I diritti umani sono per definizione universali: ma come va interpretata questa universalità, a fronte delle diversità e pluralità di culture, di storia, di tradizioni, che caratterizzano lesperienza umana?
Questo interrogativo ha sempre attraversato il dibattito sui diritti umani, e si fa sempre più vivace nellera della globalizzazione e delle migrazioni di massa, dellomologazione culturale mondiale ma anche della crescente consapevolezza che i popoli e gli individui hanno della propria identità culturale e del proprio diritto ad essere diversi.
Ieri come oggi, mutano i toni e i protagonisti del dibattito, ma alcune contraddizioni irrisolte sono ricorrenti: prima fra tutte, la convinzione di alcuni che i diritti umani così come li intendiamo oggi siano sostanzialmente il prodotto della cultura occidentale, e dunque estranei alle convinzioni e allesperienza di altre culture, e in particolare dei popoli del Sud del mondo.
Tale convinzione, paradossalmente, accomuna due fronti fra loro opposti: da una parte coloro che usano questa presunta natura occidentale dei diritti umani per predicare la superiorità dellOccidente su altre culture, e giustificare così ogni forma di dominio sul resto del pianeta; e dallaltra coloro che invocano il proprio diritto allautodeterminazione e allautonomia culturale per respingere le norme imperialiste del sistema internazionale dei diritti umani, praticando allinterno della propria società e cultura ogni sorta di violazione dei diritti della persona.
Fra questi due estremi, un variegato orizzonte di punti di vista, esperienze, conflitti, allinterno di un diritto internazionale in rapida evoluzione, in cui si fanno strada nuovi diritti, sia individuali che collettivi, non sempre facilmente conciliabili fra loro e con il quadro dei diritti già consolidati. I diritti delle minoranze, il diritto allidentità culturale, ad esempio, non sempre sono facili da intrecciare con il diritto allautodeterminazione nella sfera personale, e dunque a poter scegliere liberamente la propria identità culturale, ad avere una o più identità culturali parallele, a decidere liberamente se identificarsi o meno con una o più comunità culturali, e se accettarne o meno le tradizioni e le norme.
I diritti delle donne e la libertà femminile sono spesso al centro di queste contraddizioni e di questi conflitti: non solo, come è noto, perché spesso le identità culturali rivendicate dalle minoranze portano in sé anche elementi di subordinazione delle donne, ma anche perché è spesso la riflessione femminile a offrire le ipotesi più interessanti su come affrontare il difficile rapporto fra universalità dei diritti e molteplicità delle culture.
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