Le Convenzioni internazionali sui diritti umani1

Una convenzione sui diritti umani è un accordo internazionale legalmente vincolante tra Stati o paesi, che definisce alcuni princìpi relativi a un insieme di diritti umani, e stabilisce i parametri di condotta ai quali i governi si devono attenere per rispettarli. Le convenzioni vengono chiamate anche trattati o patti. Ratificando o approvando una convenzione, uno Stato si impegna a garantire ad ogni persona che si trova nel proprio territorio lesercizio dei diritti umani da essa definiti.

Nel 1948, la neonata ONU proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (UDHR Universal Declaration of Human Rights), che descrive con eloquenza i diritti inalienabili ed inviolabili di tutti i membri della famiglia umana. Tuttavia, poiché la dichiarazione non aveva valore giuridico, è stato necessario tradurne i princìpi in trattati legalmente vincolanti per i paesi che li ratificano. Da questo processo sono emerse due convenzioni (chiamate patti) che distinguono i diversi tipi di diritti umani: i diritti civili e politici, che i paesi stabilirono di proteggere immediatamente (Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici), ed i diritti economici, sociali e culturali, che i paesi promisero di garantire nel corso del tempo (Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali). Queste due convenzioni, insieme alloriginale UDHR, compongono quella che viene definita la Carta Internazionale dei Diritti Umani.

Le convenzioni seguenti sono unelaborazione della Carta Internazionale dei Diritti Umani, in quanto si concentrano più approfonditamente su aree specifiche. Ad esempio, mentre la Carta Internazionale dei Diritti Umani tratta il tema della tortura, è però la Convenzione contro la tortura a definire tutele più specifiche in materia. Inoltre, alcune convenzioni sui diritti umani hanno protocolli facoltativi o ulteriori accordi, in aggiunta al testo principale. Questi protocolli possono allargare la tutela dei diritti umani prevista dalla convenzione, o istituire ulteriori meccanismi per garantire l'applicazione del trattato nel suo insieme, in particolare tramite la presentazione di denunce in caso di violazioni. I protocolli facoltativi dei trattati in materia di diritti umani sono essi stessi dei trattati internazionali, soggetti alla firma, ratifica o adesione da parte degli stati che hanno sottoscritto il trattato in questione.


ANATOMIA DI UNA CONVENZIONE

PREAMBOLO O INTRODUZIONE

ARTICOLI o PARAGRAFI
che enunciano
i diritti umani garantiti e tutelati;
le responsabilità degli Stati;
i meccanismi per monitorare il rispetto della convenzione; e
le regole per la sua ratifica.

PROTOCOLLI FACOLTATIVI2
(accordi che si aggiungono alla convenzione)

RISERVE3
presentate dagli Stati che non condividono parti specifiche di una convenzione

IN CHE MODO UNA CONVENZIONE INTERNAZIONALE DIVENTA LEGGE?

Quando lONU adotta una convenzione, questultima viene presentata a tutti i suoi Stati membri. Uno Stato può firmare una convenzione, esprimendo così la propria intenzione di attenervisi, ma la convenzione assume un carattere legalmente vincolante solo dopo essere stata ratificata o approvata secondo le procedure legali del paese in questione4. Se un paese non ha ratificato una convenzione sui diritti umani o non vi ha aderito, non è legalmente vincolato a rispettare gli obblighi in essa enunciati.

Ciascuna convenzione deve essere ratificata da un certo numero di paesi, prima di entrare in vigore, o diventare legge.

Uno Stato può firmare o ratificare una convenzione in un momento successivo al primo periodo di apertura alle firme, e questo processo si chiama adesione. In quel momento, lo Stato in questione può anche esprimere una riserva. Si tratta di una dichiarazione in cui si dice che il suddetto Stato non è daccordo con alcune norme della convenzione e, di conseguenza, non è legalmente obbligato a rispettare le parti della convenzione che contengono tali norme. Le riserve, tuttavia, non possono essere incompatibili con lo scopo generale della convenzione e ci sono trattati sui diritti umani che non sono aperti a possibili riserve, poiché coprono diritti umani considerati troppo fondamentali per consentire deroghe. Se, in qualunque momento, uno Stato decide di non essere più daccordo con lintento complessivo di una convenzione, può dichiararlo formalmente o ritirare la propria adesione, a condizione di dare un preavviso alle Nazioni Unite.

Per sapere se il proprio paese sostiene una determinata convenzione sui diritti umani, bisogna appurare che esso abbia:

  • ratificato la convenzione o vi abbia aderito,
  • espresso delle riserve, o ritirato delle riserve,
  • denunciato la convenzione o ritirato la propria adesione,
  • ratificato i protocolli facoltativi della convenzione o aderito ad essi.




IN CHE MODO SI IMPONE IL RISPETTO DELLE CONVENZIONI?

Le procedure ONU per imporre il rispetto della legislazione internazionale in materia di diritti umani sono molto differenti da quelle seguite dagli Stati per imporre il rispetto delle leggi nazionali. Non esiste una forza di polizia internazionale per le violazioni dei diritti umani e non ci sono tribunali internazionali permanenti ai quali i cittadini si possano rivolgere per presentare denuncia contro i propri governi. La Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja accoglie le denunce degli Stati, non quelle dei singoli cittadini. Nel luglio del 1998, a Roma, grazie ai voti di 120 paesi, è stato approvato un trattato per listituzione di una Corte Penale Internazionale, il quale però non è ancora entrato in vigore nel momento in cui scriviamo questa pubblicazione.

Pertanto, più che su strumenti giudiziari, il sistema attuale si fonda sostanzialmente sullesercizio di pressioni politiche per ottenere lapplicazione della legislazione in materia di diritti umani, e sullassunzione di responsabilità da parte degli Stati e non dei singoli cittadini nei confronti delle violazioni dei diritti umani. Per conoscere i diversi modi per portare una violazione dei diritti umani allattenzione del sistema ONU, vedi alle biblioteche gli strumenti di denuncia e i luoghi, le istituzioni, i soggetti.

1 Tratto da: Rights of Women A Guide to the Most Important United Nations Treaties on Womens Human Rights, (pp.7-16) a cura dellInternational Womens Tribune Centre di New York, pubblicato da Women Ink, New York, 1998. Sito web: www.womenink.org. Per il testo completo di questo capitolo, vedi biblioteca "i temi", "diritti umani - generale".

2 Non tutte le convenzioni sono dotate di protocolli facoltativi. Per approfondire, vedi introduzione a "i protocolli facoltativi"

3 Non tutte le convenzioni consentono riserve. Vedi anche "glossario".

4 In Italia la ratifica di norma avviene tramite elaborazione di un disegno di legge, che deve essere poi approvato dal Parlamento, tramite una legge di ratifica. In alcuni casi, ove esista un largo consenso, possono essere adottate procedure più rapide, come è stato fatto ad esempio per il Protocollo facoltativo della Convenzione CEDAW, firmato nel 1999 e ratificato gà nel 2000.

LE PRINCIPALI CONVENZIONI INTERNAZIONALI SUI DIRITTI UMANI
(le sigle fra parentesi corrispondono
al titolo in inglese)

- Patto internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR - 1966)

- Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (ICESCR 1966)

- Convenzione per leliminazione tutte le forme di discriminazione razziale (CERD 1965)

- Convenzione contro la tortura ed altri trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti (CAT 1984)

- Convenzione per leliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW 1979)

- Convenzione sui diritti dellinfanzia (CRC 1989)

- Convenzione internazionale per la tutela dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei loro familiari (MWC 1990 adottata ma non ancora in vigore)