Il relatore speciale sulle forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza*



Mandato e cornice legale
Il relatore speciale sulle forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia ed intolleranza è stato nominato nel 1993. Secondo il mandato, egli deve esaminare gli episodi in cui si manifestano forme contemporanee di: razzismo; discriminazione razziale; qualsiasi forma di discriminazione che colpisca - tra gli altri - neri, arabi e mussulmani; xenofobia; negrofobia; antisemitismo, ed intolleranza nonchè le misure che i governi devono adottare per sconfiggere questi fenomeni.

Tra le garanzie internazionali dei diritti umani pertinenti alle attività del relatore speciale troviamo il divieto di discriminazione contenuto nellUDHR, nel Patto Internazionale sui diritti economici, sociali e politici (ICESCR) e nellICCPR; le norme dettagliate contenute nella Convenzione Internazionale sulleliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale (ICERD), la Dichiarazione sulleliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, e la dichiarazione sui diritti delle persone appartenenti a minoranze nazionali, etniche, religiose e linguistiche; e le garanzie anti-discriminazioni sancite in strumenti come la Convenzione sullo status dei rifugiati, la CAT, la CRC, e le regole sugli standard minimi per il trattamento dei detenuti. Il divieto di esercitare discriminazioni razziali sistematiche fa parte del diritto consuetudinario internazionale e deve pertanto essere rispettato da tutti i governi, che abbiano ratificato o meno i trattati sui diritti umani.

Applicazione del mandato
Rientrano nel mandato sia gli atti di razzismo o discriminazione attribuibili alla politica del governo, o alle dottrine governative sulla superiorità o esclusività razziale, che gli atti di razzismo e discriminazione compiuti da soggetti privati, singoli o in gruppo. Il relatore speciale si è appellato ai governi affinchè prevengano e puniscano gli abusi commessi da singoli o da gruppi, come gli attacchi incendiari ed altre violenze contro i lavoratori immigrati, e le discriminazioni in materia di occupazione e di alloggio. Egli ha anche espresso una preoccupazione per quanto riguarda lutilizzo delle moderne tecnologie per le comunicazioni, soprattutto di Internet, come veicolo per lincitamento allodio razziale ed alla xenofobia contro arabi, neri ed ebrei. Lutilizzo di Internet come veicolo della propaganda razzista riguarda tipicamente i privati cittadini.

Il relatore speciale ha riferito una vasta gamma di politiche e pratiche discriminatorie che si ripercuotono sui diritti civili, culturali, economici, politici e sociali. La violenza razzista è stata al centro delle sue attività. In base alle indicazioni della CHR, egli ha dedicato particolare attenzione agli abusi contro i lavoratori immigrati e le comunità di immigrati, come attacchi violenti, incitazioni allodio, e la detenzione di immigrati e persone in cerca di asilo, in condizioni non conformi alle regole dellONU sugli standard minimi per il trattamento dei prigionieri.

Tra le altre violazioni affrontate nei rapporti, troviamo:

• profanazione di cimiteri;
• propaganda razzista ed incitamento allodio;
• restrizioni del diritto alla terra di comunità indigene;
• discriminazioni in materia di istruzione, casa e lavoro; e
• abusi relativi allamministrazione della giustizia (come torture e maltrattamenti in stato di detenzione, accanimento giudiziario nei confronti dei membri di minoranze etniche e razziali, e sentenze sproporzionate rispetto ai reati da loro commessi, uso eccessivo della forza da parte dei rappresentanti delle forze dellordine e della magistratura, e vessazioni ed intimidazioni da parte di questi ultimi).


Il relatore speciale ha invitato i governi a prendere misure preventive e correttive, ponendo laccento su: la formazione dei rappresentanti delle forze dellordine e della magistratura e del personale militare, leducazione ai diritti umani, le riforme legislative, comprese le leggi sullincitamento allodio razziale, e le tutele contro la violenza privata.

Le discriminazioni razziali prendono spesso la forma di discriminazioni composte: dirette verso singoli o gruppi in base alla loro razza e ad altri aspetti della loro identità, come religione, nazionalità o origini sociali, sesso, o status economico e sociale. Come si può desumere dallinclusione nel mandato delle discriminazioni e dellintolleranza contro i mussulmani e gli ebrei, lidentità etnica o razziale può essere legata allidentità religiosa. Il relatore speciale ha riferito episodi di propaganda razzista ed altri abusi diretti contro mussulmani ed ebrei, che prendevano di mira aspetti legati allidentità religiosa. Analogamente, molti degli abusi contro i lavoratori immigrati, riferiti dal relatore speciale, rappresentavano la convergenza di discriminazioni basate sulle origini nazionali o sociali, sulla religione e sulla razza.

Integrazione dei diritti umani delle donne
Il relatore speciale ha riferito i seguenti abusi contro le donne commessi in quanto forme di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia ed intolleranza: esami ginecologici ed analisi del sangue eseguiti su donne rom (zingare) senza il loro consenso; sterilizzazioni forzate di donne nere ed indigene; utilizzo di materiali incentivanti per indurre le donne nere a ricorrere alla sterilizzazione e per condizionare il loro ricorso alla sterilizzazione; violenze sessuali contro adolescenti nere o figlie di coppie miste, tra le mura domestiche o nella vita pubblica; discriminazioni in materia di lavoro contro donne nere; maltrattamenti e violenze contro lavoratrici domestiche nere; e stupri ed altre violenze contro lavoratrici domestiche straniere, soprattutto di origini asiatiche, da parte dei loro datori di lavoro. Il relatore speciale ha anche fatto notare lutilizzo commerciale di immagini stereotipate di donne nere.

Gli altri esempi di violazioni contro le donne che potrebbero essere oggetto di una comunicazione al relatore speciale comprendono diverse forme di discriminazioni o intolleranze composte, come:

• discriminazioni in base al sesso nelle normative sulla cittadinanza;
• violenza esercitata dalle forze dellordine contro donne appartenenti a specifici gruppi razziali, etnici o nazionali;
• mancata protezione di donne immigrate dalle violenze in famiglia, ed assenza di un intervento correttivo;
• restrizioni ai diritti umani di donne appartenenti a particolari gruppi etnici o razziali, a causa di norme per la tutela di questi gruppi1 (ad esempio restrizioni ai diritti delle donne di amministrare la proprietà);
• mancato soddisfacimento dei diritti economici e sociali di donne appartenenti a specifici gruppi etnici o razziali, dimostrato da fatti come: la non disponibilità per queste donne di cibo, vestiario, ed alloggio; la loro disoccupazione o sotto-occupazione; un accesso inadeguato a servizi sanitari di qualità (compresi i servizi relativi alla salute riproduttiva); un livello inferiore di alfabetizzazione, o un accesso inadeguato allistruzione superiore;
• arresti, detenzioni o deportazioni arbitrarie di vittime del traffico di persone appartenenti a specifici gruppi etnici, nazionali, o razziali ed il venir meno al dovere di proteggerli dalla violenza delle autorità di governo o di privati e di fornire rimedi adeguati; e
• mancata tutela dalle violenze da parte delle autorità di governo o di privati, di donne dedite alla prostituzione ed appartenenti a specifici gruppi etnici, nazionali o razziali, e mancanza di rimedi adeguati.


E opportuno scrivere una breve spiegazione di come gli effetti combinati delle discriminazioni razziali e di genere influenzi le cause di una violazione, le forme che assume, le circostanze in cui avviene, le sue conseguenze, e la disponibilità ed accessibilità di rimedi. Riferire casi specifici o schemi ricorrenti di violazioni che coinvolgono discriminazioni multiple contro le donne costituisce un passo importante nel definire azioni più efficaci per prevenire e correggere tali abusi. Le attività del relatore speciale possono contribuire significativamente allimpegno in questa direzione.



* Tratto da Promuovere la trasparenza per i diritti umani delle donne. Lavorare con gli organismi tematici speciali della Commissione sui Diritti Umani. Integrare un punto di vista di genere nel lavoro dei relatori speciali e dei gruppi di lavoro della commissione sui diritti umani, a cura dellUfficio dellAlto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite.



Per approfondire

link a

Convenzione contro la discriminazione razziale nella biblioteca TESTI
Raccomandazioni del Comitato contro la discriminazione razziale nella biblioteca TESTI

1footnote * Si tratta in genere di norme che garantiscono al gruppo in questione una diversità di trattamento (ad esempio nel diritto di famiglia o nelle libertà religiose), dovuta alla volontà di rispettarne le tradizioni culturali o religiose; il rischio qui denunciato è che in nome dellidentità tradizionale del gruppo si cancelli la libertà della persona, ed in particolare delle donne. (n.d.r.)