupazione, offrire servivi di consulenza e sostegno alle imprese, in particolare alle piccole imprese, a favore di un impiego efficace e dello sviluppo della loro forza lavoro; creare, infine, istituzioni e stabilire processi che impediscano -ogni forma di discriminazione e migliorino le opportunità di impiego per i gruppi vulnerabili e disagiati;

b) Migliorare le opportunità d'impiego e rafforzare metodi e strumenti per aiutare i giovani e le persone con invalidità a sviluppare le necessarie capacità per permettere loro di trovare occupazione;

c) Promuovere l'accesso delle donne e delle ragazze alle occupazioni tradizionalmente di dominio maschile;

d) Sviluppare strategie per soddisfare le esigenze delle persone impegnate in varie forme atipiche di impiego;

e) Promuovere la mobilità del lavoro, la riqualificazione ed il mantenimento di livelli adeguati di sicurezza sociale per rendere possibile la rioccupazione dei lavoratori in caso di riduzione graduale della produzione o chiusura di un 'impresa, con particolare riguardo ai gruppi vulnerabili e svantaggiati;

f) Facilitare l'integrazione o la reintegrazione delle donne nella forza lavoro attraverso la sviluppo di un'adeguata assistenza ai bambini, alle persone anziane e di altri servizi di sostegno e agevolazioni;

g) Incoraggiare la collaborazione tra i datori di lavoro ed i lavoratori nel prepararsi all'introduzione di nuove tecnologie e nel prevedere i loro effetti sull'occupazione in tempi brevi, assicurando protezione e cambiamenti adeguati;

h) Potenziare i servizi pubblici e privati relativi all'occupazione, al fine di sostenere i lavoratori nell'adattarsi al cambiamento del mercato del lavoro, e fornire meccanismi di sicurezza sociale, indirizzi professionali, consulenza per la ricerca del lavoro, formazione, collocamento, apprendistato e diffusione di informazioni;

i) Potenziando dei sistemi di informazione relativi al mercato del lavoro, in particolare lo sviluppo di dati e di indicatori appropriati sull'occupazione, la sottoccupazione, la disoccupazione e le retribuzioni, nonché diffondere informazioni relative al mercato del lavoro, comprese, per quanto possibile, le realtà lavorative esterne ai mercati formali. Tutti questi dati dovrebbero presentarsi disaggregati per sesso al fine di monitorare lo status delle donne in confronto agli uomini.


C. Migliorare la qualità del lavoro e dell'occupazione



54. I governi dovrebbero migliorare la qualità del lavoro e dell'occupazione, a tal fine si richiede di:

a) Osservare ed attuare completamente le norme che hanno sottoscritto nel campo dei diritti umani;

b) Salvaguardare e promuovere il rispetto per i diritti fondamentali dei lavoratori, quali l'abolizione del lavoro coercitivo e del lavoro minorile, la libertà di associazione, il diritto di organizzarsi e di negoziare a livello collettivo, un'equa remunerazione per uomini e donne per attività di uguale valore, nonché l'eliminazione della discriminazione nell'occupazione, e la piena applicazione, da parte degli Stati contraenti, delle convenzioni dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, e la presa in considerazione dei principi espressi da queste convenzioni da parte dei paesi non facenti parte degli Stati contraenti, affinché possano raggiungere una vera crescita economica sostenuta e lo sviluppo sostenibile;

c) Prendere in forte considerazione la ratifica e la piena attuazione delle convenzioni dell'OIL nei settori suddetti e di quelli relativi al diritti all'occupazione dei minori, delle donne, dei giovani, delle persone con invalidità e delle popolazioni indigene;

d) Utilizzare le normative internazionali del lavoro esistenti per guidare la formulazione della legislazione e delle politiche nazionali sul lavoro;

e) Promuovere il ruolo dell'OIL, in particolare con riferimento al miglioramento del livello occupazionale e della qualità di lavoro;

f) Incoraggiare, quando opportuno, datori di lavoro e lavoratori a considerare metodi e strumenti per rafforzare la partecipazione dei lavoratori ai profitti delle imprese, e promuovere la cooperazione trai datori di lavoro ed i lavoratori nelle decisioni riguardanti le imprese.

55. Al fine di predisporre un ambiente lavorativo salutare e sicuro, eliminare lo sfruttamento, abolire il lavoro infantile, aumentare la produttività e migliorare la qualità della vita, si richiede di:

a) Sviluppare ed applicare politiche destinate alla promozione di migliori condizioni lavorative, comprese le condizioni sanitarie e di sicurezza;

b) Migliorare le politiche sanitarie che riducono, e tendono ad eliminare, i rischi ambientali sulla salute e predispongono un ambiente lavorativo salutare e sicuro, in conformità con le relative convenzioni; fornire alle imprese e a tutti i lavoratori del settore informale informazioni accessibili e linee guida su come rafforzare la sicurezza dell'ambiente lavorativo e ridurre i rischi relativi alla salute;

c) Promuovere, in conformità con le leggi ed i regolamenti nazionali, relazioni industriali valide basate su una cooperazione tripartita, e nel pieno rispetto della libertà di associazione e del diritto di organizzarsi e negoziare a livello collettivo;

d) Definire delle scadenze per l'eliminazione di tutte le forme di lavoro infantile che siano contrarie agli standard internazionalmente accettati, ed assicurare la piena applicazione delle relative leggi esistenti e, dove opportuno, emanare leggi necessarie per attuare la Convenzione sui Diritti del Bambino e le norme OIL, assicurando la protezione dei bambini che lavorano, in particolare, di quelli che vivono per la strada, attraverso la fornitura di adeguati servizi sanitari, educativi e sociali;

e) Pianificare programmi e politiche del lavoro volte a contribuire all'eliminazione della povertà familiare, principale causa del lavoro infantile, abolendo il lavoro minorile ed incoraggiando i genitori a mandare i loro figli a scuola, fornendo, inter alia, servizi sociali ed incentivi finanziari;

f) Predisporre politiche e programmi per proteggere i lavoratori, specialmente donne, dalle molestie sessuali e dalla violenza;

g) Incentivare le imprese pubbliche e private allo sviluppo, al trasferimento e all'adozione di tecnologie e di know-how che migliorino l'ambiente lavorativo, sviluppino la sicurezza professionale e riducano, e tendano ad eliminare, i rischi per la salute.

56. Per la piena partecipazione delle donne al mercato del lavoro e il loro accesso equo alle opportunità lavorative è necessario:

a) Stabilire il principio di uguaglianza tra gli uomini e le donne come base per le politiche occupazionali e promuovere la formazione che tenga conto di tale problematica al fine di eliminare i pregiudizi contro l'assunzione di donne;

b) Eliminare la discriminazione sessuale, anche attraverso opportune azioni positive, quando appropriato, nei settori dell' assunzione, retribuzione, accesso al credito, indennità, promozione, formazione, sviluppo di carriere, assegnazione di incarichi, condizioni lavorative, sicurezza del posto di lavoro e benefici di sicurezza sociale;

c) Migliorare l'accesso delle donne alle tecnologie che agevolino la loro occupazione professionale o domestica, incoraggino lautosostegno, generino reddito, trasformino ruoli sessualmente suddivisi all'interno del processo produttivo, e permettano l'abbandono di occupazioni stereotipate e sottopagate;

d) Cambiare quelle politiche ed usanze che rafforzino la divisione sessuale del lavoro, e fornire supporto istituzionale, come la protezione sociale per la maternità e l'abbandono da parte dei genitori, tecnologie che agevolino la spartizione e riducano l'onerosità dei lavori domestici, e accordi lavorativi flessibili, compreso il lavoro volontario e part-time e la suddivisione del lavoro fra i genitori, nonché convenienti ed accessibili possibilità di assistenza ai bambini, per permettere al genitori di conciliare il lavoro con le responsabilità familiari, prestando particolare attenzione ai bisogni delle famiglie con un solo genitore;

e) Incoraggiare gli uomini a prendere parte attiva a tutti gli aspetti familiari e ad assumere le relative responsabilità, compresa la suddivisione dei compiti per la crescita dei figli e per i lavori domestici.


D. Migliorare le opportunità di impiego per gruppi aventi particolari necessità



57. Il miglioramento nella formulazione di politiche e programmi richiede:

a) L'identificazione delle necessità specifiche di particolari gruppi sociali e la garanzia che i programmi siano equi e non discriminanti, efficienti ed efficaci nel soddisfare le necessità di tali gruppi;

b) Il coinvolgimento attivo dei rappresentanti di tali gruppi in attività di pianificazione, progettazione e gestione, ed il monitoraggio, la valutazione ed il riorientamento di tali programmi fornendo accesso ad accurate informazioni e risorse sufficienti al fine di garantire che raggiungano i beneficiari previsti.

58. Le politiche sull'occupazione possono risolvere al meglio il problema della disoccupazione a breve e lungo termine:

a) Adottando, con il coinvolgimento dei disoccupati e/o delle loro associazioni, un insieme di misure che comprendano la pianificazione dell'occupazione, programmi di rieducazione e formazione, l'alfabetizzazione, lo sviluppo delle capacità, consulenza ed assistenza nella ricerca del lavoro, piani di lavoro temporanei contatti frequenti con gli uffici di collocamento e preparazione per l'inserimento ed il reinserimento nel mercato del lavoro;

b) Analizzando le cause principali della disoccupazione a lungo termine e del loro impatto su diversi gruppi sociali, compresi i lavoratori anziani e genitori rimasti soli, e formulando le politiche per l'occupazione e per altri servizi che risolvano situazioni e bisogni specifici;

c) Promuovendo piani di sicurezza sociale che riducano barriere e disincentivi all'occupazione, al fine di consentire ai disoccupati di migliorare la loro capacità di partecipare attivamente nella società, di mantenere un adeguato tenore di vita e di trarre benefici dalle opportunità d'impiego.

59. I programmi per l'inserimento ed il reinserimento dei gruppi vulnerabili e svantaggiati nel mercato del lavoro possono realmente combattere le cause d'esclusione dal mercato del lavoro:

a) Integrando le azioni di alfabetizzazione, l'istruzione di base o la formazione professionale con le esperienze lavorative, che possono comprendere il sostegno e l'insegnamento della gestione d'impresa nonché la formazione, allo scopo di trasmettere una migliore conoscenza del valore dell'imprenditoria e dell' apporto degli altri settori privati alla società

b) Aumentare il livello di professionalità, nonché aumentare la capacità di ottenere un'occupazione attraverso miglioramenti nei settori dell'alloggio, della salute e della vita familiare.

60. Le politiche adottate dovrebbero cercare di garantire a tutti i giovani delle opzioni costruttive per il loro futuro:

a) Fornendo un uguale accesso all'educazione primaria e secondaria, che comprenda come prioritaria l'alfabetizzazione e che rivolga particolare attenzione all'istruzione delle ragazze;

b) Incoraggiando la battaglia contro l'analfabetismo e promuovendo l'istruzione in lingua nazionale nei paesi in via di sviluppo ed in particolare in Africa;

c) Incoraggiando i diversi attori ad unire le proprie forze nella formulazione e realizzazione di programmi globali e coordinati che stimolino l'intraprendenza dei giovani, e li preparino ad una occupazione durevole dipendente o autonoma, fornendo loro assistenza, corsi di formazione professionale e manageriale, la possibilità di fare esperienza sul campo ed educazione sui valori sociali;

d) Assicurando la partecipazione dei giovani, commisurata allo loro età ed al loro grado di responsabilità, nella programmazione e nei processi decisionali riguardanti il loro futuro.

61. La piena partecipazione delle popolazioni indigene al mercato del lavoro ed il loro accesso equo alle opportunità di lavoro richiedono lo sviluppo di occupazioni adeguate, programmi di istruzione e formazione rispondenti alle particolari esigenze di tali popolazioni.

62. Per ampliare la gamma delle opportunità di occupazione per le persone con invalidità, è necessario:

a) Garantire che le leggi ed i regolamenti non discriminino le persone con invalidità

b) Adottare misure attive quali l'organizzazione di servizi di supporto, la disposizione di programmi di incentivo ed il sostegno di piani di lavoro autonomo e dei piccoli imprenditori;

c) Predisporre adeguati cambiamenti dei posti di lavoro rendendoli adattabili alle esigenze delle persone con invalidità, anche promuovendo le innovazioni tecnologiche in questo campo;

d) Sviluppare forme alternative di occupazione, quali ad esempio il lavoro con strutture di sostegno, per le persone con invalidità che necessitano di questi servizi;

e) Promuovere fra l'opinione pubblica la rimozione dei pregiudizi negativi riguardanti la partecipazione al mercato del lavoro delle persone con invalidità.

63. E' necessario intensificare la cooperazione internazionale e l'attenzione dei singoli stati alla situazione dei lavoratori emigrati e delle loro famiglie. A tal fine:

a) I governi sono invitati a considerare la ratifica degli strumenti già esistenti relativi ai lavoratori emigrati, in particolare la Convenzione Internazionale sulla Protezione dei Diritti di Tutti i Lavoratori Emigrati e dei loro Familiari;

b) In conformità con le leggi nazionali, i governi degli Stati riceventi sono chiamati a prendere in considerazione, per gli emigrati e loro familiari con permessi di soggiorno e documenti regolari, l'estensione dei diritti che garantiscano un trattamento uguale a quello dei cittadini del paese ospitante, relativo al godimento dei diritti umani fondamentali, compresa la parità di opportunità e di trattamento nel rispetto delle pratiche religiose, condizioni lavorative, sicurezza sociale, iscrizione ai sindacati e accesso ai servizi sanitari, educativi, culturali e sociali, nonché un uguale accesso al sistema giudiziario ed un uguale trattamento di fronte alla legge;

c) I governi dei paesi d'origine, dei paesi di soggiorno provvisorio e dei paesi di destinazione, sono chiamati a cooperare per ridurre le cause dell'emigrazione clandestina, salvaguardando i fondamentali diritti umani degli emigrati clandestini e impedendo il loro sfruttamento;

d) I governi sia dei paesi riceventi che d'origine dovrebbero adottare sanzioni efficaci nei confronti di coloro che organizzano migrazioni clandestine, sfruttano emigrati clandestini o sono impegnati nel traffico di emigrati clandestini;

e) I governi dei paesi d'origine sono chiamati a facilitare il ritorno degli emigrati nei propri paesi favorendone l'integrazione nelle comunità di origine, e predisponendo misure per l'utilizzo delle loro capacità. I governi dei paesi d'origine dovrebbero prendere in considerazione la collaborazione con i paesi di destinazione e ottenere il sostegno delle apposite organizzazioni internazionali nel promuovere il ritorno volontario degli emigrati qualificati, i quali possono svolgere un ruolo importante nel trasferimento di conoscenze, capacità e tecnologie. I paesi di destinazione sono stimolati ad agevolare il ritorno volontario degli emigrati, adottando politiche flessibili, come la trasferibilità delle pensioni e altri benefici lavorativi.


E. Una concezione ed una interpretazione più ampia del lavoro e dell'occupazione



64. Per una concezione ed una interpretazione più ampia del lavoro e dell'occupazione si richiede di:

a) Riconoscere l'importante contributo del lavoro non remunerato al benessere della società e accordare rispetto, dignità e valore a tale tipo di lavoro e alle persone che lo svolgono;

b) Sviluppare una maggiore conoscenza del lavoro e dell'occupazione attraverso, inter alia, l'impegno per valutare e comprendere meglio, la tipologia, l'estensione e la distribuzione del lavoro non remunerato, in particolare dell'attività di assistenza ai familiari e dell'attività non remunerata svolta nelle fattorie o nelle aziende familiari, e incoraggiare, condividere e diffondere informazioni, studi ed esperienze in questo settore, compreso lo sviluppo di metodi per stimare il suo valore in termini quantitativi, per i possibili riflessi nella contabilità che può essere prodotta separatamente ma coerentemente con le principali contabilità nazionali;

c) Riconoscere la relazione tra l'occupazione non remunerata e quella remunerata nelle strategie di sviluppo per diffondere l'occupazione produttiva, per garantire un uguale accesso delle donne e degli uomini al lavoro, e per garantire l'assistenza ed il benessere dei bambini e di altre persone a carico, nonché combattere la povertà e promuovere l'integrazione sociale;

d) Favorire un dialogo aperto sulle possibilità e sulle richieste istituzionali a favore di una più ampia concezione delle varie forme di lavoro e di occupazione;

e) Esaminare una gamma di politiche e programmi, compresa la legislazione sulla sicurezza sociale ed i sistemi di tassazione, in conformità alle priorità e alle politiche nazionali, per facilitare la flessibilità di ripartizione del tempo dedicato all'istruzione e alla formazione, all'occupazione remunerata, alle responsabilità familiari, alle attività di volontariato e ad altre forme di lavoro utili da un punto di vista sociale, al tempo libero e al pensionamento. accordando attenzione particolare alla situazione femminile, specialmente alle donne che mantengono la famiglia;

f) Promuovere il lavoro volontario socialmente utile e predisporre risorse adeguate per sostenere tale attività senza indebolire gli obiettivi riguardanti la crescita occupazionale;

g) Intensificare lo scambio internazionale di esperienze sui diversi e mutevoli aspetti della concezione e dell'interpretazione del lavoro e dell'occupazione, e su nuove forme di accordi sullorario di lavoro flessibile nel corso della vita.

65. Lo sviluppo di ulteriori nuovi tipi di occupazione e di lavoro socialmente utili, richiede di, inter alia:

a) Aiutare i gruppi sociali vulnerabili e svantaggiati a integrarsi meglio nella società e, tramite tale aiuto, a partecipare più proficuamente allo sviluppo economico e sociale;

b) Aiutare le persone anziane a carico o fornire sostegno alle famiglie bisognose di assistenza educativa o di sostegno sociale;

c) Rafforzare i legami sociali attraverso tali forme di occupazione e lavoro, che rappresentano unimportante realizzazione delle politiche di sviluppo sociale.


Capitolo IV


L'INTEGRAZIONE SOCIALE


Fondamenti per l'azione ed obiettivi

66. L'obiettivo dell'integrazione sociale è creare una "società per tutti" dove ciascun individuo, con i propri diritti e le proprie responsabilità, ha un ruolo attivo. Tale società omnicomprensiva deve essere basata sul rispetto di tutti i diritti e di tutte le libertà fondamentali dell'uomo, delle diversità culturali e religiose, della giustizia sociale e delle specifiche necessità dei gruppi sociali vulnerabili e svantaggiati, della partecipazione democratica e della legalità. La natura pluralistica della maggior parte delle società è a volte sfociata per diversi gruppi sociali in problemi riguardanti il raggiungimento ed il mantenimento dell'armonia e della collaborazione e l'uguale accesso a tutte le risorse della società il completo riconoscimento dei diritti di ogni individuo nel quadro dello Stato di diritto non è stato ancora pienamente garantito. Sin dalla fondazione delle Nazioni Unite questa ricerca di una società umana, stabile, sicura, tollerante e giusta ha mostrato nel migliore dei casi risultati parziali.

67. Tuttavia, sono stati registrati dei progressi, come mostrato dal proseguimento del processo in corso di decolonizzazione; dalla eliminazione dell'apartheid; dal diffondersi della democrazia; dal più ampio riconoscimento del bisogno di rispettare la dignità umana, tutti i diritti, le libertà fondamentali e le diversità culturali dell'uomo; dall'inaccettabilità della discriminazione; dal crescente riconoscimento degli unici interessi delle popolazioni indigene nel mondo; da un più ampio concetto di responsabilità collettiva per tutti i membri della società dalle più ampie opportunità economiche e culturali e dalla globalizzazione della comunicazione; e dalle maggiori possibilità di mobilità sociale, di scelta e autonomia d'azione.

68. Nonostante ciò, esistono sviluppi negativi che comprendono la polarizzazione e la frammentazione sociale; l'ampliamento delle disparità e delle ineguaglianze di reddito e di ricchezza all'interno e fra le nazioni; problemi emergenti dallo sviluppo urbano incontrollato e dal degrado ambientale; emarginazione di popolazioni, famiglie, gruppi sociali, comunità e persino di interi Paesi; tensioni tra individui, famiglie, comunità e istituzioni, come risultato del rapido ritmo di cambiamento sociale, di trasformazione economica, di migrazioni e di massicce dislocazioni della popolazione, in particolare nelle aree dei conflitti armati.

69. Inoltre la violenza, nelle sue numerose manifestazioni, compresa la violenza domestica, specialmente contro le donne, bambini, anziani e disabili, è dovunque una crescente minaccia alla sicurezza degli individui, delle famiglie e delle comunità. Il dissesto sociale totale è dovunque un'esperienza contemporanea fin troppo tangibile. crimine organizzato, droghe illegali, traffico illecito di armi, commercio di donne e bambini, conflitti etnici e religiosi, guerre civili, terrorismo e tutte le forme di estrema violenza, xenofobia, assassini politici e persino genocidi, costituiscono le fondamentali minacce per le società e lordine sociale globale. Queste rappresentano ragioni impellenti e urgenti per l'azione da intraprendere da parte dei singoli governi e, quando opportuno, congiuntamente, per raggiungere la coesione sociale e contemporaneamente il riconoscimento, la protezione e la valorizzazione della diversità.

70. Vi é pertanto un urgente bisogno di:

- istituzioni pubbliche trasparenti e responsabili che siano accessibili alla gente in condizioni di equità e siano rispondenti alle loro necessità

- opportunità per tutti di partecipare a tutte le attività della vita pubblica;

- rafforzare la partecipazione e il coinvolgimento della società civile nella formulazione,

-applicazione e valutazione delle decisioni che determinano il funzionamento e il benessere delle società
- accesso pubblico a dati informativi obiettivi per rendere capace la gente di prendere decisioni consapevoli della realtà

- mantenimento della stabilità sociale e promozione della giustizia sociale e del progresso;

- promozione della non-discrminazione, della tolleranza e deI mutuo rispetto della diversità e del suo valore;

- equità e parità di opportunità e mobilità sociale;

- equità e parità fra i sessi e attribuzione di maggiori poteri alle donne;

- eliminazione delle barriere fisiche e sociali con lo scopo di creare una società accessibile a tutti, con speciale enfasi alle misure che possano soddisfare le esigenze e gli interessi di coloro che devono affrontare ostacoli per partecipare pienamente alla vita civile;

- accordare attenzione particolare al diritto di godere del più alto livello ottenibile di salute mentale e fisica, e alla salute come fattore di sviluppo;

- promozione del principio di protezione del benessere di ognuno e incoraggiamento dello spirito di mutuo sostegno, entro il contesto dell'educazione al diritti umani;

- pur riconoscendo le necessità di legittima difesa nazionale, dovrebbero essere riconosciuti e affrontati i pericoli per la società dei conflitti armati e degli effetti negativi delle eccessive spese militari, del commercio di armi, specialmente di quelle particolarmente dannose o aventi effetti indiscriminati e dell'eccessivo investimento per l'acquisto e la produzione di armi. Similarmente, dovrebbe essere riconosciuta la necessità di combattere il traffico illecito di armi, la violenza, il crimine, la produzione, l'uso e il traffico illegale di droga e il commercio di donne e bambini;

- eliminare tutte le forme di violenza e dare piena applicazione della Dichiarazione sull'Eliminazione della Violenza contro le Donne.


AZIONI

A. Governi responsabili e piena partecipazione sociale



71. I governi dovrebbero promuovere e proteggere tutti i ditti e le libertà fondamentali dell'uomo, compreso il diritto allo sviluppo, tenendo presente l'interdipendenza e la relazione che si rafforza in modo reciproco tra democrazia, sviluppo e rispetto per i diritti umani, e dovrebbero rendere le istituzioni pubbliche più rispondenti alle necessità delle popolazioni attraverso le seguenti azioni:

a) Garantire che le decisioni siano basate su informazioni precise e vengano prese con la partecipazione di coloro che ne sono direttamente interessati, prendendo in esame, nell'ambito della struttura costituzionale di ciascun paese, le responsabilità dei diversi livelli di governo, nonché le disposizioni amministrative adottate per organizzare e fornire servizi;

b) Controllare, nell'ambito della struttura costituzionale di ciascun paese, la capacità a livello nazionale, provinciale, municipale e locale, dell'imposizione fiscale e delle misure di distribuzione delle risorse volte alla promozione delle iniziative locali nel mantenere ed accrescere la coesione comunitaria;

c) Semplificare le norme amministrative, diffondere informazioni su tematiche di politica pubblica e su iniziative a favore di interessi collettivi, e facilitare il massimo accesso all'informazione;

d) Favorire i rapporti e promuovere la piena fiducia tra i cittadini e le agenzie governative, e sviluppare procedure di ricorso accessibili a tutti, specialmente a coloro che non hanno accesso ai canali e alle agenzie di comunicazione per cercare di far valere i propri diritti;

e) Incoraggiare la realizzazione di importanti ricerche/studi atti a valutare le conseguenze dei cambiamenti globali e tecnologici sull'integrazione sociale, e la valutazione delle politiche e dei programmi finalizzati al raggiungimento delle varie componenti dell'integrazione sociale; incoraggiare scambi nazionali e internazionali e la diffusione di informazioni su modelli e attività innovative ed efficaci di integrazione sociale;

f) Richiedere che i funzionari dello stato siano responsabili ai fini di un'onesta, giusta ed equa distribuzione di servizi pubblici;

g) Rendere i suddetti servizi accessibili a tutti i cittadini, assicurandosi che siano forniti a tutte le persone bisognose;

h) Rafforzare la partecipazione politica popolare e promuovere la trasparenza e responsabilità dei raggruppamenti politici a livello locale e nazionale;

i) Incoraggiare la ratifica, evitando, per quanto possibile, il ricorso a restrizioni, e l'applicazione degli strumenti internazionali per rispetto dei diritti umani volti ad eliminare gli ostacoli al pieno godimento degli stessi.

72. Al fine di incoraggiare la più completa partecipazione nella società si richiede di:

a) Potenziare le capacità e le opportunità di tutti, in particolare dei gruppi vulnerabili e svantaggiati, istituendo e sostenendo organizzazioni indipendenti che rappresentino i loro interessi, entro il quadro istituzionale di ciascun paese;

b) Sostenere le istituzioni della società civile, e in particolare quelle rappresentanti gruppi sociali vulnerabili e svantaggiati, affinché possano partecipare alla formulazione, mediante consultazioni, realizzazione e valutazione di politiche dirette allo sviluppo sociale;

c) Coinvolgere maggiormente le organizzazioni comunitarie nella formulazione e realizzazione dei progetti locali, con particolare attenzione al settori dell'istruzione, dell'assistenza sanitaria, della gestione delle risorse e della protezione sociale;

d) Assicurare una struttura legale e di supporto che favorisca la formazione ed i contributi costruttivi di organizzazioni comunitarie e di associazioni di volontariato;

e) Incoraggiare tutti i membri della società ad esercitare i loro diritti, assumere le proprie responsabilità e partecipare pienamente alla vita civile, riconoscendo che lo Stato da solo non può far fronte a tutti i bisogni della società

f) Instaurare una rete di sicurezza sociale universale e flessibile che prenda in considerazione le risorse economiche disponibili ed incoraggi la riabilitazione e la partecipazione attiva nella società

g) Facilitare l'accesso delle popolazioni svantaggiate ed emarginati all'educazione e all'informazione, così come la loro partecipazione alla vita sociale e culturale;

h) Promuovere l'uguaglianza e l'integrazione sociale attraverso lo sport e l'attività culturale.


B. Non-discriminazione, tolleranza e reciproco rispetto della diversità e del suo valore


73. Per eliminare la discriminazione e promuovere la tolleranza e il reciproco rispetto della diversità e del suo valore, sia a livello nazionale che internazionale, si richiede di:

a) Emanare ed applicare leggi e altre regolamentazioni appropriate per combattere il razzismo, le discriminazioni razziali, l'intolleranza religiosa in tutte le sue varie espressioni, la xenofobia e tutte le forme di discriminazione in tutti gli aspetti della vita sociale;

b) Incoraggiare una rapida ratifica, tenendo in considerazione leliminazione o la limitazione delle restrizioni, e l'applicazione degli strumenti internazionali, comprendenti la Convenzione Internazionale sull'Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione Razziale e la Convenzione sull'Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione contro le Donne;

c) Adottare misure specifiche, nel contesto dell'applicazione delle Strategie a Lungo Termine di Nairobi per l'Emancipazione delle Donne, per rimuovere le vecchie barriere sociali e legali all'occupazione, all'educazione, alle risorse produttive e ai servizi pubblici; assistere le donne nel prendere coscienza e nellesercitare i propri diritti; garantire l'eliminazione delle discriminazioni intra-familiari subite dalle bambine, soprattutto rispetto alla salute, alla nutrizione e all'educazione;

d) Garantire l'uguaglianza e l'equità sessuale attraverso il cambiamento di atteggiamenti, politiche ed usanze, incoraggiare la piena partecipazione e l'attribuzione di poteri alle donne nella vita sociale, economica e politica; promuovere la parità sessuale nei processi decisionali a tutti i livelli;

e) Riesaminare con il fine di modificare la legislazione, i codici pubblici e le attività che perpetuano pratiche discriminatorie;

f) Diffondere informazioni in un linguaggio semplice, presso tutti i gruppi sociali, sui diritti delle popolazioni e sugli strumenti disponibili per far fronte alla controversie;

g) Potenziare e stabilire meccanismi volti al monitoraggio e alla risoluzione di dispute e di conflitti relativi a pratiche discriminatorie, e a sviluppare arbitrati e procedure di conciliazione a livello locale e nazionale;

h) Stabilire modelli di istituzioni statali e Sistemi educativi per la promozione e il rispetto della libertà di espressione, della democrazia, del pluralismo politico, dei diversi patrimoni e valori culturali, della tolleranza per i principi religiosi, delle tradizioni nazionali su cui si fonda un paese;

i) Riconoscere il rispetto e la protezione delle lingue parlate o usate nel mondo;

j) Riconoscere che è di primaria importanza per tutti gli uomini vivere collaborando e in armonia, e garantire la protezione integrale delle tradizioni e dei patrimoni culturali delle nazioni;

k) Incoraggiare i mezzi di comunicazione indipendenti che promuovano fra la collettività la presa di coscienza e la consapevolezza di tutti gli aspetti dell'integrazione sociale, con il pieno rispetto della libertà di informazione e di espressione.


C. Uguaglianza e giustizia sociale



74. I governi dovrebbero promuovere l'uguaglianza e la giustizia sociale:

a) Garantendo l'uguaglianza di tutti di fronte alla legge;

b) Controllando regolarmente la politica pubblica, comprendente le politiche sanitarie e
dell'educazione, e la spesa pubblica, dal punto di vista dell'uguaglianza e dell'equità sociale e
sessuale; promuovendo il loro contributo positivo al conferimento di pari opportunità

c) Diffondendo e migliorando i servizi di base con lo scopo di garantirli a livello universale;

d) Fornendo pari opportunità per l'occupazione nel settore pubblico e linee guida, informazioni e, quando appropriato, incentivi ai datori di lavoro del settore privato a fare lo stesso;

e) Favorendo la libera formazione di cooperative, di comunità ed altre organizzazioni locali, di gruppi di mutuo sostegno, associazioni ricreative/sportive ed istituzioni sili, che tendono a rafforzare l'integrazione sociale, ponendo particolare attenzione alle politiche di assistenza alle famiglie per accrescere il loro ruolo educativo, di sostegno e di socializzazione;

f) Garantendo che i programmi di aggiustamento strutturale siano formulati al fine di minimizzare i loro effetti negativi sui gruppi e sulle comunità vulnerabili e svantaggiate, assicurando contemporaneamente effetti positivi su tali soggetti, impedendo la loro emarginazione nelle attività economiche e sociali, e predisponendo misure che assicurino a tali gruppi e comunità il raggiungimento dell'accesso e del controllo sulle risorse economiche e sulle attività economiche e sociali; dovrebbero essere intraprese azioni per ridurre l'ineguaglianza e la disparità economica;

g) Promuovendo il pieno accesso all'assistenza sanitaria preventiva e curativa al fine di migliorare la qualità della vita, specialmente dei gruppi vulnerabili e svantaggiati, in particolare di donne e bambini;

h) Diffondendo l'educazione primaria, sviluppando misure speciali che forniscano la scolarizzazione ai bambini e ai giovani che vivono in aree remote e scarsamente popolate, ai bambini e giovani con genitori nomadi, transumanti, emigranti o indigeni, e ai bambini che vivono per le strade, che lavorano o che si occupano dei fratelli minori, o di genitori disabili o anziani, e ai bambini e giovani disabili; stabilendo, in colla:'orazione con le popolazioni indigene, sistemi di educazione che possano soddisfare i particolari bisogni delle loro culture;

i) Garantendo che la diffusione dell'istruzione primaria sia accompagnata da una migliore qualità, da un'attenzione particolare riguardo ai bambini con diverse capacità, dalla collaborazione tra la famiglia e la scuola, e da uno stretto legame trai programmi scolastici e le esigenze di posti di lavoro;

j) Valutando periodicamente i sistemi scolastici in base ai risultati raggiunti, e diffondendo i risultati delle ricerche relative alla validità dei diversi metodi di valutazione;

k) Garantendo nel corso della vita di tutti l'accesso ad una varietà di attività didattiche formali e informali, che possa permettere di contribuire e di beneficiare della piena partecipazione alla società avvalendosi di tutte le forme educative, comprese quelle non convenzionali, e di strumenti sperimentali, come i corsi televisivi e per corrispondenza, mediante le istituzioni pubbliche, della società civile e del settore privato, allo scopo di fornire opportunità educative a coloro che durante l'infanzia non hanno frequentato la scuola, ai giovani che stanno passando dal mondo della scuola a quello del lavoro, e per coloro che desiderano continuare negli studi e migliorare le proprie capacità professionali;

1) Fornendo uguale accesso per le ragazze a tutti i livelli d'istruzione, compresi i corsi non tradizionali e professionali, assicurando che siano prese misure per rimuovere le varie barriere culturali e pratiche che impediscono il loro accesso all'educazione, attraverso strumenti quali l'assunzione di insegnanti donne, orari flessibili, assistenza ai parenti a carico e ai fratelli, ed appropriate agevolazioni.


D. Far fronte a particolari bisogni sociali


75. Affinché i Governi rispondano a esigenze speciali dei gruppi sociali si dovrebbero:

a) Identificare strumenti specifici volti ad incoraggiare le istituzioni ed i servizi ad adeguarsi alle esigenze particolari dei gruppi vulnerabili e svantaggiati;

b) Riconoscere e promuovere le capacità, i talenti e l'esperienza di tali gruppi, individuare il modo per prevenirne l'isolamento e l'alienazione, e porli in grado di dare un contributo positivo alla società

c) Garantire l'accesso al lavoro e ai servizi sociali attraverso strumenti quali l'educazione, l'apprendimento della lingua e l'assistenza tecnica alle persone svantaggiate da barriere linguistiche;

d) Sostenere con leggi, incentivi ed altri mezzi, dove appropriati, le organizzazioni dei gruppi svantaggiati e vulnerabili cosicché possano far valere i loro interessi e vengano coinvolti in attività decisionali di rilevanza per tutta la società a livello locale e nazionale, economico, sociale e politico;

e) Migliorare le opportunità per le persone svantaggiate o vulnerabili nell'accedere a posizioni nel potere legislativo, nei governi, nella magistratura e in altri ruoli di pubblica autorità ed influenza;

f) Adottare misure per integrare nella vita economica e sociale persone profughe e trasferite dalla loro terra a causa di conflitti civili e di disastri;

g) Promuovere e proteggere i diritti delle popolazioni indigene, e conferire loro i poteri di scelta, e di porli in grado di salvaguardare la loro identità culturale e di partecipare alla vita nazionale, economica e sociale, con il pieno rispetto dei loro valori culturali, delle lingue, delle tradizioni e delle forme di organizzazione sociale;

h) Attuare il Piano di Azione adottato dal Vertice Mondiale per l'Infanzia nel 1990, nonché ratificare, quando appropriato, e rendere operative le clausole della Convenzione sui Diritti del Bambino;

i) Incoraggiare i giovani a partecipare alle discussioni e alle decisioni che li riguardano, ed alla formulazione, applicazione e valutazione delle politiche e dei programmi; garantire l'acquisizione da parte dei giovani delle capacità di partecipare a tutti gli aspetti della vita sociale e di condurre vite autosufficienti mediante l'esecuzione di programmi didattici rilevanti ed innovativi; stabilire leggi e strumenti che proteggano i giovani dal] 'abuso fisico e mentale e dallo sfruttamento economico;

j) Adottare specifiche misure che preparino i giovani ad una età adulta responsabile, con particolare riguardo ai giovani esclusi dalla scuola ed ai bambini che vivono per le strade;

k) Promuovere le Norme Generali delle Nazioni Unite sulla Uguaglianza di Opportunità per le Persone Disabili e sviluppare strategie per l'attuazione di tali Norme; i governi, in collaborazione con le organizzazioni di disabili e con il settore privato, dovrebbero lavorare per l'uguaglianza di opportunità affinché le persone disabili possano contribuire e beneficiare della piena partecipazione alla società le politiche riguardanti i disabili dovrebbero essere centrate sulle loro capacità piuttosto che sui loro handicap e dovrebbero garantire la loro dignità di cittadini,

1) Nell'ambito dei Principi delle Nazioni Unite per gli Anziani e degli Obiettivi Globali sull'invecchiamento verso il 2001, esaminare o sviluppare strategie per l'attuazione del Piano di Azione internazionale di Vienna sull'invecchiamento in modo da permettere alle persone anziane di massimizzare il loro contributo alla società e di svolgere un ruolo importante nella comunità

m) Facilitare l'applicazione delle linee guida per un'ulteriore programmazione ed un adeguato follow up della promozione ed integrazione dei giovani nella società

n) Adottare misure che mettano in grado le persone appartenenti alle minoranze di partecipare pienamente e di contribuire allo sviluppo delle loro socie


E. Far fronte ai bisogni sociali specifici dei rifugiati, dei profughi e di coloro che ricercano asilo, degli emigrati legali, e dei clandestini


76. Al fine di soddisfare i particolari bisogni dei rifugiati, dei profughi e di coloro che ricercano asilo:

a) I governi sono esortati a rimuovere le cause alla radice degli spostamenti dei rifugiati e dei profughi adottando appropriate misure, che tengano in particolare considerazione la risoluzione dei conflitti, la promozione della pace e della riconciliazione, il rispetto per i diritti umani, compresi quelli delle persone appartenenti a minoranze, il rispetto per l'indipendenza, l'integrità territoriale e la sovranità degli Stati. I governi e tutte le altre istituzioni dovrebbero rispettare e proteggere il diritto delle popolazioni a restare sicuri nelle proprie case, e dovrebbero astenersi dall'applicare politiche e misure che costringano le persone ad allontanarsi;

b) I governi sono esortati a rafforzare il loro sostegno alla protezione e alle attività di assistenza a livello internazionale sia per i rifugiati che, quando appropriato, per i profughi, ed a promuovere la ricerca di soluzioni durature alla loro condizione. Nel far ciò, i governi sono incoraggiati a valorizzare meccanismi regionali ed internazionali che promuovano un'appropriata condivisione delle responsabilità per la protezione e l'assistenza ai bisogni dei rifugiati. Dovrebbero essere prese tutte le misure necessarie per assicurare la protezione fisica dei rifugiati, in particolare di donne e bambini, specialmente contro lo sfruttamento, l'abuso e tutte le forme di violenza;

c) Un sostegno internazionale adeguato dovrebbe essere esteso ai paesi di asilo per soddisfare i bisogni fondamentali dei rifugiati e per fornire assistenza alla ricerca di soluzioni durevoli. Le popolazioni rifugiate dovrebbero essere assistite nell'acquisizione dell'autosufficienza. I rifugiati, in particolare le donne, dovrebbero essere coinvolti nella programmazione delle attività di assistenza e nella loro applicazione. Nella programmazione e nell'applicazione delle attività di assistenza ai rifugiati, particolare attenzione dovrebbe essere prestata ai bisogni specifici delle donne e dei bambini rifugiati e profughi. I rifugiati dovrebbero avere accesso ad un'adeguata sistemazione, educazione, servizi sanitari, compresa la pianificazione familiare ed altri servizi sociali. I rifugiati dovrebbero rispettare le leggi ed i regolamenti dei loro paesi d'asilo;

d) I governi e gli altri attori importanti dovrebbero creare condizioni generali che permettano il rimpatrio volontario dei rifugiati nella sicurezza e in condizioni dignitose, ed il volontario e sicuro ritorno dei profughi nei loro paesi di origine e la loro agevole reintegrazione nella società

e) I governi sono esortati al rispetto delle leggi internazionali riguardanti i rifugiati. Gli stati che ancora non le rispettano sono invitati a tenere in considerazione l'accesso agli strumenti internazionali riguardanti i rifugiati, in particolare la Convenzione del 1951 riguardante lo Status dei Rifugiati ed il Protocollo del 1967 alla Convenzione. I governi sono inoltre esortati a rispettare il principio della non-espulsione (che consiste nel principio di non forzare il ritorno delle persone m luoghi dove le loro vite sarebbero in pericolo a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a particolari gruppi sociali o di opinione politica). I governi dovrebbero assicurare un ascolto rispettoso a coloro che cercano asilo nel loro territorio e dovrebbero facilitare le procedure per la richiesta di asilo, garantendo che le linee guida e le procedure per la determinazione dello status di rifugiato siano sensibili alla particolare situazione delle donne;

f) I governi ed i soggetti competenti dovrebbero rispettare il diritto delle persone di cercare e di godere asilo dalle persecuzioni in altri paesi.

77. Al fine di promuovere un equo trattamento e l'integrazione degli emigrati legali, in particolare dei lavoratori emigrati e dei loro familiari:

a) I governi dovrebbero garantire agli emigrati legali un giusto ed equo trattamento, comprendente il pieno rispetto dei diritti umani, la protezione delle leggi della società ospitante, un adeguato accesso alle opportunità economiche e ai servi sociali; la protezione dal razzismo, etnocentrismo, xenofobia; la protezione dalla violenza e dallo sfruttamento. L'accesso all'apprendimento linguistico dovrebbe essere garantito, in riconoscimento della fondamentale importanza dell'acquisizione linguistica per l'effettiva integrazione degli emigrati legali, compresi quelli non destinati al mercato del lavoro per quanto le risorse lo possano permettere. Una precoce integrazione è la chiave che permette agli emigrati non clandestini di contribuire con le loro capacità, conoscenze e potenzialità allo sviluppo dei paesi di destinazione, e implica la reciproca comprensione tra tali emigrati e la società ospitante. Il bisogno primario è quello di conoscere e rispettare i valori, le leggi, le tradizioni ed i principi della società ospitante, che a sua volta dovrebbe rispettate le religioni, le culture e le tradizioni degli emigrati legali;

b) I governi dei paesi riceventi sono esortati a prendere in considerazione il riconoscimento dei diritti e delle responsabilità civili e politiche e la facilitazione della naturalizzazione, quando appropriato, agli emigrati legali e aventi il permesso di soggiorno a lungo termine. Particolari sforzi dovrebbero essere fatti per l'integrazione dei figli degli emigrati residenti, fornendo pari opportunità di accesso all'educazione e alla formazione, permettendo loro di esercitare un'attività economica e facilitando la naturalizzazione di coloro che sono cresciuti nel paese ricevente. In conformità con l'articolo 10 della Convenzione sui Diritti del Bambino e con i più importanti strumenti dei diritti umani universalmente riconosciuti, tutti i governi, in particolare quelli dei paesi riceventi, devono riconoscere l'importanza vitale della riunificazione familiare e promuovere la sua integrazione nella legislazione nazionale al fine di assicurare la protezione dell'unità delle famiglie degli emigrati non clandestini. 1 governi dei paesi riceventi devono assicurare protezione agli emigrati e alle loro famiglie, dando priorità ai programmi e alle strategie che combattano l'intolleranza religiosa, il razzismo, l'etnocentrismo, la xenofobia e la discriminazione sessuale, e che stimolino la necessaria sensibilità pubblica a riguardo;

c) I governi ed i maggiori attori dovrebbero incoraggiare lo scambio internazionale di informazioni sulle istituzioni educative e di formazione, al fine di promuovere l'impiego produttivo degli emigrati non clandestini, attraverso un più ampio riconoscimento dell'istruzione e delle credenziali straniere;

d) I governi dovrebbero incoraggiare l'armonia inter-razziale e lo scambio interculturale attraverso i programmi educativi, dove necessario, comprendenti risoluzioni alternative delle dispute e la formazione per la prevenzione dei conflitti nelle scuole.

78. Al fine di far fronte agli interessi e ai bisogni basilari umani riguardanti gli emigrati clandestini:

a) I governi sono esortati alla cooperazione nel ridurre le cause della emigrazione clandestina, proteggendo i diritti umani basilari degli emigrati clandestini, impedendo il loro sfruttamento, fornendo loro appropriati strumenti di ricorso conformi alla legislazione nazionale, e punendo i criminali che organizzano traffici di esseri umani;

b) I paesi di destinazione, i paesi di transito ed i paesi di origine dovrebbero cooperare, in modo adeguato, per gestire i flussi di immigrazione, impedire l'immigrazione clandestina e, se possibile, facilitare il ritorno degli emigrati e la loro reintegrazione nelle loro comunità d'origine;

c) I governi sono esortati a collaborare per ridurre gli effetti dell'immigrazione clandestina nei paesi riceventi, tenendo presente i particolari bisogni e circostanze di tali paesi, in particolare di quelli in via di sviluppo;

d) I governi sono esortati a promuovere misure efficaci per proteggere tutti gli immigrati clandestini e i loro familiari dal razzismo, dalletnocentrismo e dalla xenofobia


F. Violenza, criminalità e problemi di abuso di droghe e di sostanze stupefacenti vietate



79. Per affrontare i problemi causati da violenza, criminalità, abuso e produzione di stupefacenti, l'uso e il traffico di droghe vietate, e la riabilitazione dei tossicodipendenti, necessario:

a) Introdurre ed applicare politiche specifiche e programmi di salute pubblica e di servizi sociali volti ad impedire e a eliminare tutte le forme di violenza nelle società, e specialmente a prevenire ed a eliminare la violenza domestica e a proteggere le vittime della violenza, con particolare riguardo alla violenza contro le donne, i bambini, i disabili e gli anziani. In particolare le norme previste dalla Dichiarazione sull'Eliminazione della Violenza contro le Donne dovrebbero essere applicate e rafforzate a livello nazionale. Inoltre le norme previste dalla Convenzione sui Diritti del Bambino dovrebbero essere rispettate;

b) Che i paesi prendano tutte le misure necessarie per eliminare ogni forma di sfruttamento, abuso, molestia e violenza contro le donne, in particolare la violenza domestica e lo stupro. Un'attenzione particolare deve essere accordata alla violenza risultante da pericolose pratiche derivanti dall'abitudine o dalla tradizione e da tutte le forme di estremismo, che implicano sia azioni preventive che la riabilitazione delle vittime;

c) Al fine di impedire l'introduzione dei giovani e dei bambini alla pratica della criminalità, della violenza e dell'abuso e del traffico di droga, applicare programmi che indirizzino la loro energia e creatività verso il miglioramento di loro stessi e delle loro comunità

d) Migliorare le misure volte a risolvere i conflitti pacificamente e a reintegrare la società provata da precedenti conflitti, compresi gli sforzi verso la riconciliazione e la ricostruzione della fiducia fra i gruppi in conflitto, la formazione per la risoluzione non violenta dei conflitti a tutti i livelli d'istruzione, la ricostruzione di istituzioni sociali che sono andate distrutte, la reintegrazione dei profughi e dei disabili, nonché il ristabilimento dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani;

e) Stabilire rapporti di partenariato con organizzazioni non governative e comunitarie, per prendere misure adeguate volte alla riabilitazione e reintegrazione nella società di coloro che hanno infranto la legge, soprattutto di giovani; tali misure sono volte anche a permettere loro di mantenere rapporti con le loro famiglie durante la detenzione, e di reintegrarli nell'occupazione produttiva e nella vita sociale dopo il periodo di detenzione;

f) Rafforzare la cooperazione ed il coordinamento a livello internazionale nel disporre strategie, politiche, legislazioni ed altre misure per combattere il crimine organizzato nazionale e transnazionale e l'uso della violenza e il terrorismo;

g) Adottare strategie nazionali efficaci e ambientalmente valide per prevenire o ridurre in modo sostanziale la coltivazione e la lavorazione di piantagioni utilizzate per il commercio illegale di droga, prestando particolare attenzione al sostegno nazionale ed internazionale a programmi di sviluppo che offrano proficue alternative economiche alla. produzione di droga ed integrino i gruppi sociali impegnati in tali attività

h) Combattere l'uso ed il traffico degli stupefacenti, la corruzione e le relative attività criminali attraverso misure coordinate a livello nazionale ed internazionale, rafforzando programmi integrati e multisettoriali di prevenzione e di riduzione della domanda del consumo di droga al fine di creare una società libera dalla droga In collaborazione con le istituzioni della società civile ed il settore privato , attuare la prevenzione dell'uso di droga e l'educazione preventiva per giovani e bambini, programmi di riabilitazione e di educazione per gli ex tossicodipendenti ed alcolizzati, in particolare bambini e giovani, in modo da metterli in grado di avere una occupazione produttiva e di raggiungere indipendenza, dignità e responsabilità per condurre una vita produttiva libera dalla droga e dalla criminalità

i) Attivarsi a livello nazionale ed internazionale per identificare il traffico di narcotici e le reti di riciclaggio di denaro sporco, ricercando i loro capi e valutando i vantaggi economici derivanti da tali attività criminose;

i) Sostenere strategie generali di interdizione dalla droga e rafforzare l'impegno per controllare sostanze chimiche pericolose, armi da fuoco, munizioni ed esplosivi al fine di impedire un loro commercio ed utilizzo legato al traffico di droga e al terrorismo;

k) Combattere la tratta di donne e bambini attraverso misure coordinate a livello nazionale ed internazionale e contemporaneamente stabilizzare o rafforzare le istituzioni per la riabilitazione delle vittime.


G. Integrazione sociale e responsabilità familiare


80. La famiglia è l'unità fondamentale della società e come tale dovrebbe essere rafforzata Essa ha il diritto ad essere protetta ed aiutata integralmente. Nei diversi sistemi culturali, politici e sociali esistono varie forme di famiglie. lì matrimonio deve essere contratto con il libero consenso degli sposi, e marito e moglie dovrebbero godere di uguali diritti.

81. Per aiutare la famiglia nel suo ruolo di assistenza, di educazione e di nutrimento che contribuisce all'integrazione sociale occorrerebbe:

a) Incoraggiare le politiche sociali ed economiche dirette al soddisfacimento dei bisogni delle famiglie e di ogni singolo membro, specialmente di coloro che sono più svantaggiati e vulnerabili, con particolare attenzione allassistenza dei bambini;

b) Garantire la possibilità per i membri della famiglia di comprendere ed adempiere alle proprie responsabilità sociali;

c) Promuovere il reciproco rispetto, la tolleranza e la cooperazione allinterno della famiglia e della società:

d) Promuovere luguaglianza tra luomo e la donna nella famiglia.


Capitolo V


ATTUAZIONE E FOLLOW UP


82. Soltanto una rinnovata e forte volontà politica, a livello t'azionale ed internazionale, a investire nella gente e nel loro benessere raggiungerà gli obiettivi dello sviluppo sociale. Lo sviluppo sociale e l'attuazione del Programma di Azione del Vertice sono di primaria responsabilità dei governi, sebbene siano essenziali la cooperazione e l'assistenza internazionale per la loro completa attuazione. A tutti i livelli di attuazione, i requisiti principali ed essenziali sono:

- la promozione e la protezione di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali, il sostegno alle istituzioni democratiche e l'attribuzione di poteri alle donne;

- l'integrazione di obiettivi, programmi e di misure di controllo che sono state sviluppate separatamente in risposta a problemi specifici;

- un partenariato che coinvolga gli stati, le autorità locali, le organizzazioni non governative, in particolare le organizzazioni di volontariato, gli altri gruppi principali definiti nell'Agenda 21, i media, le famiglie e gli individui;

- il riconoscimento della diversità nel mondo e la necessità di adottare appositi strumenti per raggiungere gli obiettivi del Summit;

- la crescita dei poteri delle persone che devono essere assistite affinché vengano coinvolte completamente nella definizione degli obiettivi, nella formulazione di programmi, nella realizzazione delle attività e nella valutazione dei risultati;

- l'impegno per mobilitare nuove e aggiuntive risorse finanziarie adeguate e prevedibili, e che siano impiegate in modo da massimizzare la disponibilità di tali risorse e da utilizzare tutti gli strumenti e le risorse finanziarie disponibili, inter alia, risorse multilaterali, bilaterali e private, comprese le condizioni di concessione e a dono;

- la solidarietà, estendendo il concetto di partenariato e l'imperativo morale del rispetto e interesse reciproco fra gli individui, le comunità e le nazioni.


AZIONI

A. Strategie nazionali, valutazioni e revisioni

83. La promozione di un approccio integrato all'attuazione del Programma dì Azione a livello nazionale richiede:

a) L'analisi e la revisione delle politiche macroeconomiche, microeconomiche e settoriali, e del loro impatto sulla povertà, l'occupazione, l'integrazione e lo sviluppo sociale;

b) L'incoraggiamento delle politiche e dei programmi governativi atti a promuovere lo sviluppo sociale rafforzando il coordinamento di tutte le forze nazionali ed internazionali, rafforzando l'efficienza e la capacità operativa delle strutture di gestione pubblica e facilitando l'effettivo e trasparente uso delle risorse, tenendo in dovuta considerazione le raccomandazioni ed il followup dell'Agenda 21;

c) La valutazione delle dimensioni, della distribuzione e delle caratteristiche della povertà, della disoccupazione, delle tensioni sociali e dell'emarginazione sociale, adottando misure finalizzate all'eliminazione della povertà, incrementando un impiego produttivo ed incoraggiando l'integrazione sociale;

d) La formulazione o il rafforzamento entro il 1996 di strategie generali inter-settoriali per l'applicazione dei risultati del Vertice e di strategie nazionali per lo sviluppo sociale, comprese le azioni governative, le azioni che ciascun paese può adottare in collaborazione con altri governi, le organizzazioni internazionali, regionali e sub-regionali, e le azioni intraprese in partenariato ed in cooperazione con gli attori della società civile e del settore privato, con precise responsabilità per ciascun attore, priorità concordate e tempi ben definiti;

e) L'integrazione degli obiettivi dello sviluppo sociale all'interno di piani, politiche e programmi finanziari di sviluppo nazionale, eliminando i vincoli settoriali tradizionali, con trasparenza e responsabilità, formulati ed attuati con la partecipazione dei gruppi direttamente interessati;

f) La definizione di obiettivi a termine, al fine di ridurre la povertà in generale e di eliminare quella estrema, aumentando l'occupazione e riducendo la disoccupazione, favorendo l'integrazione sociale nell'ambito di ciascun contesto nazionale;

g) La promozione ed il rafforzamento della capacità istituzionale nel coordinamento interministeriale, nella collaborazione intersettoriale, nell'allocazione coordinata delle risorse e nell'integrazione verticale dalle capitali nazionali al distretti locali;

h) Lo sviluppo di indicatori qualitativi e quantitativi dello sviluppo sociale, possibilmente con disaggregazioni per sesso, per valutare la povertà, l'occupazione, l'integrazione sociale ed altri fattori sociali, al fine di controllare l'impatto delle politiche e dei programmi sociali, e di trovare il modo di migliorarne l'efficacia e di introdurne dei nuovi;

i) Il rafforzamento dei meccanismi di attuazione e monitoraggio, comprese le misure per favorire la partecipazione della società civile alle decisioni politiche e alla loro attuazione, e la collaborazione con organizzazioni internazionali;

i) Tutti i paesi dovrebbero valutare regolarmente il proprio avanzamento nell'applicazione dei risultati del Vertice, possibilmente in forma di rapporti periodici nazionali, evidenziando i successi, i problemi e gli ostacoli. Tali rapporti potrebbero essere considerati nel quadro di un apposito sistema consolidato, che tenga conto delle diverse procedure per la realizzazione di rapporti nei settori economico, sociale e ambientale;

k) l'Assemblea Generale, alla sua cinquantesima sessione, dovrebbe dichiarare il primo decennio delle Nazioni Unite per l'eliminazione della povertà, a seguito dell'anno internazionale per l'Eliminazione della Povertà (1996), prendendo in considerazione ulteriori iniziative per l'eliminazione della povertà.

84. Il sostegno internazionale nella formulazione di strategie nazionali per lo sviluppo sociale richiede interventi da parte di agenzie bilaterali e multilaterali al fine di:

a) Sostenere i governi nel potenziare o ricostituire le loro capacità di formulare, coordinare, attuare e monitorare strategie integrate per lo sviluppo sociale;

b) Coordinare l'assistenza fornita dalle diverse agenzie per processi di pianificazione simili nell'ambito di altri piani di azione internazionali;

c) Sviluppare migliori concetti e programmi per raccogliere e diffondere statistiche ed indicatori di sviluppo sociale allo scopo di facilitare la revisione e l'analisi delle politiche e per fornire capacità, consiglio e sostegno ai paesi, nel caso in cui essi lo richiedano.


B. Coinvolgimento della società civile


85. L'effettiva attuazione della Dichiarazione e del Programma di Azione del Vertice richiede il rafforzamento delle organizzazioni comunitarie, di quelle senza fini di lucro e non governative che si occupano di educazione, sanità, riduzione della povertà, integrazione sociale, diritti umani, miglioramento della qualità di vita, soccorso e riabilitazione, ponendole in grado di partecipare costruttivamente alle attività politiche decisionali e la loro attuazione. Tutto ciò è possibile:

a) Incoraggiando e sostenendo la creazione e lo sviluppo di tali organizzazioni. in particolare di quelle impegnate a favore dei gruppi svantaggiati e vulnerabili;

b) Definendo strutture legislative e regolamentari, misure istituzionali e meccanismi consultivi volti al coinvolgimento di tali organizzazioni nella progettazione, attuazione e valutazione di strategie e di specifici programmi di sviluppo sociale;

c) Sostenendo programmi di promozione delle capacità di tali organizzazioni in particolari settori quali la progettazione partecipativa, la formulazione di programmi, l'attuazione e la valutazione, l'analisi economica e finanziaria, la gestione dei crediti, la ricerca, l'informazione e la avvocatura;

d) Stanziando risorse attraverso misure quali i programmi di aiuto di piccola entità ed il sostegno tecnico e amministrativo per iniziative realizzate e gestite a livello comunitario;

e) Potenziando la formazione di reti e di scambi di esperti e di esperienze tra tali organizzazioni.

86. E' possibile favorire il contributo della società civile, compreso il settore privato, allo sviluppo sociale:

a) Sviluppando procedure decisionali e di progettazione che facilitino il partenariato e la cooperazione fra i governi e la società civile per lo sviluppo sociale;

b) Incoraggiando le imprese ad investire e ad adottare altre iniziative, comprese attività non-commerciali, che contribuiscano allo sviluppo sociale, soprattutto in relazione alla creazione di opportunità di lavoro, ai servizi di sostegno sociale nel luogo di lavoro, all'accesso alle risorse produttive e alla costruzione di infrastrutture;

c) Mettendo in grado ed incoraggiando i sindacati a partecipare alla programmazione e all'attuazione di programmi di sviluppo sociale, in particolare per la creazione di opportunità di lavoro sulla base di condizioni eque, la formazione, l'assistenza sanitaria ed altri servizi primari, nonché lo sviluppo di un ambiente economico che faciliti una sostenuta crescita economica e lo sviluppo sostenibile;

d) Mettendo in grado ed incoraggiando le organizzazioni che rappresentano gli agricoltori e le cooperative alla partecipazione nella formulazione e nell'applicazione delle politiche e dei programmi di sviluppo sostenibile rurale e agricolo;

e) Incoraggiando e facilitando lo sviluppo di cooperative, comprendendo coloro che vivono m povertà o appartengono a gruppi vulnerabili;

f) Sostenendo gli istituti accademici e di ricerca, in particolare nei paesi in via di sviluppo, nel contribuire alla realizzazione di programmi di sviluppo sociale e facilitando meccanismi per un monitoraggio del progresso sociale indipendente, senza pregiudizi, imparziale e obiettivo, soprattutto nella raccolta, analisi e diffusione di informazioni ed iniziative relative allo sviluppo economico e sociale;

g) Incoraggiando le istituzioni educative, i media ed altre fonti di informazione e di opinione pubblica nel dare una particolare preminenza alle sfide dello sviluppo sociale, ed a facilitare un ampio e ben informato dibattito sulle politiche sociali in tutta la comunità.


c. Mobilizzazione delle risorse finanziarie



87. L'attuazione della Dichiarazione e del Programma di Azione del Vertice a livello nazionale può richiedere notevoli risorse nuove ed aggiuntive, sia nel settore pubblico che privato. Al fine di aumentare la disponibilità delle risorse pubbliche per lo sviluppo sociale si richiede, a livello nazionale, di:

a) Attuare politiche macroeconomiche e microeconomiche in accordo con le politiche e priorità nazionali, volte a incoraggiare maggiori risparmi ed investimenti interni necessari per la spesa pubblica, mediante una tassazione progressiva, equa ed economicamente efficiente, che prenda in considerazione le esigenze di uno sviluppo sostenibile, e attraverso una riduzione dei sussidi che non beneficiano i poveri;

b) Ridurre adeguatamente le spese militari eccessive e gli investimenti per la produzione e l'acquisto di armi, in conformità con le esigenze di sicurezza nazionali, al fine di aumentare le risorse destinate allo sviluppo sociale ed economico;

c) Assegnare un'alta priorità allo sviluppo sociale nell'allocazione della spesa pubblica e garantire finanziamenti prevedibili per i relativi programmi;

d) Assicurare che le risorse destinate allo sviluppo sociale siano disponibili a livello di amministrazione, essendo quest'ultima responsabile della formulazione e realizzazione dei relativi programmi;

e) Aumentare l'utilizzazione efficace e trasparente delle risorse pubbliche, riducendo gli sprechi e combattendo la corruzione, e concentrandosi sulle aree con maggiori necessità sociali;

f) Sviluppare fonti innovative di finanziamento, sia pubbliche che private, da destinare a programmi sociali, e creare un ambiente di sostegno per la mobilizzazione delle risorse da parte della società civile, comprese le contribuzioni volontarie da parte di singoli, per lo sviluppo sociale.

88. Per l'attuazione della Dichiarazione e del Programma di Azione nei paesi in via di sviluppo, in particolare in Africa e nei paesi meno sviluppati, saranno necessarie ulteriori risorse finanziarie e una cooperazione ed assistenza allo sviluppo più efficace. A tal fine è opportuno:

a) Tradurre gli impegni del Vertice in implicazioni finanziarie per programmi di sviluppo sociale nei paesi in via di sviluppo, in particolare in Africa e nei paesi meno sviluppati;

b) Impegnarsi a fondo nel raggiungere quanto prima l'obiettivo concordato dello 0,7% del PNL per l'aiuto pubblico allo sviluppo, ed aumentare la quota da destinare ai programmi di sviluppo sociale, commisurati con la portata e la dimensione delle attività necessarie per raggiungere gli obiettivi e gli scopi della Dichiarazione e del Programma di Azione;

c) Concordare un reciproco impegno tra i partner interessati d paesi sviluppati e in via di sviluppo di destinare rispettivamente, in media, il 20% della quota dell'aiuto pubblico allo sviluppo (APS) e il 20% dei bilanci nazionali ai programmi sociali di base;

d) Nell'ambito dell'APS dare priorità alla eliminazione della povertà nei paesi in via di sviluppo, in particolare in Africa, nei paesi a basso reddito in Asia e nel Pacifico, in America Latina e nei Caraibi, e nei paesi meno sviluppati;

e) Fornire asSistenza alle attività del settore sociale, come la riabilitazione e lo sviluppo delle infrastrutture sociali, incluso nella forma di doni e crediti agevolati;

f) L'applicazione degli impegni della comunità internazionale a favore delle particolari esigenze e per superare le vulnerabilità dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo, in particolare fornendo loro strumenti efficaci, comprese risorse adeguate, previsibili, nuove e aggiuntive per programmi di sviluppo sociale in accordo con la Dichiarazione delle Barbados e sulla base delle più importanti disposizioni del Programma d'Azione per lo Sviluppo Sostenibile dei Piccoli Stati Insulari in Via di Sviluppo;

g) Fornire sostegno internazionale e assistenza agli stati in via di sviluppo che non hanno accesso al mare, nei loro impegni per applicare i risultati del Vertice, prendendo in considerazione le sfide e i problemi da affrontare, caratteristici di tali paesi;

h) Dare preferenza, qualora possibile, all'utilizzo degli esperti nazionali competenti o, quando necessario, degli esperti competenti provenienti dalla subregione o regione o da altri paesi in via di sviluppo, nella formulazione, preparazione e applicazione di progetti e programmi e nella creazione di capacità locali quando esse non sussistano;

i) Ricercare modi e strumenti per rafforzare il sostegno e per diffondere la cooperazione Sud-Sud, basata sul partenariato tra paesi sviluppati e in via di sviluppo, nonché per accrescere la cooperazione tra paesi in via di sviluppo;

i) Massimizzare l'efficienza di progetti e programmi mantenendo i costi generali sotto un limite minimo;

k) Sviluppare le politiche economiche per promuovere e mobilitare i risparmi interni, attrarre risorse esterne per investimenti produttivi e ricercare fonti finanziarie innovative, sia pubbliche che private, per programmi sociali e contemporaneamente garantirne un utilizzo efficiente;

1) Monitorare l'impatto della liberalizzazione commerciale sulle attività incorso nei paesi in via di sviluppo per soddisfare i bisogni umani basilari, dando particolare attenzione alle nuove iniziative finalizzate all'espansione dell'accesso ai mercati internazionali dei paesi in via di sviluppo;

m) Incoraggiare la cooperazione diretta a promuovere le joint-venture comprese quelle nel settore delle infrastrutture e dei programmi sociali;

n) Incoraggiare i governi riceventi a rafforzare i loro meccanismi nazionali di coordinamento della cooperazione internazionale per lo sviluppo sociale ed a garantire l'uso efficace dell'aiuto internazionale, in modo da sostenere i paesi donatori nell'impegno di destinare ulteriori risorse peri piani d'azione nazionale;

o) Invitare alla consultazione i donatori multilaterali e bilaterali, allo scopo di coordinare le loro politiche finanziarie ed le loro procedure di pianificazione, per migliorare l'impatto, la complementarietà e l'efficacia dei loro contributi alla realizzazione degli obiettivi dei programmi di sviluppo sociale nei paesi in via di sviluppo.

89. L'applicazione della Dichiarazione e del Programma d'Azione del Vertice nei paesi con economie in transizione richiederà una cooperazione ed un aiuto internazionale costanti. A tale scopo è necessario:

a) Valutare le implicazioni finanziarie degli impegni del Vertice per i programmi di sviluppo sociale in paesi con economie in transizione;

b) Intensificare l'aiuto tecnico e finanziario per l'applicazione dei programmi di stabilizzazione macroeconomica, allo scopo di assicurare una crescita economica sostenuta e uno sviluppo sostenibile;

c) Sostenere ed incoraggiare le trasformazioni nel campo dello sviluppo delle risorse umane;

d) Invitare alla consultazione i donatori multilaterali e bilaterali, allo scopo di coordinare le loro politiche finanziarie e le loro procedure di pianificazione, per migliorare l'impatto dei loro contributi alla realizzazione degli obiettivi dei programmi di sviluppo sociale nei paesi con economie in transizione.

90) La riduzione sostanziale del debito e' necessaria per porre in grado i paesi in via di sviluppo di attuare la Dichiarazione ed il Programma di Azione. Sulla base, inter alia, dell'incontro del luglio 1994 dei sette maggiori paesi industrializzati tenutosi a Napoli, e dell'incontro di ottobre 1994 dei Governatori della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale, possibile fare ulteriori progressi:

a) Invitando la comunità internazionale, comprese le istituzioni finanziarie internazionali, a continuare ad esaminare metodi di applicazione di strumenti addizionali ed innovativi per alleggerire sensibilmente l'ammontare del debito dei paesi in via di sviluppo, in particolare dei paesi a basso reddito gravemente indebitati, allo scopo di aiutarli a raggiungere una sostenuta crescita economica e uno sviluppo sostenibile evitando la loro caduta in una nuova crisi del debito;

b) Adottando misure volte alla sensibile riduzione, quanto prima dei debiti bilaterali dei paesi meno sviluppati, in particolare dei paesi dell'Africa, ed esaminando altri approcci innovativi per gestire ed alleviare al più presto i debiti onerosi e il peso del servizio del debito degli altri paesi in via di sviluppo;

c) Prestando un'attenzione speciale a quei paesi in via di sviluppo dove il debito multilaterale costituisce una parte importante del loro debito totale, al fine di ricercare una soluzione duratura al loro crescente problema;

d) Incoraggiando la possibilità di adottare misure di debt-swap per lo sviluppo sociale, con le risorse liberate mediante la cancellazione o la riduzione del debito, da investire in programmi di sviluppo sociale, senza pregiudicare soluzioni più durevoli, come la riduzione o la cancellazione del debito;

e) Mobilitare le risorse dello strumento finanziario per la riduzione del debito dell'IDA, al fine di aiutare i paesi in via di sviluppo eleggibili a ridurre il loro debito commerciale; considerando meccanismi alternativi complementari a tale strumento finanziario;

f) Invitare i paesi creditori, le banche private e le iStituzioni finanziarie multilaterali, entro le loro prerogative, a considerare la continuazione delle iniziative e degli sforzi per risolvere i problemi di debito commerciale dei paesi meno sviluppati e dei paesi in a di sviluppo a basso e medio reddito; a considerare l'estensione di un nuovo sostegno finanziario appropriato per i paesi a basso reddito fortemente indebitati che continuano, con grandi costi, a pagare il debito e a far fronte alle loro obbligazioni internazionali; a continuare a ricercare metodi per applicare misure supplementari e innovative di alleggerimento sensibile del debito dei paesi in via di sviluppo, in particolare dei paesi con basso reddito gravemente indebitati, allo scopo di aiutarli a raggiungere una sostenuta crescita economica e uno sviluppo sostenibile evitando la loro caduta in una nuova crisi del debito.

91. Al fine di garantire che i programmi di aggiustamento strutturale contengano obiettivi di sviluppo sociale, in particolare l'eliminazione della povertà, la creazione di occupazione produttiva ed il miglioramento dell'integrazione sociale, i governi, in cooperazione con le istituzioni finanziarie internazionali ed altre organizzazioni internazionali, dovrebbero:

a) Proteggere dalle riduzioni di bilancio, i programmi e le spese sociali di base, e in particolare quelli destinati ai gruppi più deboli e vulnerabili della società

b) Esaminare l'impatto dei programmi di aggiustamento strutturale sullo sviluppo sociale, mediante valutazioni dell'impatto sociale sensibili alle questioni di genere 'ed altri metodi, e sviluppare politiche volte a ridurre i loro effetti negativi e a migliorare il loro impatto positivo;

c) Promuovere ulteriormente politiche che rendano capaci le piccole imprese, le cooperative e altre forme di microimprese di sviluppare le loro capacità per la produzione di reddito e per la creazione di occupazione.

92. Le istituzioni finanziarie internazionali dovrebbero contribuire alla mobilizzazione delle risorse per l'attuazione della Dichiarazione e del Programma di Azione. A tal fine, le maggiori istituzioni sono esortate ad adottare le seguenti misure:

a) La banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, le banche e i fondi di sviluppo regionali e subregionali e tutte le altre organizzazioni finanziarie internazionali dovrebbero ulteriormente integrare gli obiettivi dello sviluppo sociale nelle loro politiche, programmi ed operazioni, inclusa, dove applicabile nell'ambito dei loro programmi di prestito, la concessione della massima priorità a quelli destinati al settore sociale;

b) Le istituzioni di Bretton Woods e le altre organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite dovrebbero operare insieme con i paesi interessati per migliorare il dialogo politico e sviluppare nuove iniziative al fine di garantire che i programmi di aggiustamento strutturale promuovano lo sviluppo sostenibile economico e sociale, ponendo particolare attenzione al loro impatto sulle popolazioni che vivono in povertà e ai gruppi vulnerabili;

c) Le Nazioni Unite, in collaborazione con la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale ed altre istituzioni di sviluppo multilaterali, dovrebbero analizzare l'impatto dei programmi di aggiustamento strutturale sullo sviluppo economico e sociale ed assistere i paesi nella creazione delle condizioni per la crescita economica, la creazione di occupazione, l'eliminazione della povertà e lo sviluppo sociale.

93. Oltre ad aumentare il flusso delle risorse attraverso canali prestabiliti, i maggiori organi delle Nazioni Unite, in particolare il Consiglio Economico e sociale; dovrebbero considerare idee nuove ed innovative per generare fondi e per offrire a tale scopo ogni utile suggerimento.


D. Il ruolo del sistema delle Nazioni Unite



94. E' necessario sviluppare un quadro di riferimento per la cooperazione internazionale nell'ambito dell'agenda per lo sviluppo, che assicuri l'attuazione integrata e globale, il followup e la valutazione dei risultati del Vertice, congiuntamente ai risultati delle altre conferenze delle Nazioni Unite svoltesi recentemente ed in programmazione, relative allo sviluppo sociale, m particolare il Vertice Mondiale per l'infanzia, la Conferenza delle Nazioni Unite sull'Ambiente e Sviluppo, la Conferenza Mondiale sui Diritti Umani, la Conferenza Globale sullo Sviluppo Sostenibile nei Piccoli Stati Insulari in Via di Sviluppo, la Conferenza delle Nazioni Unite sugli Insediamenti Umani (Habitat II), la Conferenza Internazionale su Popolazione e Sviluppo e la Quarta Conferenza Mondiale sulle Donne. Sia a livello internazionale che nazionale, è necessario valutare le implicazioni finanziarie ed organizzative degli impegni, delle finalità e degli obiettivi, stabilire le priorità e pianificare i bilanci e i program di lavoro.

95. In riferimento all'importanza dello sviluppo sociale a livello intergovernativo, speciale considerazione dovrebbe essere accordata al ruolo dell'Assemblea Generale ed al Consiglio Economico e Sociale. A tal fine:

a) l'Assemblea Generale, al più alto livello intergovernativo, è il principale organo decisionale e di valutazione per quanto riguarda il follow-up del Vertice. L'Assemblea dovrebbe includere il follow-up del Vertice nella sua agenda con il titolo "Attuazione dei risultati del Vertice per lo Sviluppo Sociale". Come parte delle attività relative all'Anno Internazionale per l'Eliminazione della Povertà, nel 1996, essa dovrebbe revisionare l'efficacia delle azioni intraprese sul tema dell'eliminazione della povertà per applicare i risultati espressi a riguardo nel Vertice;

b) L'Assemblea dovrebbe tenere una sessione speciale nell'anno 2000 per una revisione ed una valutazione generale dell'applicazione dei risultati del Vertice e dovrebbe esaminare ulteriori azioni ed iniziative;

c) LAssemblea Generale, nel corso della sua cinquantesima sessione, dovrebbe annunciare, a seguito allAnno Internazionale per lEliminazione della Povertà (1996), la prima Decade delle Nazioni Unite dedicata allEliminazione della Povertà, e prendere in considerazione ulteriori iniziative finalizzate alleliminazione della povertà

d) l'Assemblea Generale, così come il Consiglio Economico e Sociale potrebbero tenere riunioni di rappresentanti di alto livello per promuovere il dialogo internazionale su temi sociali critici e sulle politiche per farvi fronte mediante la cooperazione internazionale;

e) L'Assemblea Generale dovrebbe far riferimento al lavoro iniziale del gruppo di lavoro sull'agenda per lo sviluppo, in un quadro comune per l'applicazione dei risultati delle conferenze;

f) Il Consiglio Economico e Sociale, in base al suo ruolo definito dalla Carta delle Nazioni Unite vis-à-vis con l'Assemblea Generale e secondo le risoluzioni 45/264, 46/235, 48/162 dell'Assemblea, vigilerà sul coordinamento di tutto il sistema nell'applicazione dei risultati del Vertice e presenterà raccomandazioni a tale riguardo. Dovrebbe esaminare metodi per rafforzare, in conformità con il mandato della Carta delle Nazioni Unite, il ruolo e l'autorità, le strutture, le risorse e le azioni del Consiglio, portando le agenzie specializzate ad una più stretta collaborazione con il Consiglio affinché possa esaminare i progressi attuati per il raggiungimento degli obiettivi del Vertice, nonché migliorare la sua efficaci il Consiglio, nella sua sessione ordinaria del 1995, dovrebbe essere invitato a revisionare il mandato, l'agenda e la composizione della Commissione per lo Sviluppo Sociale, includendo considerazioni per il rafforzamento della Commissione, e tenendo in considerazione le necessità di sinergia con altre commissioni collegate e con il follow-up della conferenza. Il Consiglio dovrebbe inoltre prendere nota di tutti i lavori iniziali completati in quel periodo nel quadro dell'applicazione dei risultati della conferenza (vedere i precedenti paragrafi 94 e 95 (d)). Il Consiglio dovrebbe inoltre essere invitato a revisionare il sistema di rapporti nell'area dello sviluppo. sociale allo scopo di stabilire un sistema coerente che dovrebbe risultare in chiare raccomandazioni politiche per i governi e gli attori internazionali;

g) Dovrebbe essere presa in considerazione la possibilità di tenere riunioni congiunte del Consiglio e della Commissione per lo Sviluppo della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale, facendo riferimento alle discussioni sull'agenda per lo sviluppo ed alle discussioni del Consiglio Economico e Sociale e del suo coordinamento del 1995, nel quadro dell'applicazione dei risultati delle Conferenze delle Nazioni Unite nei settori economico e sociale. il Segretario Generale dei vertici del FMI, la Banca Mondiale e l'OIL, i fondi ed i Programmi delle Nazioni Unite e le altre principali agenzie dovrebbero prendere in considerazione la possibilità di tenere riunioni congiunte finalizzate alla discussione sull'attuazione della Dichiarazione e del Programma d'Azione, precedenti alle sessioni della Commissione per lo Sviluppo;

h) Al fine di promuovere l'attuazione dei risultati a livello regionale e subregionale, le commissioni regionali, in collaborazione con le banche e le organizzazioni intergovernative regionali, potrebbero convocare un incontro su base biennale ad alto livello politico allo scopo di valutare i progressi effettuati nell'adempiere i risultati del Vertice, per uno scambio delle rispettive esperienze, e per adottare misure appropriate. 1£ commissioni regionali dovrebbero presentare un rapporto dei loro risultati al Consiglio attraverso le apposite procedure; :

i) Dovrebbe essere valorizzato l'importante ruolo della Commissione sul Diritti Economici, Sociali e Culturali nel monitorare quegli aspetti della Dichiarazione e del Programma d'Azione relativi agli adempimenti degli stati e conformi all'accordo internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali.

96. Il sistema delle Nazioni Unite dovrebbe fornire cooperazione tecnica ed altre forme di assistenza ai paesi in via di sviluppo, in particolare in Africa e nei paesi meno sviluppati, per l'applicazione della Dichiarazione e del Programma d'Azione. A tal fine:

a) Il sistema delle Nazioni Unite, comprese le agenzie tecniche e settoriali e le istituzioni di Bretton Woods, dovrebbero diffondere e migliorare la loro cooperazione nel campo dello sviluppo sociale per assicurare che i loro sforzi siano complementari e, dove possibile, dovrebbero unire le risorse per iniziative congiunte di sviluppo sociale, sulla base dei comuni obiettivi del Vertice;

b) Al fine di migliorare l'efficienza e l'efficacia del sostegno fornito dalle Organizzazioni delle Nazioni Unite, agli sforzi di sviluppo sociale a livello nazionale, ed al fine di rafforzare la propria capacità di raggiungere gli obiettivi del Vertice, occorre rinnovare, riformare e devitalizzare i molteplici aspetti del sistema delle Nazioni Unite, in particolare le sue attività operative. Tutte le agenzie specializzate e le associazioni dipendenti del sistema delle Nazioni Unite sono invitate a rafforzare e ad adattare le loro attività, programmi e strategie a medio termine, e a tenere in dovuta considerazione il follow-up del Vertice. Gli organi governativi competenti dovrebbero rivedere, a tale proposito, le loro politiche, programmi, bilanci ed attività

c) Il Comitato Amministrativo sul Coordinamento dovrebbe considerare le modalità con cui le istituzioni del sistema possano coordinare al meglio le loro attività per attuare gli obiettivi del Vertice;

d) I fondi e programmi delle Nazioni Unite e le agenzie specializzate dovrebbero periodicamente presentare agli specifici fora dei rapporti riguardanti i piani e la programmazione delle attività in relazione agli obiettivi del Vertice.

97. Il sistema delle Nazioni Unite dovrebbe prendere in considerazione e fornir cooperazione tecnica ed altre forme di assistenza ai paesi coli economie in transizione. A tal fine:

a) I relativi organi delle Nazioni Unite dovrebbero fornire assistenza a quei paesi impegnati nella progettazione e nell'attuazione dei programmi di sviluppo sociale;

b) Il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo dovrebbe continuare ad impegnarsi negli sforzi per sostenere l'applicazione dei programmi di sviluppo sociale, tenendo presente le esigenze specifiche dei paesi con economie in transizione;

c) Le organizzazioni e gli organi del sistema delle Nazioni Unite, comprese le agenzie settoriali e tecniche, il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale, dovrebbero continuare la loro cooperazione nel campo dello sviluppo sociale dei paesi con economie in transizione.

98. L'attuazione della Dichiarazione e del Programma d'Azione del Vertice coinvolgerà molte entità nel sistema. Al fine di garantire la coerenza di questo sforzo, l'Assemblea Generale dovrebbe prendere in considerazione di:

a) Promuovere e rafforzare il coordinamento delle attività del sistema delle Nazioni Unite, delle istituzioni di Bretton Woods e dell'Organizzazione Mondiale del Commercio a livello globale, regionale e nazionale nel campo dei programmi di sviluppo sociale, comprendendo inter alia il coordinamento con il Consiglio Economico e Sociale mediante rapporti ed incontri;

b) Invitare l'Organizzazione Mondiale del Commercio a considerare il modo in cui potrebbe contribuire all'attuazione del Programma d'Azione, includendo attività in collaborazione con il sistema delle Nazioni Unite;

c) Richiedere il contributo dell'Organizzazione internazionale del Lavoro all'attuazione del Programma d'Azione, in quanto grazie al suo mandato, alla sua struttura tripartitica ed esperienza, ha un ruolo speciale da svolgere nel campo dell'occupazione e dello sviluppo sociale;

d) Richiedere al Segretario Generale di assicurare un coordinamento efficace per l'attuazione della Dichiarazione e del Programma d'Azione.

99. Le attività operative delle Nazioni Unite per lo sviluppo dovrebbero essere rafforzate allo scopo di applicare i risultati del Vertice, in conformità con le più importanti risoluzioni, e in particolare con la risoluzione dell'Assemblea Generale 47/199, e a tal fine:

a) Il Programma delle Nazioni Unite per 10 Sviluppo dovrebbe organizzare le attività del sistema delle Nazioni Unite volte alla promozione delle capacità a livello locale, nazionale e regionale, e dovrebbe sostenere l'implementazione coordinata dei programmi di sviluppo sociale attraverso la rete dei suoi uffici in loco;

b) Il coordinamento a livello nazionale dovrebbe essere migliorato mediante il sistema di coordinatori locali, e dovrebbe tenere in piena considerazione il Programma di Azione ed i relativi accordi internazionali;

c) Il sistema delle Nazioni Unite dovrebbe incoraggiare e sostener la cooperazione Sud-Sud e la cooperazione tecnica fra i paesi in via di sviluppo, a tutti i livelli, quale strumento necessario per lo sviluppo sociale e l'attuazione del Programma di Azione;

d) Gli impegni delle Nazioni Unite per lo sviluppo dovrebbero essere sostenuti da un sensibile aumento delle risorse finanziarie, per le attività operative di sviluppo, su basi attendibili, costanti e garantite, e commisurate con i bisogni crescenti dei paesi in via di sviluppo, come affermato nella risoluzione 47/199;

e) Rafforzare la capacità del sistema delle Nazioni Unite per raccogliere e analizzare le informazioni e gli indicatori di sviluppo sociale, prendendo in considerazione il lavoro intrapreso dai diversi paesi, in particolare i paesi in via di sviluppo, e rafforzare la capacità del sistema delle Nazioni Unite nel fornire, a tale riguardo, strategie, sostegno e consulenza tecnica, quando richiesta, per migliorare le capacità nazionali.

100. Il sostegno e la partecipazione dei principali gruppi definiti nell'Agenda 21 sono essenziali per il successo dell'attuazione del Programma d'Azione. Per assicurare l'impegno di tali gruppi, essi devono essere coinvolti nelle fasi di pianificazione, elaborazione, attuazione e valutazione sia a livello nazionale che internazionale. A tale scopo, sono necessari meccanismi che sostengano, promuovano e permettano la loro effettiva partecipazione in tutti i principali organi delle Nazioni Unite, compresi i meccanismi responsabili della revisione dellapplicazione del Programma dAzione.