UNHCR/ACNUR
Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati



Fino al 1950, la comunità internazionale non aveva ancora creato un insieme di istituzioni, meccanismi e leggi per affrontare a livello mondiale il fenomeno. La svolta avvenne nel 1950-51, con la creazione dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) e ladozione della Convenzione dellOnu sullo status dei rifugiati, che congiuntamente costituirono, per la prima volta, una struttura formale per rispondere alle necessità dei rifugiati, con norme per la loro protezione in virtù del diritto internazionale.

Il mandato e le attività dell'Unhcr
Il mandato fondamentale dell'Unhcr non è mutato dal 1950: gli obiettivi preminenti dell'organizzazione rimangono la protezione dei rifugiati e la ricerca di soluzioni ai loro problemi.
Il contesto operativo, però, e il tipo d'attività svolta sono molto cambiati negli ultimi 50 anni. Innanzitutto, sono notevolmente aumentate le dimensioni delle operazioni dell'Unhcr. All'inizio, l'organizzazione si concentrò sulla ricerca di soluzioni per qualcosa come 400mila profughi, ancora esuli nei postumi della seconda guerra mondiale. Nel 1996, assisteva all'incirca 26 milioni di persone. Anche il bilancio e l'organico dell'Unhcr sono considerevolmente aumentati nel 1951, l'organizzazione poteva contare su una dotazione di 300mila dollari e su 33 funzionari; nel 1999, i finanziamenti avevano superato il miliardo di dollari e i dipendenti erano oltre 5mila. Inoltre, l'Unhcr ha continuamente esteso la dimensione geografica delle proprie attività: nel periodo iniziale, operava solo in Europa; alla fine del 1999, aveva uffici in 120 paesi di tutto il mondo.
In secondo luogo, l'organizzazione ha ampliato la gamma dei suoi interventi.
Mentre, nei primi tempi, operava soprattutto per facilitare il reinsediamento dei rifugiati, a mano a mano che è intervenuta in altre parti del mondo è stata coinvolta in molte altre attività. Fra queste, la fornitura degli aiuti materiali, sotto forma ad esempio di viveri e di ripari di fortuna, ma anche di assistenza medica, istruzione e altri servizi sociali. Cercando di non trattare le popolazioni rifugiate come una massa indifferenziata, l'Unhcr ha anche messo a punto programmi specifici in favore di determinate categorie di persone, quali le donne e i bambini, gli adolescenti, gli anziani, le vittime di gravi traumi e i disabili.
In terzo luogo, è costantemente aumentata la gamma dei beneficiari dell'azione dell'Unhcr. Anche se, durante tutta la sua storia, ha operato principalmente per la protezione dei rifugiati, questi non sono gli unici destinatari delle sue attività. Nel corso degli anni, l'Unhcr ha elaborato programmi di assistenza in favore di altre categorie di persone: sfollati (rimasti entro le frontiere del proprio paese), rimpatriati (rifugiati e sfollati tornati a casa), richiedenti asilo (in attesa di determinazione del loro status giuridico), apolidi, popolazioni vittime della guerra e altre. L'estensione del ruolo dell'organizzazione a categorie diverse dai rifugiati è compatibile col suo Statuto. L'articolo 1, infatti, invita l'Unhcr a cercare "soluzioni permanenti al problema dei rifugiati", mentre l'articolo 9 dispone che l'organizzazione "può impegnarsi in attività... di volta in volta decise dall'Assemblea generale". Una serie di risoluzioni di quest'ultima hanno, da allora, fornito la base giuridica per molte attività dell'Unhcr in favore di popolazioni non rifugiate.
In quarto luogo, è aumentato in misura rilevante il numero degli enti che, a livello internazionale, partecipano ai programmi intesi a proteggere ed assistere i rifugiati e gli altri esuli. All'inizio degli anni 50, il numero dei partner dell'Unhcr era limitato; alla fine del 1999, oltre 500 organizzazioni non governative (Ong) erano suoi partner operativi. Inoltre, in situazioni d'emergenza, l'Unhcr è sempre più spesso chiamato dal Segretario generale dellOnu a fungere da agenzia umanitaria capofila. Per di più, l'Unhcr si è trovato ad operare fianco a fianco con altre agenzie dellOnu, forze di pace delle Nazioni Unite, altre forze militari multinazionali, organizzazioni regionali, organismi per i diritti umani, e tutta una serie di altri enti internazionali e nazionali.
In quinto luogo, l'organizzazione è stata sempre più spesso chiamata ad intervenire in regioni esplosive e instabili, come anche in situazioni di scontri armati. All'inizio l'Unhcr operava solo nei paesi d'asilo, sicuri e non coinvolti in conflitti: ora il suo personale è spesso presente in piena guerra, il che lo espone naturalmente a nuovi pericoli e crea per l'organizzazione una serie di ardui problemi. Si dice a volte che nei primi tempi le attività dell'Unhcr erano " reattive", orientate verso l'asilo, e specificamente destinate ai rifugiati 2. Reattive, perché l'Unhcr affrontava i problemi di rifugiati principalmente nei paesi d'asilo. Orientate verso l'asilo, perché le iniziative erano concentrate su attività svolte in tali paesi, e la responsabilità di risolvere i problemi di rifugiati si riteneva ricadesse sui paesi che li accoglievano, anziché su quelli che li generavano. Specificamente destinate ai rifugiati, perché in genere l'Unhcr non s'interessava alle altre forme di esodo forzato. Per contro, negli ultimi anni in particolare dopo la fine della guerra fredda le attività dell'organizzazione sono state definite "di prevenzione attiva" (in inglese, proactive), orientate verso il paese d'origine e onnicomprensive. Di prevenzione attiva, perché l'organizzazione è stata molto più pronta ad impegnarsi in attività volte a prevenire le violazioni di diritti umani e le situazioni che sono alla radice degli esodi. Orientate verso il paese d'origine, perché la strategia dell'Unhcr ha posto sempre più l'accento non solo sui doveri dei paesi ospitati, ma anche sugli obblighi di quelli da cui i rifugiati fuggono. Onnicomprensive, perché l'organizzazione si è sforzata di promuovere un approccio più globale del problema dell'esodo forzato. Si tratta di una strategia a più lungo termine, che prende in considerazione le necessità non solo dei rifugiati, ma anche degli sfollati, dei rifugiati e sfollati che tornano alle loro case, dei richiedenti asilo, degli apolidi e di altre categorie.

Per approfondire


LINK

Convenzione di Ginevra sullo status dei rifugiati
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Rifugiate
nella Biblioteca Ricerca x soggetti