Diritti umani delle donne e conflitti armati

È fatto ampiamente noto che nelle situazioni di conflitto armato le violazioni dei diritti umani sono particolarmente gravi, diffuse, e a volte sistematicamente messe in atto dai belligeranti come strumento di annientamento, non solo dellesercito nemico ma anche e soprattutto delle popolazioni civili. La difesa e promozione dei diritti umani nel mondo comporta quindi necessariamente anche un forte impegno di prevenzione e risoluzione dei conflitti, nonché di intervento nelle situazioni di ricostruzione post-bellica per garantire che essa sia fondata su un esercizio pieno ed egualitario dei diritti umani di tutti e di tutte.
Su entrambi questi terreni, quello delle violazioni e quello della promozione dei diritti umani, adottare un punto di vista di genere è essenziale sia per la comprensione dei problemi che per lefficacia delle azioni che si vogliono intraprendere. Un approccio falsamente neutro, infatti, non consente di comprendere né lintreccio fra violazioni dei diritti umani e violenza sessista che costantemente caratterizza le situazioni di conflitto moderno, né il ruolo essenziale che le donne svolgono nella resistenza civile al militarismo, sia nelle sue forme più politicizzate che nella gestione, solo apparentemente apolitica, di un tessuto di relazioni, di pratiche, di valori oggettivamente alternativi alla pratica della guerra. Nascono infatti dalla radicalità del pensiero femminista e dei movimenti delle donne in molte parti del pianeta le esperienze più avanzate di critica del militarismo e delle sue radici sessiste, e di costruzione attiva di processi di nonviolenza e di dialogo anche nei conflitti più tragici e complessi, quali quelli nei Balcani, in Rwanda, in Somalia, in Medio Oriente.
Di queste esperienza cè forte eco in tutti i documenti più recenti della comunità internazionale sui diritti umani nelle situazioni di conflitto: dai nuovi sviluppi in materia di diritto penale internazionale, di diritto umanitario, di assistenza ai profughi, fino alle piattaforme politiche di Vienna e di Pechino, e di molti altri organi delle Nazioni Unite, compreso lo stesso Consiglio di Sicurezza.

Materiali generali:

Donne e conflitti armati: lazione della comunità internazionale dopo la Conferenza di Pechino:

1. Le iniziative tra il 1995 e il 2000

2. Donne, pace e sicurezza: la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza nel 2001 (onuitalia)

Le donne e la guerra
di Amnesty International

La violenza sessuale contro le donne in situazioni di conflitto armato
(Worlds Women 2000)

Donne, diritti umani e conflitti armati. La questione della violenza nellagenda della comunità internazionale
di Paola Degani (in formato Pdf, 100Kb
)

Linee guida del governo italiano per lintegrazione di un punto di vista di genere negli interventi a favore delle popolazioni dei Balcani

Lo stupro etnico
di Valentina Piattelli/Amnesty

Limpatto dei conflitti armati su bambine/i:
la violenza sessuale
di Paola Benevene



Per approfondire:

nella biblioteca I TESTI

Risoluzione S/RES/1325 (2000) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (file Pdf, engl.)
Piattaforma di Pechino Area critica: Donne e conflittti armati
Conclusioni concordate Commissione donne dellONU: Donne e conflittti armati
Pechino +5
La violenza contro le donne nei conflitti armati: Rapporto 2001 della Relatrice Speciale sulla violenza contro le donne
Risoluzione Commissione diritti umani La violenza contro le donne, 2001
Convenzioni di Ginevra (diritto umanitario)
Statuto della Corte penale internazionale
Convenzione sullo status dei rifugiati


nella biblioteca TEMI
Diritto alla pace
Diritto penale internazionale
Diritto umanitario
Violenza contro le donne
Rifugiate


nella biblioteca ATTORI
La Corte penale internazionale
LAlto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati
La Relatrice speciale sulla violenza contro le donne
Le ONG impegnate per i diritti umani delle donne