Dichiarazione politica


Noi, i governi degli Stati membri del Consiglio d'Europa, in occasione della Conferenza europea
Tutti diversi, tutti uguali: dal principio alla pratica

Contributo alla Conferenza Mondiale contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l'intolleranza
Strasburgo, 11-13 ottobre 2000



Riaffermiamo che:

L'Europa è una comunità di valori condivisi, multiculturale nel suo passato, nel suo presente e nel suo futuro; la tolleranza garantisce la società aperta e pluralista dell'Europa, in cui si promuove la diversità culturale;

Tutti gli essere umani sono nati liberi, con eguale dignità ed eguali diritti e con le potenzialità di dare un contributo costruttivo allo sviluppo e al benessere delle nostre società

Tutte le persone sono uguali di fronte alla legge e hanno diritto a essere egualmente protette dalla legge;

Si deve assicurare l'attuazione piena ed effettiva di tutti i diritti umani senza discriminazione e distinzione di sorta, comè sancito negli strumenti europei e internazionali sui diritti umani;

Il razzismo e la discriminazione razziale costituiscono gravi violazioni dei diritti umani nel mondo contemporaneo e devono essere combattuti con tutti i mezzi legittimi;

Il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l'intolleranza minacciano le società democratiche e i loro valori fondamentali;

La stabilità e la pace in Europa e nel mondo si possono costruire soltanto sulla tolleranza e il rispetto della diversità

Si devono rispettare la pari dignità di tutti gli esseri umani e il primato del diritto, e favorire l'eguaglianza delle opportunità

Si deve continuare la lotta contro l'emarginazione e l'esclusione sociale;

Si dovranno incoraggiare tutte le iniziative mirate a una maggiore partecipazione politica, sociale e culturale, soprattutto fra le persone appartenenti a gruppi vulnerabili;

Tutti gli Stati devono prendere coscienza delle manifestazioni del razzismo in Europa e in altre regioni del mondo;

Si dovranno sempre ricordare le sofferenze provocate dalla schiavitù o derivanti del colonialismo;

Tutti gli Stati devono condannare la pulizia etnica e religiosa e il genocidio, in Europa e in altre regioni del mondo, e lavorare insieme per impedirne il ripetersi;

L'olocausto non dovrà mai essere dimenticato.

Siamo consapevoli e preoccupati per:

I continui e violenti episodi di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia, antisemitismo e intolleranza, ivi comprese le forme moderne di schiavitù, in Europa e in altre regioni del mondo, nonostante l'impegno dimostrato dalla comunità internazionale e dai governi nazionali;

Il fatto che tali episodi, segnatamente per motivi connessi alla lingua, alla religione o all'origine nazionale o etnica, prendono di mira persone quali i migranti, i richiedenti asilo, i rifugiati, gli sfollati, le persone di nazionalità diversa e i popoli indigeni; oppure, per motivi connessi all'appartenenza a minoranze, persone quali i nomadi Rom e Camminanti1;

Il trattamento degradante e le prassi discriminatorie ivi connesse;

L'esistenza della discriminazione multipla;

La persistenza e lo sviluppo di etnocentrismi e nazionalismi aggressivi che possono portare a violazioni gravi e su vasta scala dei diritti umani;

I recenti esempi di pulizia etnica e religiosa in Europa e in altre regioni del mondo;

I continui episodi, in forme diverse, di intolleranza fondata sulle differenze di religione e convinzioni;

I pericoli dell'indifferenza di fronte alle manifestazioni di razzismo;

L'ostilità espressa da taluni media ed esponenti politici nei confronti dei gruppi vulnerabili;

L'appoggio a organizzazioni e partiti politici che diffondono un'ideologia xenofoba in Europa e in altre regioni del mondo;

L'impiego di nuove tecnologie di comunicazione di massa per diffondere messaggi razzisti.

Notiamo con soddisfazione:

Il contributo delle Nazioni Unite, in particolare tramite la Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale e l'azione dell'Alto Commissario Onu per i diritti umani nel combattere razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza;

Il ruolo chiave del Consiglio d'Europa nel combattere razzismo, xenofobia, antisemitismo e intolleranza, come affermato al massimo livello politico e come evidenziato:

• dalla Convenzione europea sui diritti umani e dai suoi protocolli aggiuntivi, così come dalla Corte europea dei diritti umani e dalla sua casistica giudiziaria;
• dall'adozione da parte del Comitato dei Ministri del Protocollo n° 12 alla Convenzione, che introduce un divieto generale della discriminazione;
• dagli altri strumenti giuridici e sui diritti umani dell'Organizzazione in materia di uguaglianza e non discriminazione, fra i quali la Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali;
• dall'azione della Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI);
• dal contributo del Commissario Onu per i diritti umani.


L'impegno dell'Unione Europea a combattere razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza in tutte le sue varie iniziative politiche, segnatamente tramite il Centro europeo di monitoraggio sul razzismo e la xenofobia, le norme anti-discriminazione che figurano nel Trattato istitutivo della Comunità Europea e in altre leggi della stessa CE in tale campo, in particolare la Direttiva del Consiglio 2000/43 che attua il principio dell'eguaglianza di trattamento fra persone, a prescindere dalla loro razza o etnia di origine, così come l'insieme delle attività svolte in questo campo;

I risultati della Campagna Tutti diversi, tutti uguali dei Giovani europei contro il razzismo e dell'Anno europeo contro il razzismo;

Il contributo dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), comprese le attività del suo Alto Commissario per le minoranze nazionali, il suo Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani, e il suo Rappresentante per la libertà dei media;

Il contributo delle organizzazioni non governative e di altri esponenti della società civile nella lotta contro razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza in tutta Europa;

Gli sforzi compiuti a livello nazionale e locale per avviare un'azione preventiva contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l'intolleranza, soprattutto incoraggiando l'educazione ai diritti umani, ivi compresa leducazione interculturale.

Pertanto ci impegniamo:

A prendere ulteriori misure, tenendo presenti in particolare le Conclusioni generali della Conferenza europea, onde prevenire ed eliminare il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l'intolleranza, ed a monitorarne e valutarne periodicamente i risultati. Esse dovranno includere:

misure giuridiche:

• dare attuazione piena ed effettiva su scala nazionale ai relativi strumenti giuridici europei e universali sui diritti umani, e procedere alla firma e alla ratifica, quanto prima e per quanto possibile senza riserve, di quegli strumenti per i quali non si è ancora provveduto in tal senso;
• adottare e attuare, ovunque necessario, leggi nazionali e misure amministrative che contrastino esplicitamente e specificamente il razzismo e vietino la discriminazione razziale in tutte le sfere della vita pubblica;
• garantire a tutti l'eguaglianza senza discriminazioni in base all'origine, assicurando la parità delle opportunità
• assicurare a tutte le vittime di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza informazioni e sostegno adeguati, e possibilità di azione legale, amministrativa e giudiziaria a livello nazionale;
• assicurare alla giustizia i responsabili di atti razzisti e della violenza che ne consegue, assicurando che nell'esercizio del diritto alla libertà d'espressione venga proibita la discriminazione razziale;
• combattere qualsiasi forma di espressione che inciti all'odio razziale, e intervenire altresì contro la diffusione di tale materiale sui media in generale e su Internet in particolare.


misure politiche:

• definire politiche nazionali o piani d'azione per combattere razzismo, discriminazione razziale, antisemitismo e intolleranza, in particolare creando istituzioni nazionali indipendenti specializzate nel settore, o potenziando le istituzioni già esistenti;
• porre particolare attenzione al modo in cui sono trattate le persone appartenenti a gruppi vulnerabili e coloro che subiscono discriminazioni per cause molteplici;
• integrare una prospettiva di genere nelle politiche e nell'azione contro il razzismo, per mettere le donne appartenenti ai gruppi vulnerabili in condizione di esigere il rispetto dei propri diritti in tutti gli aspetti della vita pubblica e privata;
• creare le condizioni per affermare e tutelare l'identità etnica, culturale, linguistica e religiosa delle persone appartenenti alle minoranze nazionali, laddove esse esistano;
• contrastare l'esclusione sociale e l'emarginazione, in particolare garantendo pari opportunità di accesso all'istruzione, alla casa e al lavoro;
• assicurare lo sviluppo di misure specifiche in grado di coinvolgere attivamente la società ospite e di alimentare il rispetto della diversità culturale, incoraggiare il trattamento equo delle persone di nazionalità diversa e facilitandone l'integrazione nella vita sociale, culturale, politica ed economica;
• seguire con maggior attenzione il trattamento non discriminatorio delle persone di nazionalità diversa detenute dalle pubbliche autorità
• riflettere sulle effettive possibilità di accesso di tutti i membri della comunità, ivi compresi quelli dei gruppi vulnerabili, ai processi decisionali della società, soprattutto a livello locale;
• elaborare efficaci politiche e meccanismi di attuazione e scambiare informazioni sui modi migliori per realizzare appieno l'eguaglianza dei nomadi Rom e Camminanti;


misure educative e formative

• dare particolare attenzione all'educazione e alla sensibilizzazione di tutti i settori della società per favorire un clima di tolleranza, di rispetto dei diritti umani e della diversità culturale, in particolare introducendo e rafforzando tali iniziative fra i giovani;
• assicurare l'attuazione di adeguati programmi di formazione e di sensibilizzazione per funzionari pubblici quali ufficiali di polizia e di altre forze dell'ordine, giudici, magistrati inquirenti, personale del sistema carcerario e delle forze armate, come pure degli insegnanti e del personale dei servizi sanitari e di assistenza sociale;


Combattere la pulizia etnica e religiosa in Europea e in altre regioni del mondo;

Sostenere le organizzazioni non governative, dando maggior impulso al dialogo con loro, con le parti sociali e altri esponenti della società civile, creando un coinvolgimento più diretto nel processo di elaborazione e attuazione di politiche e programmi miranti a combattere razzismo e xenofobia;

Valutare il modo migliore di rafforzare gli organismi europei attivi nella lotta contro razzismo, discriminazione e intolleranza, in particolare la Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI);

Intensificare la cooperazione fra le istituzioni europee e internazionali competenti, affinché aiutandosi a vicenda risultino entrambe più efficaci nella loro lotta contro il razzismo.



1 In Italia è aperto un dibattito su quale sia il modo corretto di definire le popolazioni in questione, detti genericamente nomadi o zingari, che comprendono, oltre a Rom e Camminanti, anche lo specifico gruppo italiano dei Sinti. L'espressione inglese usata nel testo del Consiglio d'Europa e qui tradotta con nomadi Rom e Camminanti è Roma/Gypsies and Travellers.